(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

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Tutto quello che non rientra nelle altre categorie

Aprite i regali

(senza titolo)

Visto che il sottotitolo di questo blog è "raccolta molto sparsa di pensieri" eccone un po’.

  • Non sono superstizioso, voi si? Pensate che l’altro giorno, venerdì 17, mia mamma ha preso l’intercity 666 :-)
  • L’OCSE dice che la pressione fiscale in Italia è aumentata. Ma non era Tremonti quello che diceva che avrebbe diminuito le tasse?
  • Al contrario, pare che dal 2011 entrerà in vigore per i privati lo “spesometro”. In pratica anche i privati cittadini dovranno giustificare le spese superiori ad una certa soglia (pare 2500 euro). In questo caso dovranno fornire il proprio codice fiscale. Dicono che questo servirà a fronteggiare l’evasione. Siete sicuri? Secondo me succederà il contrario: la gente, per evitare di doversi giustificare, chiederà espressamente che non gli venga fatta la fattura/ricevuta! Anche perchè, parliamoci chiaro, se uno spende 20000 euro per comprarsi la macchina nuova non vuol mica dire che in quell’anno ha guadagnato 20000 euro! Certo che siamo bravi a complicarci la vita qui nel Sud Europa
  • C’è gente che usa Facebook un po’ a sproposito. Nel senso che secondo me FB va bene per le cazzate, non per le cose serie. Un po’ come essere al bar, si ride e si scherza ma di cose serie si parla altrove… o no?
  • Ma voi quella cosa che serve per appendere  i vestiti come li chiamate? Dovrebbero chiamarsi appendiabiti, io li chiamo appendini, mia mamma ometti oppure omini, alcuni li chiamano grucce, altri li chiamano stampelle. Oppure attaccapanni.  Quanti nomi per lo stesso oggetto. L’ultima che ho sentito è manichino.

Il tutor

Sapete cos’è il Tutor? E’ quel famigerato sistema che controlla la velocità media in autostrada. E’ un marchingegno ideato e sviluppato dalla Società Autostrade, che poi ha messo a disposizione della Polizia (in quanto i privati NON possono fare controlli sulla velocità).

Funziona più o meno così: nei tratti controllati ci sono dei sensori "annegati" nell’asfalto (vale a dire nascosti sotto la strada) che si accorgono del passaggio di un veicolo e di che tipo di veicolo si tratta. Lo fanno tenendo conto degli "assi", cioè in sostanza di quante ruote hanno e a che distanza (per capire se si tratta di una moto, un’auto, un camion, ecc, che ovviamente hanno limiti di velocità diversi). Fanno scattare una fotocamera che "fotografa" la targa del veicolo e la memorizza insieme all’orario. Dopo un certo numero di chilometri (10, 15, 20, …) c’è un altro di questi sensori che fa scattare un’altra foto. Un software confronta le targhe e gli orari e calcola quanto tempo ci ha messo il veicolo a fare quel tratto di strada. Se la velocità media è superiore al limite… zak! scatta la multa!

In questo modo nessuno può dire: "ero in sorpasso, normale che ero un po’ sopra ai limiti", perchè qui si sta parlando di velocità media per tanti chilometri…. Questo meccanismo ci costringe quindi a rispettare i limiti se non vogliamo multe e perdita di punti della patente.

Nella brochure di Autostrade ci sono altre informazioni su questo sistema, per esempio:

  • Il Tutor funziona anche di notte, con la nebbia e con la pioggia (potente l’amico spione, eh?)
  • Il limite di velocità può essere tarato in base alle condizioni del tempo (infatti per la pioggia il limite previsto è di 110 mk/h)
  • Come già detto, rileva le infrazioni in base alla categoria di veicolo.
  • Alcune leggende dicono che il Telepass influisce positivamente o negativamente sul Tutor. Leggende, appunto.
  • Non provate a passare sulla corsia di emergenza, vi sgamano lo stesso e perdipiù rischiate il ritiro immediato della patente.
  • Sulla tratta controllata ci deve essere un unico limite di velocità. Per evitare complicazioni, non viene controllato un tratto che presenta cambi di limite di velocità.
  • Non sono sempre attivi (e per fortuna, dico io…, tanto basta la loro presenza come deterrente)
  • Se venite pizzicati più volte sulla stessa autostrada vi possono arrivare più multe. Però poi vi consiglio di prendere l’autostrada per Lourdes.
  • Siete preoccupati per la privacy? In teoria le targhe dei veicoli che non infrangono i limiti vengono cancellati, ma ormai non mi stupirei più di nulla….
  • Questo ingegnoso meccanismo NON sarà esteso a tutta la rete autostradale.
  • Come per gli autovelox c’è una percentuale di tolleranza del 5%  Quindi fino a 136,5 km/h siamo a posto…
  • A proposito di autovelox, anche il tutor può calcolare la velocità istantanea, ma non viene quasi mai usato in quel modo. Quasi mai non vuol dire mai.

Detto questo, il Tutor ha fatto diminuire gli incidenti. Quindi, come direbbe chi so io, è una cosa "good".

Flash Mob Pavia

Dice wikipedia: "Con il termine flash mob (dall’inglese flash: breve esperienza o in un lampo, e mob: folla) si indica un gruppo di persone che si riunisce all’improvviso in uno spazio pubblico, mette in pratica un’azione insolita generalmente per un breve periodo di tempo per poi successivamente disperdersi. Il raduno viene generalmente organizzato attraverso comunicazioni via internet o tramite telefoni cellulari. In molti casi, le regole dell’azione vengono illustrate ai partecipanti pochi minuti prima che l’azione abbia luogo."

Ecco cosa è successo a Pavia il 5 settembre scorso

Parole parole parole

prosopopea
figura retorica per cui si introducono a parlare persone assenti o morte, o si personificano cose inanimate o astratte.

proditoriamente
a tradimento.

cassandra
è una figura della mitologia greca. È ricordata anche da Omero come una delle figlie del re di Troia Priamo e di Ecuba. Avuto da Apollo il dono della preveggenza, prevedeva terribili sventure ed era pertanto invisa a molti. Ancora oggi il suo nome è associato a persone che preconizzano eventi nefasti.

nichilismo
la dottrina di un movimento rivoluzionario russo (secolo XIX) che, portando ad estreme conseguenze l’individualismo anarchico, si proponeva di distruggere l’ordinamento politico e sociale esistente.

sicumera
ostentata sicurezza di se.

agnato
congiunto in linea maschile

genetliaco
giorno natalizio, anniversario della nascita (in parole povere… il compleanno!)

grassatore
chi aggredisce a mano armata per derubare

orografia
distribuzione dei rilievi sulla Terra o in una data regione; anche la relativa descrizione e rappresentazione cartografica


Tintoretto – Venere, Vulcano e Marte – 1550 – Alte Pinakothek, Monaco

Tordo Beffeggiatore

Fonte: Wikipedia

Il Tordo Solitario (Turdus Solitarius in latino) è una costellazione obsoleta introdotta nel 1776 dall’astronomo francese Pierre-Charles Le Monnier in uno scritto intitolato Constellation du Solitaire nelle Memorie dell’Accademia Reale Francese delle Scienze.

Occupava un’area presso la coda dell’Idra, vicino alla Bilancia, e rappresentava, secondo il proprio ideatore, un «uccello delle Indie e delle Filippine». L’uccello raffigurato sulla carta di Le Monnier somiglia moltissimo ad una femmina di passero solitario (Monticola solitarius, famiglia Turdidi), un piccolo uccello europeo che, malgrado il nome, è imparentato con i tordi. Le Monnier disse di aver introdotto tale costellazione in memoria del viaggio a Rodrigues, un’isola dell’Oceano Indiano, di un altro astronomo francese, Alexandre-Guy Pingré, recatosi laggiù per osservare il transito di Venere del 1761.

Nel libro Star Names, lo storico delle stelle Richard Hinckley Allen sostenne che l’uccello rappresentato nella costellazione fosse un solitario di Rodrigues, un uccello estinto incapace di volare simile al dodo.

Lo scienziato britannico Thomas Young rinominò la costellazione Tordo Beffeggiatore nella sua mappa stellare del 1806, mentre un altro inglese, l’astronomo amatore Alexander Jamieson, autore di un Atlante Celeste del 1822, la chiamò Noctua, la civetta. Jamieson rimase colpito dal fatto che questo uccello non fosse mai comparso tra le costellazioni, «data la frequenza con cui si aggira tra gli antichi monumenti egizi».

Malgrado tutti questi cambi di nome, però, la costellazione venne ben presto abbandonata.

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Vedete una spirale? SBAGLIATO ! Guardate bene, sono cerchi, non è una spirale !!!

Oltrepo con l'accento

…ma "Oltrepo" si scrive con l’accento o senza? Secondo me si scrive senza, per questo motivo: il fiume Po si scrive senza accento e quindi la parola composta "Oltrepo" mantiene la grfia non accentata. Ma cosa si dice in rete?

In un articolo dell’associazione culturale Varzi Viva (di Antonio di Tomaso) si legge:

Scrivere Oltrepo senza accento sull’ultima "o" è un vero e proprio errore di grammatica (lo ha ribadito Aldo Gabrielli, il noto linguista, autore di numerose edizioni del "Vocabolario Gabrielli", nel volume: "Si dice o non si dice?", edizione Mondadori).
Una fondamentale legge ortografica prescrive che le parole italiane di due o più sillabe per essere pronunciate tronche debbono recare l’accento sulla vocale dell’ultima sillaba; le parole che non portano questo accento, o si leggono piane o sdrucciole o bisdrucciole.
Un’eccezione per Oltrepò non si può fare; e per questa ragione, scrivendo Oltrepo, si legge "oltrèpo" o "òltrepo": non si scappa. E lo stesso ragionamento si può fare con i composti di tre: ventitré, trentatré, quarantatré. Togli l’accento e la pronuncia è una sola: "ventìtre, trentàtre, quarantàtre"

L’ipotesi sembra abbastanza convincente. Anche sul sito dell’Accademia della Crusca, Mara Marzullo scrive:

L’uso dell’accento grafico in italiano è diventato stabile dal Novecento per i polisillabi tronchi
[…]
introduce alla questione dell’accento di polisillabi composti con un originario monosillabo finale: per quanto detto all’inizio sull’uso dell’accento coi polisillabi, è chiaro che anche in questi casi, essendo il polisillabo tronco, si deve usare l’accento grafico (ventitré, rossoblù, nontiscordardimé, Oltrepò).

Anche la Lega Nord Voghera si interroga sul quesito e, malgrado suggerisca che la logica non preveda accento, ribaisce che la citata Accademia fuga ogni dubbio sull’errore che si commetterebbe non accentando la parola.

Insomma, in tanti si interrogano sulla questione, anche i lettori di Vogheranews, ma alla fine mi arrendo leggendo il libro del pavese Max Bocchiola (traduttore ufficiale di uno scrittore a me caro, Irvine Welsh [1] [2] [3]) e Ludovico Gerolin, "Grammatica pratica dell’italiano dalla A alla Z", che subito a pagina 2 recita:

Attenzione: le parole tre e blu non hanno mai l’accento, che è invece obbligatorio per il oro composti: ventitré, rossoblù. Lo stesso vale per tutti i monosillabi se sono la parte finale di un composto: il fiume Po, ma l’Oltrepò Pavese; vado su, ma il tiramisù.

E allora davanti al tiramisù mi arrendo :-)

Quindi… quindi continuerò a scrivere Oltrepo senza accento. Sbagliando, direte voi? Ma certo che no, la mia è una chiara licenza poetica!

Forever young

…Heaven can wait we’re only watching the skies
Hoping for the best but expecting the worst

…Let us die young or let us live forever
We don’t have the power but we never say never

Some are like water, some are like the heat
Some are a melody, some are the beat
Sooner or later they all will be gone
Why don’t they stay young…

Youth’s like diamonds in the sun
And diamonds are forever


magritte.l’apparition.1928.staatsgalerie.stoccarda

Avanti sempre

Voglio sottoporvi un altro editoriale di Virgilio Degiovanni,  come questo che avevo pubblicato un anno fa.

Quando le cose si fanno pesanti, io ho una mia filosofia di vita: attaccare e mai difendersi. O, peggio ancora, ripegare. E’ quella che ha contraddistinto tutte le mie attività, e non sono mai venuto a meno a ciò. Anche oggi, a 20 anni dai miei esordi nel mondo dell’impresa, la penso allo stesso modo. Non mi interessa nulla dei titoloni dei giornali che, da oltre due anni, strillano questa crisi destinata a continuare. Non mi perdo dietro lamentele, piagnistei, o cose che vorrei ma non ho nè posso avere. Vado avanti. Non mi spavento per le previsioni dei ben informati. D nuovo, vado avanti. Perché, alla fine, se ci pensiamo bene, l’unico vero rimedio è proprio questo: non fermarsi, proseguire, insistere fino all’ultima goccia di sudore. Oggi come oggi, abbiamo un Paese malconcio. Ma ci sono altri che stanno ben peggio di noi. Cosa dovrebbero dire in Grecia, in Portogallo o in quella Spagna che tanta enfasi dava al suo inarrestabile sviluppo? Nulla da ridere, per carità. Ma un po’ di ottimismo sì. Infatti, ne sono più che mai convinto, è in tempo di crisi che possono nascere la grandi aziende. Quelle davvero grandi, quelle inarrestabili, inarrivabili. Un’azienda come la Walt Disney è nata in un periodo terribile, quello ai margini della Grande Depressione statunitense, ricordiamocelo tutti. E anche colossi come la Hewlett Packard hanno fatto altrettanto. Perché? Perché hanno sosato un credo profondo: quello che porta in primo piano le persone e non i dati, in qualunque mercato. E se le persone ci sono, il futuro c’è. Ed è roseo, al di là di qualsiasi dato e numero. […]

Livello videogioco

Insignificanti pedine
o assoluti protagonisti
di quel fantastico videogioco.

Mirabolanti rockstar
o scadenti controfigure
su quel palco illuminato.

Decadenti poeti
o illusi menestrelli
illuminati dalla luna.

Eravamo pura energia
elettricità libera
fiamme ardenti.

Viaggiatori nell’iperspazio
in quel caleidoscopico mondo.

—————————————–

Eravamo io e Christian, persi nello spaziotempo.
E non ce ne fregava niente.
Non c’importava se non ci capivano, noi ci capivamo.
Non c’importava degli insulti, delle risate, ci scivolavano addosso.
Se non credevano in noi… noi credevamo in noi.
Non ce ne fregava niente se noi eravamo gli ultimi,
i reietti, gli sfigati, i balordi, quelli che non seguivano la massa.
E’ un grave peccato non esser convenzionali?
Probabilmente è un peccato per l’uomo qualunque.
Ma noi non eravamo qualunque.
E di quelli qualunque non ce n’è mai fregato nulla.
E siamo sempre andati avanti, con chi era con noi,
oppure soli, senza problemi.

Aglio

Anche oggi sono polemico (strano eh?). Oggi con chi ce l’ho? Ma con quelli che mangiano l’aglio. Anche lunedi scorso mi è capitata in negozio una signora che aveva un alito da stendere un elefante. Mamma mia, insopportabile, non le si poteva star vicino.

Cari agliofili, lo so che la scienza e le tradizioni popolari attribuiscono a questo bulbo fantastiche proprietà terapeutiche, ma se state bene voi fate star male gli altri. Forse non ve ne rendete conto, ma si sente a distanza di metri appena aprite bocca. Quindi perdonatemi se in negozio magari sto un po’ distante…


R.Magritte, Tentativo Impossibile, 1928

 

Prenditi quello che sei e non rimpiangerti mai se non ti piaci, vedrai… non cambierai…non cambierai… mai!
Prenditi quello che vuoi e non nasconderti mai guarda le spalle che hai forse ce la farai
Guarda che cielo che hai guarda che sole che hai guardati e guarda cos’hai e…….. guarda dove vai! 

Che mal di testa

Lunedì sera, la discoteca
Martedì sera, la discoteca
Mercoledì che mal di testa, ma sono andata alla discoteca
Giovedì sera, la discoteca
Venerdì sera non volevo andarci ma Fabio è venuto a cercarmi e allora sono
andata, alla discoteca
Sabato sera, la discoteca
Domenica alla discoteca

A.A.A.

Annuncio importante: cercasi lavoro, rigorosamente in nero, quindi senza contributi, inps, inpdap, inail, irap, iciap, irfep, irpeg, iva e quant’altro.

Zona di lavoro: Milano o sud hinterland.

Soggetto disposto a questo tipo di lavoro: trentunenne educato e gentile, automunito, militare assolto, quindicinale esperienza come operaio specializzato, attualmente cassintegrato e abbastanza sco*****ato. Esperienza saltuaria come cassiere / barman presso pub e esperienza, sempre chiaramente in nero, come commesso in stagione estiva.

Il soggetto non intende sottoporsi a turni di lavoro troppo duri, nè a spostarsi troppo distante dalla propria abitazione (zona Milano Sud, per la precisione vicino a Via Giovanni da Cermenate).

Il suddetto lavoro gli servirebbe per arrotondare la già cospicua paga rubata allo stato attraverso la cassa intergazione straordinaria, per salvarsi dall’inedia, per salvare i propri contatti di facebook da continui aforismi negativi, cinici, malinconici e autodistruttivi, per non buttare tutti i soldi in macchinette e magari anche per conoscere gente nuova.

Si prega di astenersi datori di lavoro troppo pretenziosi. Cercate di capire la situazione, qui si tratta di salvare una vita, non di farlo faticare.

Ovviamente mi impegno a non divulgare notizie inerenti tali offerte fuorilegge alle forze dell’ordine.

Sostieni il governo, aiutaci a trovare un nuovo posto di lavoro: commesso, garzone, magazziniere, tornitore, spazzacamino, maschera del cinema, aiuto-portantino, ascensorista, tronista, comparsa, partecipante ai reality… insomma tutto fa brodo.

 

esse emme esse

I miei affezionati lettori aspettano questo momento: l’ultimo post dell’anno con la classifica dei migliori sms che ho ricevuto. Purtroppo quest’anno ho una brutta notizia: per un mio errore gran parte degli sms ricevuti nel 2009 è andata persa, ma fortunatamente sono riuscito a salvare qualche chicca che vi propongo in ordine sparso:

  • "Info…. Il castello riapre il 15 giugno 2009 non mancare, sei un ospite speciale!"
    Peccato che il Castello non l’aveva in gestione lui… e poi scusa ma invitava me? Mah…
  • "Che cazzo mi scrivi Xxxxx culo, stava usando il mio pc uno dei capi"
    Grande lui lascia Skype acceso sul pc del lavoro, il migliore!
  • "Maestro Xxxxxxxxx mi ha chiamato per dirmi se voglio fare da testimone per avere la carta del prete che non è mai stato sposato …. ha chiamato anche te ???"
    Il maestro era preoccupato
  • "Ciao ho cambiato numero di telefono questo è quello nuovo. L’altro lo puoi cancellare xche non lo uso più. a presto ciao ciao"
    Questo è indubbiamente il migliore del 2009. Si ok hai cambiato numero…. ma chi sei? Hehehehe.
  • "Me ne pento amaramente! … mi ubriacherò da solo ascoltando l’avvelenata in loop"
    L’amico si era dimenticato del concerto!
  • "Azzoo!Dovrò ammazzare un gatto (il tuo) e cucirmene un paio"
    Avevo finito i doposci pelosi

Ne avevo altri veramente belli, ma purtroppo sono perduti per sempre come lacrime nella pioggia.

Il flauto magico

Ogni tanto me lo chiedo: ma perchè alle medie, in tutt’Italia, fanno suonare il flauto? Capisco che un’infarinatura di musica e storia della musica è sicuramente  una cosa buona e giusta, ma… perchè proprio quei dannati flauti di plastica? Io da piccolino mi divertivo a soffiare a caso dentro a quello di mia sorella, che era marroncino. Poi alle medie ci è stato regalato, non mi ricordo da chi e perchè… forse da Don Mario. Fatto sta che ne avevo uno mio, rosso. Troppo esaltante, passavo i pomeriggi a suonare la nona di Beethoven: la la si do do si la sol…

Mamma mia, non oso pensare a casa mia che testa che avevano, mi avranno odiato di sicuro. E’ una cosa troppo urticante per le orecchie, fosse almeno uno strumento con un bel suono. Ma perchè non fanno suonare delle pianole o altri strumenti?? Mah…

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