Domenica sera per caso avevo la tv accesa su Rai3. Dopo Fazio hanno trasmesso il film-documentario "Cocaina" di Roberto Burchielli. Minuto dopo minuto mi sono lasciato coinvolgere dalla trasmissione e… incredibile, dopo poco lasciavo il computer e mi sedevo sulla poltrona ! (Beh, nelle pubblicità riprendevo mouse e tastiera….)

Perchè mi è molto piaciuto? Perchè parla di questo fenomeno, che ormai potremmo definire quasi di massa, e lo spiega anche a chi non vuole o fa finta di non capire. CHi pensa ancora che i "tossici" siano ancora gli eroinomani degli anni ’80, gli sbandati alla ricerca di un’altra dimensione. Invece no, i consumatori di coca sono persone normali: professionisti, muratori, impiegati, operai.
Perchè lo fanno?
Primo
perchè lo fanno tutti. Ormai la bamba ha perso il ruolo di "droga pesante". (E’ quasi "socialmente accettabile" come direbbe Mark Renton di "Trainspotting")
Secondo perchè è una droga sociale. L’eroina ghettizza, se ti facevi le pere eri escluso dalla società. Le droghe "moderne" (tra cui la cocaina) hanno l’effetto opposto, cioè ti integrano nella società perchè ti modellano esattamente come la società ti vuole: brillante, mai stanco, effervescente.
Terzo perchè costa poco. Non è più la droga dei ricchi.
Quarto perchè la trovi dappertutto facilmente.

Il film faceva vedere una squadra di delinq… ehm di poliziotti in borghese (ma a vederli sembravano proprio delinquenti) durante la loro caccia notturna. Ne prendono parecchi ma a cosa serve? Ai clienti va solo una segnalazione in prefettura (cioè una bolla di sapone), ai pusher poca o pochissima galera. Ma a cosa serve? Non sono loro quelli che fanno i miliardi di euro con la coca.

I pusher: quasi esclusivamente stranieri, quasi sempre africani. Gironzolano indisturbati per le vie di Milano con le palline in bocca, pronti ad ingoiarle in caso di retata. Hanno beccato anche una signora sudamericana, dice che lo fa per mantenere i figli. Non si rendono neanche conto che non è un gioco.

I clienti: di tutto. La bella gente di corso Como, che quando vedono gli sbirri si cagano nelle mutande (scusate l’espressione ma calza a pennello). I professionisti (uno addirittura ha comprato mentre era col figlioletto piccolo!) imperturbabili che l’hanno sempre usata e sempre la useranno ("Per me è come bere un bicchiere d’acqua o mangiare un panino") oppure tanti tanti addetti all’edilizia (manovali, muratori).

C’era la storia di un muratore di Brescia che si alza alle 5 del mattino per tornare a casa alle sette di sera. Non mangia neanche, si fa una pista. E quando non ce la fa più, piazza giù un’altra riga e torna sui ponteggi.
Cordoglio per le vittime del lavoro, ma certe volte un esame tossicologico magari chiarirebbe la situazione.

Perchè mi piace questo film? Perchè dice le cose come stanno, non presenta i "drogati" come se fossero persone escluse dal "nostro" mondo. Io in vita mia di gente che si fa (abitualmente o saltuariamente) piste di bamba ne ho conosciuti parecchia, quindi mi rendo conto di quanto è diffusa. Forse proprio in quegli ambienti dove non t’aspetteresti. Forse proprio da quegli ipocriti personaggi che poi fanno le crociate contro le droghe.
Invece ormai la cocaina è vista come una medicina qualunque, una specie di Supradin all’ennesima potenza.

La coca purtroppo fa male. Al cervello principalmente. E al portafoglio. E al Servizio Sanitario Nazionale, che si deve occuare poi di tutti i malanni derivati dall’abuso di queste sostanze. E rende ricchi i malavitosi. Potrebbero venderla liberamente, facendo firmare a chi la compra un foglio dove c’è scritto che se per caso sta male o schiatta non gli vengono pagati neanche i funerali comunali.

Ah, quella del titolo di questo post è la formula chimica !

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