Siamo in una specie di valle, con dei mezzi capitelli diroccati, come se fossero rovine.
Una seggiola di metallo verniciato, di quelle che non vorrei neanche in regalo. Una poltrona un poco vintage, stile trono della vecchia zia.
E un armadio. Ma un brutto armadio. Cioè, magari all’epoca avrebbe potuto anche parer bello, ma adesso lo trovo davvero orribile. Probabilmente comprato da Aiazzone (per i più giovani: era il nonno di Mondo Convenienza). Più lo guardo e più provo un sentimento che va dalla repulsione al fascino perverso.
Cosa ci fa, lì, quest’armadio? Lo apro e di colpo questa domanda, che mi pareva doverosa, lascia il passo a un nuovo, inquietante interrogativo: cosa ci fa, di plastica, finto, cosa ci fa, davvero kitsch, cosa ci fa, vicino a una sedia dipinta e un trono decadente a fianco, cosa ci fa da dentro un armadio, in una Valle dei Templi de noantri, cosa ci fa, davvero… un cane?

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