Un giorno mio padre, 89 anni compiuti a febbraio e va per i 90, mi dice: mi accompagni in auto che devo pagare una bolletta? Certo, sali, partiamo.
Andiamo in posta? No, c’è sempre troppa fila, andiamo in tabaccheria, mi risponde.
Penso: che papà smart, pensa ancora che in TV ci sia solo e unicamente il “Primo Canale” però sa che le bollette possono essere pagate in tabaccheria!
Pronti, eccoci. Scende, si infila nel negozio, per uscire dopo pochi minuti.
Mi dice, scoraggiato: non me l’hanno fatta pagare, perché dicono che ci vuole il codice fiscale. Ah, caspita, non te lo ricordi? No, serve proprio il tesserino, e l’ho dimenticato a casa.

Il giorno dopo sempre mio papà mi dice: mi accompagni in auto in banca che devo pagare degli F24 che mi ha preparato il geometra? Certo, sali, andiamo. Lo lascio davanti alla banca e lo aspetto al bar a fianco. Esce dopo pochi minuti: non me li hanno fatti pagare, dicono che deve pagarli il commercialista per via telematica.

Ora mi chiedo: ma voi signori testa di cazzo che state a Roma a fare ‘ste leggi del cazzo avete la segatura nel cervello o qualche volta ragionate pure? Ma vostra moglie/marito vi ha sposato per compassione o qualche barlume di intelligenza una volta ce l’avevate e l’avete perso con la lobotomia? No perché qui non vorrei fare del benaltrismo, ma invece di controllare i quaranta euro che mio padre deve dare all’ASM e quindi dovete schedarlo col codice fiscale, non potete controllare come mai le grandi ditte portano la sede all’estero per non pagare IVA e altre tasse? Siamo arrivati a un punto in cui uno VUOLE PAGARE e gli viene negato di farlo? Ma allora è meglio non pagare e tanti saluti.

Poi, vabbè, non tiriamo fuori la storia delle cosiddette “fatture elettroniche” che servono solo a incentivare le tribolazioni quotidiane. Io ormai ho dovuto prendere l’abitudine che, ogni volta che mi arriva una fattura “di carta” devo controllare sul portale dedicato, poi sulla pec e infine sul sito dell’Agenzia delle Entrate, se è presente anche in formato elettronico (altrimenti non vale nulla, visto che è solo quella che fa fede). Ma un sistema un po’ più intelligente? Poi la farsa del “codice univoco“: sarei curioso di sapere a quale genio dell’informatica avete dato da progettare questo arzigogolato e cervellotico sistema, forse il cuginetto del vicino di casa? No perché una ditta seria di software serio non avrebbe mai partorito questa puttanata.

Scusate i turpiloqui, ma oggi sono infuriato come una bestia, perché ti mettono mille bastoni tra le ruote se vuoi fare le cose correttamente, quindi mi viene da pensare che lo fanno per metterti in condizioni di sbagliare e quindi farti delle multe, oppure per farti capire che sarebbe meglio vivere nella giungla senza regole e stop.

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