Sei colori e sei facce, per un totale di ventiquattro cubetti sgargianti che formano il famoso Cubo di Rubik.

Scivola nelle mani di Fabio che, con l’abilità di un prestigiatore muove i singoli pezzi con le dita, trasformando quei mosaici tridimensionali in disegni geometrici complicati, ma ordinati.

Un movimento ipnotico, seducente. Rimango affascinato da quel caleidoscopico oggetto. Sembra vivo, si scompone e ricompone come fosse fluido.

Fabio mi parla continuando a muoversi, ma io non lo ascolto. Sono rapito nel magico mondo dei colori.

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