(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Tag: liquirizia

Di cosa sono ultragoloso

Sicuramente capiterà anche a voi. Io in linea di massima non sono goloso, secondo il consueto senso del termine. Perlomeno non di dolci: mi piacciono, li mangio, ma ne posso benissimo fare a meno. Ci sono delle cose invece che che mi fanno "impazzire": se ne ho in casa potrei continuare a consumarne ininterrottamente. Ecco la classifica delle prime cinque:

  • 5. La birra BUD. Non sono un degustatore di birra. Mi piace, la bevo, ma non ho la passione. Se non per la birra BUD. E’ troppo buona. Ne berrei anche 3 o 4 o 5 di fila. Infatti non la compro proprio x questo motivo, oppure me ne concedo una ogni tanto, in modo da assaporarla di più. Che strano, però: mi succede solo con quella birra.
  • 4. Caffè. Se il caffè è buono, ne berrei 100 al giorno. Se non è buono, ne berrei comunque. Ho il coraggio anche di farmi una caffettiera grande intera a casa.
  • 3. Estathe. Beh qui il caso è palese e conclamato: a chi non piace l’Estathe? Quei maledetti stregoni della Ferrero ci metteranno sicuramente dentro un additivo segreto che rende dipendenti i consumatori. Il mio gusto preferito è di gran lunga la pesca, ma ogni tanto non è male bere anche il limone (quello verde fa invece schifo). Anche di questo prodotto ne consumerei fino allo sfinimento. Non mi stanca mai. 
  • 2. Le rotelle di liquirizia. Ma non quelle qualunque. Anche perchè io non divento matto per la liquirizia, sono abbastanza indifferente, ma impazzisco per le rotelle Haribo (il fondatore purtroppo è mancato recentemente) o le Crazy West. Le altre marche le ho provate, ma non c’è competizione.
  • 1. La focaccia di Rapallo. Ne mangerei sempre sempre sempre. A etti, chili, ettolitri e decametri, galloni e miglia, watt e hertz. Mi darebbe due megawatt di focaccia per favore ???? Per la cronaca deve essere di Vivavldi o di Tossini, altrimenti niente.


Rapallo – bagni Lido

Rotelle di liquirizia

In primavera (ma anche nelle altre stagioni) il Tordus Fabiolensis è particolarmente ghiotto di rotelle di liquirizia, di cui si nutre avidamente. Avrei voluto scrivere un articolo a tal proposito, ma ho trovato un articolo che dice essattamente ciò che penso io. Lo trovate qui:

http://culoecamicia.wordpress.com/2008/06/06/il-dilemma-delle-rotelle-di-liquirizia/

Ma lo riporto per comodità:

Il dilemma delle rotelle di liquirizia

Le rotelle di liquirizia sono una delle schifezze alimentari più buone che io abbia mai mangiato. Cosa dite? Mi sto contraddicendo? Beh, a parte il fatto che non sarebbe la prima volta che succede, ora comunque cercherò di spiegare questo ossimoro.

Rotelle di liquiriziaSono delle schifezze perché contengono di tutto, dallo sciroppo di melassa alla cera d’api e la liquirizia è presente solamente sotto forma di estratto in una quantità pari a 1,4%. Credo ce ne sia di più nell’ultima confezione di bagnoschiuma che ho comprato! Però (anzi, proprio per questo) sono buone, morbide, gommose e hanno un gusto eccezionale.
Le adoro.

Tale passione – so di non essere l’unico ad averla – potrebbe derivare dal divieto imposto da tutte le mamme ai propri figli: “questa cosa non la puoi mangiare perché è una schifezza” significa “questa cosa ha un sacco di coloranti e conservanti e non te la compro” ed implica “voglio assolutamente mangiare questa cosa vietata” che porta a scoprire che “questa cosa è buonissima”.
Ed è la fine.

Questa mania delle rotelle di liquirizia comunque porta con se un dilemma, una domanda fondamentale per l’esistenza: come si mangiano?

Io solitamente le srotolo e poi le mangio a pezzettini gustandomele lentamente, come sto facendo durante la stesura di questo post. Ma ci sono altre scuole di pensiero: c’è chi oltre a srotolarla divide anche i due “fili” che la compongono e chi la morsica ancora arrotolata. E voi, di fronte ad una rotella di liquirizia ed al quesito fondamentale che essa vi propone, come vi ponete?

zar

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén