Ho letto questo libro: “Invece di dire… Prova a dire…” di Alli Beltrame con Laura Mazzarelli.

Un libro che mi era stato consigliato, non ricordo da chi, ma probabilmente da Lennie, sull’educazione dei figli.

La tesi è questa: non ingannare i bambini, non trattarli come esseri che “tanto non capiscono niente“, non dargli ordini o divieti diretti, non negargli le cose senza spiegazioni (“È così perché lo dico io“), ma, al contrario, accompagnarlo attraverso le parole e i comportamenti verso condizioni positive.

Invece di dire “Muoviti che è tardi“, prova a dire “Andiamo, i tuoi amici ti aspettano per giocare”

Invece di dire: “Metti a posto i giochi o li butto“, prova a dire “Mettiamo i giochi a nanna”

E soprattutto: non urlargli di smettere di urlare.

Prima considerazione: sono consigli che di per sé sono buoni, quindi meglio seguirli che non seguirli.

Seconda considerazione: non sempre funzionano. Con alcuni è stato come scoprire la formula magica, da quando li uso Leo mi dà retta. Altri sono perfettamente inutili (ad esempio: “Invece di dire: se non mangi niente gelato, o cartoni o quello che è, meglio dire: dopo che avrai finito guarderemo i cartoni”. Niente da fare, se non vuol mangiare non c’è premio che funzioni, e non c’è castigo che funzioni. Non mangia, stop)

Terza considerazione: a volte non funzionano perché non ho la pazienza di attuarli, vuoi per fretta, per stress, per tante altre piccole o grandi sensazioni a cui siamo sottoposti noi adulti che invece dovremmo lasciar correre e tornare ogni tanto un po’ bambini.

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