Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia. (W.Shakespeare)

Tutto quello che non rientra nelle altre categorie
Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia. (W.Shakespeare)

Mio zio, Dario Rebolini, racconta la sua avventura da partigiano.
bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà: tu giri adesso con le tette al vento, io ci giravo già vent’ anni fa!

Format Distributivi del settore moda abbigliamento in Italia: situazione e prospettive del piccolo punto vendita
Quarantanovesima puntata (le altre le trovate guardando qui)
L’aspetto del negozio Piazza Affari è formato da vari elementi: il nome, il layout, le vetrine.
Il Nome
Il nome di un negozio in alcuni contesti può avere la stessa importanza di quello delle persone. Un punto vendita con un nome e un logo accattivanti attrae il pubblico, è facile da ricordare e agevola il passaparola. Il nome dell’esercizio commerciale dunque è il marchio con cui il cliente impara a riconoscere il punto vendita. Il consumatore trova più stimolante un nome che gli ricordi una caratteristica del negozio.
Piuttosto che i banali "Da Fabio" o "Fabio Sport" abbiamo voluto esprimere tramite il nome una peculiarità del negozio, ma che non riguardava la tipologia dei prodotti trattati (che in effetti lungo gli anni si è leggermente modificata), bensì il rapporto qualità / prezzo. Abbiamo scelto come insegna "Piazza Affari", per sottolineare la convenienza degli acquisti ed avere allo stesso tempo un nome facile da memorizzare e ricordare.
Layout
Per sopperire alla ridotta presenza del personale di vendita sono state utilizzate tecniche di visual merchandising. La vista è uno dei sensi più coinvolti nel processo di vendita. Nella scelta dell’arredamento e nella dislocazione delle merci bisogna puntare alla creazione di un mondo nel quale il cliente possa muoversi, osservare e scegliere. Inoltre l’interno di un punto vendita dovrebbe riflettere i gusti, gli interessi e le passioni del suo target di riferimento. Volevamo ridurre al massimo le richieste banali dei clienti, quelle riguardanti il prezzo dei prodotti o la loro dislocazione. Un’adeguata collocazione delle merci all’interno di un punto vendita avrebbe permesso alla clientela di capire fin dal momento dell’ingresso nel negozio se può o meno soddisfare il suo bisogno d’acquisto. Il cliente sarebbe stato libero di destreggiarsi nello spesso caotico mondo dei prodotti, trovando da solo ciò che cerca. Rendere autosufficiente il cliente tramite la facilità di lettura dello spazio visivo significa poter ridurre il personale di vendita, oltre a fare cosa gradita al cliente stesso, il quale spesso ama scegliere in autonomia. Una disposizione ottimale delle merci sul punto vendita è inoltre sinonimo di una gestione scrupolosa e ordinata ed evita il peregrinare inutile e stressante di chi non trova ciò che cerca. Per prima cosa è stata progettata una divisione in zone, in base agli articoli da esporre. Questa divisione è in continuo movimento, in quanto l’importanza di alcuni articoli (e quindi la vendita) varia moltissimo a seconda della stagione, pertanto gli spazi sono continuamente rivalutati e nuovamente impostati per meglio rispondere alle esigenze del cliente. Nel periodo invernale si individuano cinque aree:
Nel periodo estivo scompare la zona neve e si amplia la zona dell’abbigliamento sportivo, includendo t-shirts, shorts, costumi, polo, camicie, ecc.
Una zona particolare è quella vicina alla cassa, dove sono collocati i prodotti meno costosi, generalmente con dimensioni più ridotte: occhiali da sole, guanti, prodotti in offerta speciale. Questo ha un duplice scopo: tenere sotto controllo i capi più facilmente soggetti a taccheggio e favorire gli acquisti d’impulso. Questo genere di acquisti si effettuano sia per necessità (il cliente si accorge di aver bisogno di questi prodotti, a cui non aveva pensato al momento di entrare nel negozio), sia per motivi psicologici che associano gli acquisti ad una sensazione di appagamento (il cliente acquista un capo importante e vi associa un elemento accessorio complementare).
Nibali è primo e tutti tifosi di Nibali
Pannella muore e tutti amici di Pannella
Il Real vince la Champions e tutti ultras del Real
Piove e tutti scrivono che piove
Il Leicester è una favola,
Gli Stadio il miglior gruppo italiano di sempre,
Albertazzi un grandissimo attore,
La Pellegrini un’atleta da mito.
Le roi est mort, vive le roi!

Sto bene qui, che cosa c’è là fuori che non ho qui con me. Sto bene qui, a me non serve niente che non ho qui con me

Sono stato recentemente a Varsavia. Come mia abitudine vorrei segnalare alcune cose in ordine sparso che mi hanno colpito, stavolta senza fare una descrizione del luogo, per quello ci sono in giro tantissime guide.

Siete contenti, cari italiani, di aver dato dei soldi per l’Expo? Ecco dove vanno a finire.

Discorsi sentiti e risentiti, e ancora sentiti di nuovo e poi ancora… in questi 18 anni di negozio Piazza Affari.

"Monster" di Bob Loser
Regia: P.J. Lumière
Produzione: Gruppo Zero
Anno: 2015
Mi sembra di vederti: perché’ ste facce scure? Adesso mi presento mi chiamo Bob Loser. Non vengo dalla strada, quelle son tutte scuse, non giro con le fighe, ma con le tipe confuse. Pensavi male zio, son altre le mie muse: vado sempre a letto tardi, nei party mi si esclude. Vivo forse nella media, ma per quello non ho cure, parlo solo di cazzate: argomentazioni oscure. Ogni volta cerco aiuto e ogni volta porte chiuse; la nebbia nella testa la taglio con la scure, se esco faccio festa (su ciò non si discute). Non penso mai al domani. Mi dici non ho acume. Mi piacciono le bionde,le rosse e anche le brune, di tipe io ne ho avute non tante o troppe..alcune. I sogni li ho riposti nel fondo del baule, non ascolto i tuoi consigli, ma neanche le tue accuse
Monster,
How should I feel?
Creatures lie here
Looking through the windows
Io neanche lavoro, d’altronde chi mi assume? Le vie del mio domani rimangono un po’ buie: non voto i comunisti, ma neanche per il duce. Mi piacciono le tipe sveglie e quelle un po’ fuse. Sono stato anche bocciato, avevo le lacune. Giro da solo di notte perché odio la luce. Se per caso vedo il sole spero che arrivi una nube: le mie idee sono queste, le dico nude e crude. Vivo dentro ad uno specchio e fuori le paure, mi ascolto da solo, sono io il mio nume, le parole sono mie. Sarò anche un po’ rude, ma dico quel che penso, sono parole pure. Mi butto nella pista, mi butto nella rupe, gli amici non li ho più, le tipe le ho deluse. Io ci spero ancora poco nelle giornate future, non sono quello scemo che magari poi s’illude.
Monster,
How should I feel?
Creatures lie here
Looking through the windows
Io non mi sento figo, perché sono un po’ truce, la pelle rovinata come quella di un agrume (sarà forse l’effetto di tutte quelle cadute… sarà forse l’ebbrezza del paracadute), ma almeno sono vero, non indosso il costume. Non sento i tuoi discorsi, ne sono ormai immune. Se posso vado al mare, sto attento alle meduse e allora nuoto a riva vicino alla palude. Se ho qualcosa da dire nella gola giù mi prude, ma le cose le ho già dette e alcune già vissute, ma è ora di finire quindi adesso niente scuse: sto dicendo stronzate, salto come una pulce per tentare un’assonanza camminando sulle punte. Non era vero un cazzo di queste frasi ottuse, ma non ne posso più di rime quasi illuse. Me ne vado e vi saluto, saluti da Bob Loser.
Monster,
How should I feel?
Creatures lie here
Looking through the windows
Sono allegro come i pagliacci del circo e sono triste come i pagliacci del circo.
La vita è come l’autunno: bella, ma malinconica.
Il mio cervello è colmo di voglia di fare, ma la mia anima è morta

Siamo stati a provare il ristorante Byblos, cucina libanese.Come ben sa chi mi conosce io non amo la cucina etnica, ma non la disdegno. Nel senso che so benissimo che nella trattoria italiana mangio mille volte meglio cose che mi piacciono mille volte di piu’, ma ogni tanto per provare…
Diciamo che mi è sembrata sempre particolare, un po’ meno speziata dell’indiano. ovviamente non so dirvi cosa ho mangiato…boh? Delle cose… Però ragazzi, parliamoci chiaro: se le ho mangiate io le può mangiare chiunque.
Ripeto: la cucina è accettabile, ci sono tante varietà di pietanze. Basta prendere un "misto" e troverete di certo qualcosa di vostro gradimento, io ho assaggiato un po’ di tutto.
E’ in centro a Pavia, quindi non fate neanche fatica a trovarlo. I prezzi sono giusti. Fateci un giro.

A diesen la canzon la nass a Napuli
e francament g’han minga tutti i tort
Surriento, Margellina tucc’i popoli
i avran cantà on milion de volt
mi speri che se offendera nissun
se parlom un cicin anca de num
O mia bela Madunina che te brillet de lontan
tuta d’ora e piscinina, ti te dominet Milan
sota a ti se viv la vita, se sta mai coi man in man
canten tucc "lontan de Napoli se moeur"
ma po’ i vegnen chi a Milan
Ades ghè la canzon de Roma magica
de Nina er Cupolone e Rugantin
se sbaten in del tever, roba tragica
esageren, me par on cicinin
Sperem che vegna minga la mania
de metes a cantà "Milano mia"

O mia bela Madunina che te brillet de lontan
tuta d’ora e piscinina, ti te dominet Milan
sota a ti se viv la vita, se sta mai coi man in man
canten tucc "lontan de Napoli se moeur"
ma po’ i vegnen chi a Milan
Si vegni senza paura, num ve songaremm la man
tucc el mond a l’è paes e semm d’accord
ma Milan, l’è on gran Milan!
Powered by WordPress & Theme by Anders Norén