Febbraio 2013. Io mi volto verso mia mamma Rita, dolorante su un letto di ospedale. Lei mi lancia uno sguardo facendo contemporaneamente un cenno d’intesa. Quel gesto era più esplicativo di mille parole. Voleva dire: lo so che ci sei. Lo so che ci sei, e ci sarai, qui, PER ME.

Febbraio 2023. Io mi volto verso mio figlio Leo, semiaddormentato sul seggiolino dell’auto. Lui mi lancia uno sguardo facendo contemporaneamente un cenno d’intesa. Quel gesto è più esplicativo di mille parole. Vuol dire: lo so che ci sei. Lo so che ci sei, e ci sarai, qui, PER ME.

A dieci anni di distanza ritrovo quello sguardo e quel cenno, che non dimenticherò mai, e capisco una volta in più che i legami spesso non possono essere spiegati con le parole. Basta uno sguardo.

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