(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

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Gadget per Nexus 5

Sono un felice possessore di questo telefono. Come, quale telefono? Quello del titolo: il Google Nexus 5 by LG. In attesa della futura uscita del Nexus 6 (probabilmente costruito da Lenovo / Motorola) ho comprato qualche gadget.

Per esempio le cover: questa:

Rigida, ben fatta. E poi trasparente sul retro. Stilosa. Ma inadeguata. Troppo rigida, si fa fatica coi tasti fisici.
Poi uno stock di cover commose e colorate, queste:

Poi una gran figata: il caricatore senza filo. Basta appoggiarci sopra il telefono e questo si carica!

E infine la batteria d’emergenza: quando sei in giro e non sai come fare, tiri fuori questo aggeggino e ricarichi il telefono:


Tutte queste cosine le trovate nei soliti marketplace, tipo Amazon e eBay o dove volete voi…
Per ora mi sono fermato a questi, ma mi piacerebbe una chiavetta con tecnologia miracast: la colleghi alla TV via HDMI e replica sullo schermo televisivo ciò che passa sul cell. Comodo per vedere le foto, i video o quant’altro. Costicchia un po’ di più, ma non è il prezzo a fermarmi, prima vorrei esser sicuro che funzionino bene e non siano laggate (o senza audio)

Ubuntu sugli smartphone

Dopo iOS, Android, Windows Phone, Blackberry OS, il vecchio Symbian, il semisconosciuto Bada, sta per arrivare un nuovo concorrente nel mercato dei sistemi operativi per smartphone: Ubuntu.

iOS, lo sapete, è il sistema operativo di casa Apple, e quindi gira su tutti gli iPhone. Android è il software open source di Google che detiene la leadership di mercato ed è installato su dispositivi di diverse marche, prima tra tutte Samsung, ma anche HTC, LG e Motorola (acquistata da Google stessa nel 2011).

Windows Phone, arrivato alla release 8 come nella versione desktop, è il fratellino minore di quest’ultima, pensato appositamente per i dispositivi mobili. E’ la perenne rincorsa di chi è leader nel settore dei computer, ma non ha saputo cogliere le prospettive del settore mobile.  Il S.O. di Blackberry è chiaramente utilizzato dai portatili di casa RIM. E’ quindi un po’ di nicchia.

Symbian è stato il leader incontrastato degli anni 2000, quando gli "smartphone" (ma non si chiamavano ancora così) erano quasi solo Nokia. Destinato a sparire, visto che i telefono top di gamma della casa finlandese montano Windows.

Bada è stato realizzato da Samsung per essere istallato sui dispositivi della serie Wave. Penso che non abbia tanto futuro.

E ora sta per arrivare Ubuntu. Per chi non lo sapesse è un sistema operativo GNU/Linux molto utilizzato per i prodotti desktop (cioè per quelli che negli anni ’80 del secolo scorso erano chiamati Personal Computer, o PC, o piccì). Adesso c’è il progetto di sbarcare sui telefonini (ma ormai chi li chiama più così?) Non subito, diciamo nel 2014, anche perchè attualmente non c’è ancora nessun produttore che abbia in programma di realizzare un aggeggino con Ubuntu come sistema operativo.

Staremo a vedere!

AirDroid

Avete un dispositivo con sistema operativo Android ? Per gestirlo dal computer cosa usate? Molto probabilmente un programma scaricato dal sito del produttore del vostro aggeggino e una connessione via cavo (o al limite via bluetooth).

Adesso ci viene in aiuto questo fantastico programmino che non necessita di istallare alcunchè sul pc, quindi permette di gestire il cell/tablet da qualcunque pc con qualunque sistema operativo. Basta una rete wireless, un browser istallato sul pc e un app istallata su Android che si chiama, appunto, Airdroid.

1) Cercatelo nel Market
2) Scaricatelo
3) Istallatelo
4) Avviatelo

e fin qui è facilissimo, ma adesso sarà ugualmente facile:

5) Airdroid vi indica un indirizzo IP, simile a questo: "192.168.0.102:8888" e una password di 4 caratteri tipo questa: "qr72"
6) Ora sul pc aprite un browser (per essere il più chiaro possibile: Mozilla Firefox oppure Chrome oppure Internet Explorer -ma questo meglio di no, è indicato come "non raccomandato"- oppure Safari oppure…quello che volete)
7) Nella barra degli indirizzi scrivete l’indirizzo IP (nel nostro esempio scrivete "192.168.0.102:8888". Attenzione ai due punti prima di "8888"
8) Vi verrà chiesta una password, inserite quella letta su Android
9) Fatto !

Avete davanti a voi una specie di Desktop virtuale. Potete vedere e scaricare le foto, i filmati, le canzoni e tutti gli altri contenuti del vostro dispositivo. Potete vedere i messaggi, e utilizzare il pc per inviarli. Puoi gestire le applicazioni, i contatti, insomma tutto !

Ovviamente è possibile fare anche l’upload di file sul telefono. Veramente ben fatto. E per giunta gratuito. App da 5 stelle ! Siete a casa di un vosto amico e volete passargli le foto fatte col vostro cell, oppure lui vi deve mandare una nuova suoneria che ha sul computer? Senza istallare nulla, con airdroid è possibile!

Grazie a Manu x la segnalazione !

Connectify

Mi capita di navigare col pc portatile usando una chiavetta TIM. Mi sono chiesto: posso sfruttare la connessione anche con un tablet o con lo smartphone? Se avessi un Mac non ci sarebbe problema, il sistema operativo permette di condividere la connessione. Ma con Windows? La risposta è Connectify, un simpatico software che fa quello cercavo.

Lo si trova qui: www.connectify.me
L’ho istallato, ho scelto un nome per la rete, una password e l’ho avviato: fatto! E adesso quando sono connesso col netbook sono connesso anche col cell :-)

Molto comodo, no?

Manca money

Il fondatore di Twitter, Jack Dorsey, ne ha inventata un’altra. La notizia non è certo una novità, ma in Italia la cosa non è ancora molto risaputa, quindi ve la dico: si tratta di Square. Vai sul sito, crei un account, lasci i tuoi dati e ricevi a casa un piccolo, piccolissimo lettore di carte di credito, che puoi applicare al tuo smartphone. A cosa serve? Semplice, ad accettare pagamenti con carta da credito da parte di chi non ha la possibilità di "permettersi" un POS, sia per la burocrazia necessaria, sia per il fatto che lo userà poco o niente.

Vi faccio un esempio: ho un hobby, produco manufatti e vorrei venderli. Ormai moltissime persone utilizzano la carta di credito, e io perdo un sacco di potenziali clienti. Come faccio? Semplice, con l’aggeggino di Square potrò accettare pagamenti con la carta! E’ un po’ come succede con Paypal per i pagamenti via internet, solo che con Square siamo nella vita di tutti i giorni. Basta una commissione alla società di Dorsey e il gioco è fatto. Geniale, no?

Anche Google si è buttata nel business dei pagamenti. Google Wallet funziona così: tu scarichi l’apposita app sul tuo smartphone e, diciamo così, memorizzi le tue carte di credito. Quando trovi un negozio che aderisce al rpogramma di pagamenti tramite smatphone, ti basterà avvicinare il tuo giocattolino elettronico preferito (cioè il telefonino, come si diceva una volta) ad un sensore, per poter effettuare il pagamento. Questo sistema usa la tecnologia NFC (ne ho parlato anche in questo articolo), che permette la comunicazione tra apparecchi elettronici a breve distanza, quindi bisogna avere un cell che supporti tale sistema.Mi sembra che finora l’unico sia il Samsung Nexus S.

Per ora qui nel Belpaese questi sistemi non sono ancora utilizzabili, ma ne frattempo pare che Paypal si stia incazzando parecchio….e comunque il risultato sarà che spariranno i portafogli e i bei biglietti da centomila saranno solo un pallido ricordo… ve li ricordate i "Caravaggio" ?? Maledetta tecnologia!! Mentre il telefono farà sempre più cose e quindi diventerà sempre più indispensabile. Adesso fa anche da lettore di carte di credito e… da carta di credito lui stesso. La prossima? Aprirà la porta di casa!

Android

Il nome di Andy Rubin assomiglia molto alla parola Android. Rubin è a tutti gli effetti il papà del sistema operativo installato sulla maggior parte dei cellulari in questo momento: Android, appunto.

Andrew, detto Andy, ha un record personale: ha lavorato per Apple, Microsoft e ora Google. Niente male, eh? Lui dice che Apple e Google si assomigliano un po’: entrambe hanno una mentalità quasi da startup, hanno sempre voglia di innovare. Microsoft invece punta su prodotti in cui la sua posizione di mercato è già consolidata e offre raramente grandi innovazioni.

Io penso che Apple sia sempre un passo avanti (e questo non è detto sempre che sia un bene), cerchi prodotti che funzionino in futuro, li realizzi nel migliore dei modi (per loro, ovviamente), li crei in modo da tenere sempre legati i consumatori all’azienda (ad esempio:le app di iPhone le puoi scaricare solo dal loro market, dove sono presenti solo app controllate e certificate da Apple). Poi riesce a dare a questi prodotti un appeal che altri non hanno….e se lo fa pagare profumatamente.  E questo fa si che anche con fette di mercato ridotte Apple fatturi tantissimo. Molto spesso non inventa nulla, anzi. Tutte cose già inventate da altri. Ma le sanno vendere benissimo, ed è questo che conta. Microsoft è un’azienda tradizionale: fa prodotti vendutissimi e punta su quelli. Ogni tanto li rinnova un po’, in modo da migliorarsi e stare sempre al passo del mercato. E i fatti gli danno ragione: vende tanto e fattura tanto. Google ormai sforna quasi settimanalmente un nuovo prodotto: mappe, libri, email, ricerca immagini, ecc ecc. In questi giorni è uscito pubblicamente Google+, il social network della grande G (una specie di Facebook, per intenderci). Ogni tanto scopro qualche servizio di Google che non conoscevo: ieri ho conosciuto il metodo per cercare un’immagine simile a quella che gli passi tu. Quindi Google innova tantissimo, "butta via" un sacco di soldi in servizi che magari non escono mai dalla fase beta (e magari neanche alfa), ma quelli che fa sono veramente avantissimo. Cito ancora una volta quanto mi è stato utile Google Libri per la mia tesi di laurea.

Una di queste tante innovazioni è proprio il sistema operativo Android.


Andy Rubin

Nel 2003 (preistoria) Rubin fonda Android Inc. con l’idea di sviluppare un sistema operativo per cellulari, che secondo lui sarebbero diventati sempre più sofisticati fino a diventare quasi dei computer. Ci aveva visto lungo! Lui stesso qualche anno prima aveva realizzato una specie di smartphone, ma i tempi non erano ancora maturi. Due anni dopo si presenta da Larry Page e Sergey Brin e gli offre il uso prodotto. I due credono nel progetto (beh se c’è una ditta che vede avanti e cerca sempre dei buoni business nuovi, quella è proprio Google), acquistano Android, danno pieni poteri a Rubin… e anche un sacco di soldi per portare avanti il progetto.

Soltanto tre anni fa il mercato era dominato da Symbian, fresco acquisto di Nokia. Il 65% dei cellulari venduti nel 2008 aveva quel sistema operativo. Android era al 3%. Sono passati tre anni e nel 2011 Android la fa da padrone col 35%.

La sua forza? E’ un sistema open source, a differenza di quasi tutti gli altri. Non ha controlli sulle applicazioni, a differenza di Apple iOS, che può scaricarle solo dal controllatissimo (e molto redditizio) Apple Store. Tant’è che esistono attualmente oltre 300 dispositivi sul mercato che montano Android. Io per esempio sono un felice possessore di un Samsung Galaxy Next e devo dire che mi trovo benissimo. Dicono che la qualità delle applicazioni Apple è ancora lontana, ma io trovo comunque tantissime applicazioni. Un piccolo esempio delle app che ho istallato: Televideo, Pagine Gialle, eBay, Facebook, Gmail, Twitter, RssDemon, ilMeteo, YouTube, Google+, Angry Birds, Barcode Scanner, Bubble Blast 2, YouTube, PCMReconrder, gReader, PhotoLab, RockPlayer, RssDemon, SoundHound… Insomma, c’è di tutto. Provare per credere.

Scorciatoie da tastiera

Utilizzando il computer, ci sono tanti comandi che per essere avviati devono ricevere un click del mouse… ma alcuni si possono attivare anche tramite la pressione di una serie di tasti. Queste sono le cosiddette "scorciatoie da tastiera". Quando sono utili? Specialmente quando stai scrivendo, o comunque stai usando la tastiera: in questo modo se conosci i tasti giusti risparmi tempo nel compiere queste operazioni.

Esistono per tutti i sistemi operativi e per tutti i programmi. Eccone alcuni (non sono validi sempre e comunque, diciamo che sono applicabili alla maggioranza delle applicazioni nella maggioranza dei sistemi operativi. Ogni software fa storia a sé)

ESC è il più famoso, serve a chiudere la finestra attiva, a uscire dai programmi, ecc.

F1 apre la guida

F2 rinomina il file o la cartella selezionata in quel momento

e per i tasti del mouse? Il tasto sinistro è sostituito da INVIO, mentre il tasto destro da MAIUSC + F10.

per chiudere la finestra attiva si usa il celeberrimo ALT + F4, ma ancora più famoso è il trio CONTROL + ALT + CANC, che apre la finestra di controllo per la gestione delle applicazioni, oppure, in casi  estremi, il riavvio dell’intero sistema operativo

Ma il mouse viene usato anche per aprire i menu. Con la tastiera come si fa? Facilissimo, con ALT + SPAZIO

E quel maledetto tasto "Windows" a che cosa serve?  In combinazione con altri tasti a qualcosina serve, vediamo come (ovviamente sui sistemi Windows):

WINDOWS + R apre la finestra ESEGUI
WINDOWS + E apre ESPLORA RISORSE (attualmente chiamata COMPUTER)
WINDOWS + F apre la finestra di ricerca
WINDOWS + M minimizza tutto
WINDOWS + D mostra desktop
WINDOWS + B passa alla barra delle applicazioni

Poi ci sono quelle cose che non potete non sapere: le combinazioni più comuni con il tasto CONTROL (che è quello con scritto Ctrl, per intenderci!!! Una volta ad un amico spiegavo di premere CONTROL + ALT + CANC  e lui non riusciva perchè sulla tastiera aveva scritto CTRL + ALT + DEL… santa pazienza…)

CTRL + X taglia
CTRL + C copia
CTRL + V incolla
CTRL + Z annulla
CTRL + Y ripristina oppure "fai ancora una volta l’ultima operazione fatta"

E per cancellare? Sapete che si usa CANC, ma fose non sapere che con CANC + CTRL cancellerete un’intera parola. Allo stesso moda funziona il tasto BACKSPACE che cancella un carattere, mentre CTRL + BACKSPACE cancella un’intera parola.

A volte succede che, mentre stiamo scrivendo, dobbiamo muovere su e giù il mouse per selezionare il formato di ciò che stiamo scrivendo. Anche qui ci viene in aiuto la tastiera.

CTRL + G grassetto
CTRL + I corsivo (i sta per italico)
 

…ma poi ce ne sono tantissime: in pratica ogni programma usato ha le sue "scorciatoie", quindi io vi invito ad imapare ad utilizzare quelle dei programmi che usate di più. Per esempio io per navigare uso Firefox e per esempio uso CTRL + T per aprire una nuova scheda, CTRL + N per aprire una nuova finestra, CTRL + R per ricaricare la pagina

ecc.

Come fare ad impararle? Semplice, nel menu, a fianco del comando c’è anche indicato l’eventuale combinazione di tasti equivalente.  Per esempio per aggiungere questa pagina ai preferiti premete CTRL + D !!


Se non avete abilità nelle dita potete usare questo strumento…

RFIDNFCQR

Sapete cosa sono i RFID ? Sta per Radio Frequency IDentification, identificazione a radiofrequenza. E’ una tecnologia che permette il riconoscimento di oggetti. Tu appiccichi un’etichetta con un "cosino", un microchip, a qualcosa. Poi con un lettore RFID riesci ad individuarlo quando è nelle vicinanze (In parole povere il lettore spara un segnale elettrico che viene ricevuto dal microchip e rimbalzato indietro. Se il segnale ritorna vuol dire che il mircochip è nelle vicinanze). A cosa serve? I microship sono minuscoli e sempre meno costosi, possono essere inseriti in tanti oggetti. Per esempio negli skipass. Quando ti avvicini ai tornelli il tuo bel biglietto che se ne sta nella tua bella tasca viene individuato dal lettore RFID che ti apre la sbarra. Comodo, no? E poi sono usati nei passaporti, nelle carte di credito, per l’identificazione degli animali, nella logistica dei magazzini (molto più comodi dei codici a barre: il lettore "vede" i prodotti senza "vederli" fisicamente), per i biglietti della metro, nei pallet trasportati, nelle biblioteche, nei famigerati sistemi antitaccheggio, ecc. Il problema principale? La privacy :)

Cosa ne sapete invece di NFC? Un altro acronimo che sta per Near Field Communication. In soldoni è una roba che associa il chip del cellulare alla tua carta di credito. Così sarà possibile fare pagamenti direttamente con il cellulare. Chiaramente funziona sempre tramite onde radio, infatti deriva da RFID. A che altro serve? A trasferire in sicurezza dati tra dispositivi elettronici: prenotazioni di alberghi, biglietti, ecc. E, appunto, soldi!

Finiamo coi codici QR. Con il QR-code, acronimo di quick-response, l’erede intelligente del codice a barre, le distanze tra il mondo cartaceo, internet e il mobile si annullano. I codici QR sono codici a matrice, bidimensionali, che possono contenere informazioni di tanti tipi: URL, messaggi, dati personali, ecc. L’impiego più comune è quello di codificare indirizzi web. A cosa servono: possono essere stampati ovunque: libri, bottiglie di vino, giornali, volantini, manifesti, adesivi. Una volta inquadrati con la fotocamera di uno smartphone porteranno l’utente alla pagina desiderata. E’ come un "link" nel mondo reale che porta al mondo "virtuale" di internet.

Volete provarli? Andate su

TAGGATI.eu

e registratevi gratuitamente: avrete un QR code personale gratuito.

Osborne 1

Il primo computer portatile della storia ! Pesava più di dieci chili e costava quasi duemila dollari.
Era il mitico Osborne 1 di Adam Osborn. L’Anno Domini era il millenovecentottantuno. Ne vendettero un sacco, ma due anni dopo la ditta era già fallita.

Questa è una delle mirabolanti storie dei pionieri dell’informatica, quando ancora IBM era sinonimo di computer (anche se il sistema MS-Dos di Bill Gates doveva ancora uscire), Apple era ancora sconosciuta ai più e Commodore aveva appena rilasciato il VIC-20.

Osborne 1 ebbe un notevole successo, ma fu subito imitato dai concorrenti, che riuscirono ad introdurre portatili più leggeri, meno voluminosi, con lo schermo più grande e meno cari.

Ma ormai nella storia, alla voce "primo computer portatile" c’era inciso il nome: Osborne 1

 

Memopal

A me capita talvolta di essere in giro col portatile e di avere proprio bisogno quel file che ho nel computer fisso a casa. Mannaggia. Capita anche a voi? Ci possono venire in aiuto dei servizio di storage on line. Uno di questi è memopal.

www.memopal.com

L’ho scelto perchè è un prodotto italiano, ha un’interfaccia semplice e facile da utilizzare.

Funziona così: ti iscrivi, scarichi il programmino e hai a disposizione tre giga e mezzo di spazio virtuale su internet. Puoi scegliere i file e/o le cartelle di cui vuoi avere il backup nel tuo spazio virtuale protetto. Protetto sì, ma va sempre bene ricordare che state mettendo i vostri file in un altro computer,quindi potrebbero (uso il condizionale per non offendere nessuno) essere soggetti a perdita di dati. Memopal offre anche più spazio a pagamento e ha ricevuto moltissimi elogi dalla stampa del settore, quindi è abbastanza affidabile. Per ora lo uso per cose di poco conto: foto, appunti, ecc…

Quando non siete al vosto pc potete tranquillamente navigare, attraverso la pagina di memopal, in mezzo ai vostri file. Ovviamente c’è anche un comodissimo modulo di ricerca. Io lo trovo un servizio parecchio comodo: sono in negozio, faccio delle cose, le salvo via memopal e poi me le ritrovo sul pc di casa….

Commodore Computer Club

Nel 1988 sbarcai a Voghera col gommone in corriera.Un giorno passai vicino all’edicola di Piazza San Bovo e notai, tra quei pochissimi giornali di informatica (anzi "di computer" come si diceva allora) e ne vidi uno che non solo parlava del mio mitico Commodore 64, ma la cui testata era "Commodore Computer Club".

Da allora l’ho comprato regolarmente, per anni, anche quando sono passato al Commodore Amiga. C’erano i trucchi, i listati in BASIC, ecc. Lo so che sto parlando in arabo per i non addetti ai lavori, anche perchè nel frattempo la terminogia si è evoluta ed è cambiata. I "listati dei programmi" sono diventati il "codice sorgente del software", così come il programmatore è diventato lo sviluppatore
Ma non perdiamoci in chiacchiere. Dicevo di Commodore Computer Club. Che figata di giornale. Per me che fino ad allora avevo fatto quasi tutto sostanzialmente da autodidatta sembrava la bibbia. Ne leggevo ogni singola parola. I negozi di Milano (altrove praticamente non ce n’erano) che facevano inserzioni pubblicitarie negli anni li ho visitati tutti almeno una volta. Infatti, vi svelerò un segreto, Milano l’ho conosciuta un po’ così: tramite le fermate della Metro che mi portavano nei vari negozi: Supergames, Newel, 68000 e dintorni, ecc.

Tempo fa ho trovato un sito dove una serIe di pazzi nostalgici come me hanno addirittura scansionato l’intera collezione di CCC e l’hanno messa on line a disposizione di tutti, eccola

http://ready64.it/ccc/

E per caso ervate anche appassionati di videogiochi? Io si, tantissimo. Ho sempre passato le mie ore al computer dividendole in un terzo o un quarto del tempo dedicato alla programmazione e simili e il resto ai videogames. All’epoca IL giornale di videogiochi era Zzap ! (scritto proprio così, con le due z e il punto esclamativo). Anche in questo caso c’è chi ha pensato a digitalizzare tutte le copie:

http://www.zzap.it/

Google TV

Tra poco Google lancerà un nuovo servizio, la Google TV. Non ho capito bene bene di cosa si tratta. Una via di mezzo tra la TV, come la intendiamo adesso, e il web. Insomma ti metti davanti al teleschermo e navighi tra canali, filmati, pagine web. Quindi ti puoi vedere le previsioni meteo sul tuo sito preferito, un video da YouTube, mentre segui la partita in un riquadro. Figo no? Ovviamente sarà disponibile, all’inizio, solo in America.

Ma la cosa che mi piace di più in realtà non è il servizio in sè, ma il messaggio contenuto nel video di presentazione:

Kids again.
We haven’t been this excited about TV since Saturday morning cartoons.

Già, ecco perchè mi piacciono le innovazioni tecnologiche: perchè mi fanno sentire sempre come quando ero bambino: curioso e affascinato da ciò che non conosco ancora.

Skebby

Avete mai sentito parlare di Skebby? Loro stessi si definiscono "Lo Skype per gli sms". In realtà non è proprio così. Io l’avevo già provato anni fa, ma è parecchio cambiato. Ultimamente l’ho provato ancora, e ora vi spiego di cosa si tratta.

Skebby è un sistema che permette di inviare SMS da cellulare ad un prezzo scontato rispetto al solito. Ci sono diversi modi, ma tutti utilizzano la connessione ad internet. Quindi il vostro cellulare deve essere abbastanza recente da permettere questa cosa, ma ormai lo fanno tutti. Ora vi spiego più in dettaglio.

Prima di tutto volevo dirvi che si tratta di un sistema italiano, in italiano, inventato da un ragazzo italiano. Per prima cosa occorre andare sul sito di Skebby e scaricare il programmino in Java (non preoccupatevi degli eventuali paroloni che utilizzo, è una cosa semplice) che istallerete sul vostro cellulare. Non siete abbastanza sgamati per installare programmi sul vostro aggeggino? Potete sempre farlo fare da un vostro amico che ne capisce un po’ di più.  Oppure potete, sempre tramite il sito di Skebby, inviarvi un sms che contiene il link per scaricare il programmino direttamente dal cellulare, senza passare dal PC.

E ora che avete istallato Skebby? Il metodo in assoluto più economico è quello di inviare SMS ad altri utenti di Skebby, in modo del tutto gratuito. E’ questa la similitudine con Skype. Se inviate uno skebby-sms l’altro utente riceverà un semplice squillo da un numero speciale (che quindi è meglio memorizzare in rubrica, per capire che si tratta di Skebby). Dopodichè basterà dire a Skebby di ricevere gli sms e… voilà, eccoli sul vostro cellulare, a costo zero.

E se i vstri amici non hanno Skebby? Non sanno istallarlo? Non vogliono istallarlo? Non gliene frega niente? Potete allora inviare dei veri messaggi sms sempre tramite Skebby. Questi sono però a pagamento. Ce ne sono di due tipi: se volete che chi riceve il messaggio veda come mittente il vostro numero di cellulare pagherete 8 centesimi a sms, se invece non v’importa del numero mittente, pagherete solo 6 centesimi. Quando ti iscrivi a Skebby ti vengono regalati 5 sms di prova.

C’è un ultimo metodo. Avete presente che molti operatori di telefonia offrono la possibilità di inviare sms gratis dal sito internet? Se inserite le vostre credenziali su Skebby (nome e password) potete inviarli sempre tramite questo geniale programmino. Mi spiego meglio con un esempio: se siete clienti TIM avete la possibilità di inviare 5 messaggi al giorno verso altri clienti TIM. Lo potete fare da Skebby, quindi avrete 5 sms al giorno gratis, senza aver bisogno di essere davanti al PC.

Dove sta la fregatura, direte voi? Beh, per prima cosa Skebby utilizza la connessione ad intenet del vostro cellulare per inviare gli sms, quindi qualcosina pagate. Poca roba, in media circa un centesimo. Per i clienti Tre ancora meno, in quanto per inviare pochi dati (come un sms) la connessione è completamente gratis
Però gli amici devono avere Skebby, altrimenti nisba ! E poi c’è la menata dello squillo: ogni volta che ricevete uno skebby-sms vi squillerà il cell e dovrete scaricarlo. Se invece volete usare quelli a pagamento: ma chi se ne frega. Pagare 8 centesimo oppure i 12 centesimi che pago io… solo per lo sbattimento non lo faccio!!!
La cosa più tosta è quella di poter inviare gli sms gratis che ti regalano gli operatori telefonici. Peccato che io sia un (felice) cliente Tre, che non regala nessun sms.

Penultima cosa da dirvi: chi è malato di social network sappia che via Skebby è possibile aggiornare Facebook e Twitter (ho provato, funziona !)

Ultima cosa: se siete clienti TIM scaricatelo e usatelo per inviare i famosi 5 sms gratis al giorno.

Commodore 64 Laptop

Era la metà degli anni ’80. Un bel giorno mia mamma mi dice: "Perché non ti prendi un computer?". In quegli anni c’era stato il boom dei computer. Prima di allora erano solo arnesi fantascientifici che si utilizzavano solo nei grandi uffici, ma con il boom dei Personal Computer si stavano diffondendo a macchia d’olio. Per le applicazioni serie e seriose c’erano i famosi IBM, per le famiglie la protagonista indiscussa era la Commodore. Alla domanda io risposi "Ok, ma dovete prendermelo voi, io ho 11 anni!". E così ricevetti in regalo un Commodore 64 usato. Il modello lo avevo scelto io: mia mamma mi chiedeva come mai fossi così convinto di prendere un "sessantaquattro", quando magari nel frattempo potevano esserci dei computer più potenti. Io ho semplicemente fatto questo ragionamento: i miei amici che avevano il computer avevano tutti il C=64, un motivo ci sarà stato, no? E inoltre avrei potuto farmi consigliare, aiutare e scambiare giochi e programmi con loro. Ovviamente erano tutti amici "estivi", figli di villeggianti che vedevo solo d’estate. Nessuno a Brallo aveva ancora un computer.

Fu mio fratello a comprarlo per 300.000 lire da AZ Elettronica in Via Rosselli a Voghera. Non avevo neanche il registratore a cassette e quindi nessuna "applicazione" (come sarebbe chiamata adesso, all’epoca si chiamavano esclusivamente "programmi"). Quindi io passavo i pomeriggi a programmare in BASIC, poi spegnevo e si perdeva tutto. Ma che magia.. con le mie mani davo vita a qualcosa. Immagino che i costruttori di burattini o quelli che hanno un qualche hobby manuale abbiano una soddisfazione simile. Io davo vita a una cosa inanimata. Meravigliosamente stupendo.
Ci ho lasciato parecchi decimi di vista su quella televisione in bianco e nero. Anni più tardi sono passato al Commodore Amiga e poi, ahimè, ai PC. Ma il mio cuore è sempre con il "Ci uguale sessantaquattro" (C=64).

Quante cose ho imparato con quell’aggeggio. La logica della programmazione. Mi mettevo lì e cercavo di risolvere un problema. Ma non, come il luogo comune ci vuol far credere, un problema matematico. Sapete cos’è un algoritmo? È un procedimento per arrivare ad una soluzione. Di qualsiasi tipo, per qualsiasi problema. E’ questo che mi ha insegnato il piccolino di casa Commodore. Io nella vita cerco sempre un algoritmo per arrivare dove vorrei arrivare. Magari è la strada più ovvia e facile, magari è più impervia, a volte è una strada cui nessuno aveva pensato. Ma l’importante è CHE FUNZIONI.

C’è sempre un’altra soluzione.

Michele mi ha mandato tempo fa il link di una notizia: un tale ha costruito un Commodore 64 portatile. Che grande!! Lo ammiro di bestia. Primo perché se ne intende di elettronica, materia a me pressoché sconosciuta (si lo ammetto, all’università in elettrotecnica ho preso 20 e in elettronica mi pare 21, quindi sono un somaro… ma mi fa abbastanza schifo, che ci posso fare??). Secondo perché ha creato un essere mitologico, ha riportato in vita il 64 dandogli una veste adatta ai tempi moderni. Chissà se li vende? Penso che lo acquisterei subito.

ecco il link http://benheck.com/

Hardware libero

Su wired del mese scorso ho letto un interessante articolo su Arduino, rarissimo esempio di hardware libero. Massimo Benzi, 40 anni, ha realizzato questa patriottica scheda, Arduino appunto, con una minuscola immagine dell’Italia stampata sopra. L’articolo dice che è un chip. In realtà è una scheda, che monta un chip Atmel.

E’ un hardware "open source" nel senso che le specifiche hardware sono aperte e liberamente riutilizzabili, si collega al pc tramite una porta USB da cui ricava l’alimentazione, è dotato di una piattaforma di programmazione GUI compatibile PC/MAC/Linux, e si programma in "C" in modo molto semplice.

Finora ne sono state vendute circa 50 mila unità. Come vendute, direte voi? Ma non è possibile costruirselo da soli? Certo, ma magari se è già fatto, soprattutto da gente che sa quello che fa, è meglio no?

E il business dove sarebbe? Beh, se la cosa funziona, e gli altri lo "copiano", la scheda si diffonde, si crea una sorta di pubblicità gratuita e magari c’è gente interessata. E allora se si tratta di un interessamento puramente accademico o ludico, se lo costruiscono da soli, altrimenti chi contattano? Quelli che lo hanno costruito. E’ una scommessa. magri vincente.

ps nel blog ufficiale trovate un po’ di appliazioni, spesso strampalate..

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