fabiotordi

(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Eskimo

bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà: tu giri adesso con le tette al vento, io ci giravo già vent’ anni fa!

Commenti

comments

Ho imparato a sognare

Da qualche tempo molti stanno parlando di un libro, un "romanzetto" come lo chiama lui, scritto dal mio amico, il maestro Michele Miky Orione, dal titolo "Ho imparato a sognare". Anche io mi unisco al coro e ne ho scritto addirittura due recensioni. Eccole.

Prima recensione:
Michele sono anni che è innamorato. Da quando lo conosco io (primi anni duemila) lo è sempre stato. Innamorato della libertà, innamorato delle cose pazze, innamorato dei sogni. Innamorato delle avventure, innamorato delle cose belle, innamorato della pallavolo. E di queste cose ne ha fatto un libro, anzi pardon, un romanzetto. Ma non fatevi ingannare da questo vezzeggiativo, che sta solo ad indicare il numero di battute, non certo la qualità. Quali cose, direte voi? Beh in primis la pallavolo e i sogni. E poi, leggendo bene, di tutto il resto: le cose belle, la libertà, le avventure, le cose pazze. C’è dentro molto di lui in questo. Non tutto, perché lui è anche istintivo, impulsivo, a volte anche cagacazzo, ma tutto dovuto a quest’indole da eterno sognatore che mai si arrende, e quindi quando c’è qualcosa che non va glielo si legge subito in faccia. Torniamo però al libro: scritto in maniera molto fruibile, diretta, di facile lettura. Avvincente, già dalle prime pagine vuoi sapere come andrà a finire. Romantico, nostalgico, ottimista. Devo dire che da un lato me lo sarei aspettato, conoscendo l’autore. Da un altro lato, come sempre, mi ha stupito. Quindi mio malgrado, visto che sono ormai alcuni lustri che ci prendiamo in giro vicendevolmente, devo fargli i miei complimenti. Ricordo quando, lui e l’amico Matteo, avevano creato il sito "Il Cassetto dei Sogni". Questo racconto è la naturale continuazione  di quell’avventura. Come dite? Non vi ho ancora accennato di cosa tratta il libro? Beh quello lo hanno già fatto in tanti, non vi resta che leggerlo.

Seconda recensione:
E’ una cagata pazzesca.

Commenti

comments

Fuori c’era un grande sole

E guardando la televisione mi è venuta come l’impressione che mi stessero rubando il tempo e che tu che tu mi rubi l’amore, ma poi ho camminato tanto e fuori c’era un grande sole che non ho più pensato a tutte queste cose…

Commenti

comments

Immagine

Format Distributivi del settore moda abbigliamento in Italia: situazione e prospettive del piccolo punto vendita

Quarantanovesima puntata (le altre le trovate guardando qui)

L’aspetto del negozio Piazza Affari è formato da vari elementi: il nome, il layout, le vetrine.

Il Nome
Il nome di un negozio in alcuni contesti può avere la stessa importanza di quello delle persone. Un punto vendita con un nome e un logo accattivanti attrae il pubblico, è facile da ricordare e agevola il passaparola. Il nome dell’esercizio commerciale dunque è il marchio con cui il cliente impara a riconoscere il punto vendita. Il consumatore trova più stimolante un nome che gli ricordi una caratteristica del negozio.

Piuttosto che i banali "Da Fabio" o "Fabio Sport" abbiamo voluto esprimere tramite il nome una peculiarità del negozio, ma che non riguardava la tipologia dei prodotti trattati (che in effetti lungo gli anni si è leggermente modificata), bensì il rapporto qualità / prezzo. Abbiamo scelto come insegna "Piazza Affari", per sottolineare la convenienza degli acquisti ed avere allo stesso tempo un nome facile da memorizzare e ricordare. 

Layout
Per sopperire alla ridotta presenza del personale di vendita sono state utilizzate tecniche di visual merchandising. La vista è uno dei sensi più coinvolti nel processo di vendita. Nella scelta dell’arredamento e nella dislocazione delle merci bisogna puntare alla creazione di un mondo nel quale il cliente possa muoversi, osservare e scegliere. Inoltre l’interno di un punto vendita dovrebbe riflettere i gusti, gli interessi e le passioni del suo target di riferimento. Volevamo ridurre al massimo le richieste banali dei clienti, quelle riguardanti il prezzo dei prodotti o la loro dislocazione. Un’adeguata collocazione delle merci all’interno di un punto vendita avrebbe permesso alla clientela di capire fin dal momento dell’ingresso nel negozio se può o meno soddisfare il suo bisogno d’acquisto. Il cliente sarebbe stato libero di destreggiarsi nello spesso caotico mondo dei prodotti, trovando da solo ciò che cerca. Rendere autosufficiente il cliente tramite la facilità di lettura dello spazio visivo significa poter ridurre il personale di vendita, oltre a fare cosa gradita al cliente stesso, il quale spesso ama scegliere in autonomia. Una disposizione ottimale delle merci sul punto vendita è inoltre sinonimo di una gestione scrupolosa e ordinata ed evita il peregrinare inutile e stressante di chi non trova ciò che cerca. Per prima cosa è stata progettata una divisione in zone, in base agli articoli da esporre. Questa divisione è in continuo movimento, in quanto l’importanza di alcuni articoli (e quindi la vendita) varia moltissimo a seconda della stagione, pertanto gli spazi sono continuamente rivalutati e nuovamente impostati per meglio rispondere alle esigenze del cliente. Nel periodo invernale si individuano cinque aree:

  • Abbigliamento uomo. Comprende essenzialmente capi spalla maschili: giacconi, cappotti, giubboni, ecc.
  • Abbigliamento donna. È come il reparto uomo, ma ovviamente contiene capi di abbigliamento femminile.
  • Abbigliamento sportivo. Presenta prodotti prettamente sportivi, che molto spesso sono unisex, possono quindi essere indossati indifferentemente da uomini e donne. Comprende maglie, felpe, pantaloni sportivi, tute sportive.
  • Calzature. L’unico tipo di calzature in vendita è quello delle scarpe sportive, un tempo chiamate "scarpe da ginnastica", ma che oggigiorno vengono calzate anche e soprattutto per essere utilizzate tutti i giorni. Il termine più corretto è l’americano "sneaker" .
  • Zona neve. Il negozio è attrezzato per le gite in montagna sulla neve e quindi il reparto comprende giacche, pantaloni da neve, doposci, completi, tute, scarponcini da trekking, e l’attrezzatura per lo sci alpino: scarponi e sci.

Nel periodo estivo scompare la zona neve e si amplia la zona dell’abbigliamento sportivo, includendo t-shirts, shorts, costumi, polo, camicie, ecc.

Una zona particolare è quella vicina alla cassa, dove sono collocati i prodotti meno costosi, generalmente con dimensioni più ridotte: occhiali da sole, guanti, prodotti in offerta speciale. Questo ha un duplice scopo: tenere sotto controllo i capi più facilmente soggetti a taccheggio e favorire gli acquisti d’impulso. Questo genere di acquisti si effettuano sia per necessità (il cliente si accorge di aver bisogno di questi prodotti, a cui non aveva pensato al momento di entrare nel negozio), sia per motivi psicologici che associano gli acquisti ad una sensazione di appagamento (il cliente acquista un capo importante e vi associa un elemento accessorio complementare). 

Commenti

comments

Vive le roi!

Nibali è primo e tutti tifosi di Nibali
Pannella muore e tutti amici di Pannella
Il Real vince la Champions e tutti ultras del Real
Piove e tutti scrivono che piove
Il Leicester è una favola,
Gli Stadio il miglior gruppo italiano di sempre,
Albertazzi un grandissimo attore,
La Pellegrini un’atleta da mito.
Le roi est mort, vive le roi!

Commenti

comments

Come i Massimo Volume

 

Commenti

comments

Tordy

Impiccheranno Tordy con una corda d’oro, è un privilegio raro: rubò sei cervi nel parco del re vendendoli per denaro 

Commenti

comments

Voglio diventare come Bud Spencer

Bob Loser presenta: "Voglio diventare come Bud Spencer", video dedicato al grande Bud!

Ricordo la pagina Facebook di Bob Loser: www.facebook.com/therealbobloser
e il canale YouTube: bit.do/BobLoser

 

Commenti

comments

Ho visto Nina volare

Ho visto Nina volare tra le corde dell’altalena. Un giorno la prenderò come il vento alla schiena.

Commenti

comments

Prenditela comoda

Un altro libro sui gatti, che mi è stato regalato. Ma questo è un libro PER gatti. In pratica è un manuale per i felini domestici, pieno di consigli su come affrontare la vita insieme agli umani

Consigli del tipo "Restare sempre ad almeno 10 metri di distanza dalla persona amata", "Adottate orari diversi da quelli di tutti gli altri", "Siate estremamente indipendenti finché non avete bisogno di qualcosa".

Devo dire che i gatti che ho conosciuto nella mia vita devono averlo letto, o forse in parte anche scritto, perché contiene un sacco di verità. Per esempio il consiglio di cambiare continuamente gusti in fatto ci coccole, perché "è essenziale continuare a sorprendere chi vi vive accanto con nuovi e improvvisi cambiamenti", o quello di condividere gli interessi dell’umano (se usa il computer, il gatto deve condividere saltellando sulla tastiera o accovacciandosi sopra), di socializzare con chi ha competenze complementari (come aprire le scatolette) e così via. 

Per esempi a pagina 88 dice:

"Dormite, dormite, dormite! Lavorate e giocate di brutto, quindi vi spettano più ore di sonno. E se non fate né l’una né l’altra cosa, perché non riempire quel tempo inutilizzato dormendo ancora un po’? Non solo il sonno vi permette di liberarvi  dallo stress dei problemi della vita – o di evitarli del tutto -, ma quando dormite la gente rispetta maggiormente il vostro spazio quotidiano. Fa del suo meglio per non disturbarvi, indipendentemente dal luogo che avete eletto a vostro giaciglio, anche se ciò significa rinunciare all’uso del divano, laptop, telefono, telecomando, tavolo, colazione, pranzo, cena, lavandino, water, doccia, abiti, unico asciugamano pulito, cane, testa, petto, gambe o gola. Tornate a dormire, quindi, e avrete il mondo ai vostri piedi.

Commenti

comments

Sto bene qui

Sto bene qui, che cosa c’è là fuori che non ho qui con me. Sto bene qui, a me non serve niente che non ho qui con me


Commenti

comments

Brexit e chiamata alle urne

3 mie personalissime considerazioni sulla chiamata alle urne:

1) Lo strumento referendario è sancito dalla costituzione, è una forma di democrazia diretta fantastica, ma non bisognerebbe abusarne. Mi spiego: noi eleggiamo dei rappresentanti affinché discutano, scrivano e approvino delle leggi. Li paghiamo apposta, dovrebbero fare quello al posto nostro, che magari non ne abbiamo il tempo, la voglia, la capacità. Quindi le leggi dovrebbero farle loro, sono i nostri rappresentanti. Poi succede che magari questi pochi (pochi rispetto agli italiani, in realtà sono tanti) uomini e donne non ci arrivino a risolvere una situazione molto sentita dall’opinione pubblica e allora si utilizza lo strumento del referendum. Ma se mi fai un referendum sulla concessione delle trivellazioni… poi non lamentarti che la gente se ne sbatte le palle di andare a votare. Dai!

2) Parlando di Brexit: ma quelli che si riempiono la bocca di democrazia, di primarie, di trasparenza, di potere al popolo, perchè adesso si lamentano? Il Regno Unito ha chiamato i proprio elettori alle urne chiedendogli una cosa. Questi cittadini sono andati in massa a votare… e ha vinto l’uscita dalla UE. Fine. Non c’è niente da aggiungere. La democrazia va bene solo quando vince chi volete voi? Io personalmente non "credo" al progetto di uscita dall’Unione Europa, cioè non è che mi entusiasmi questa Europa, ma ritengo che uscire sarebbe peggio, e quindi reputo che sarebbe più interessante cercare di migliorarla, che uscire. Soprattutto per uno stato come l’Italia che sta perdendo punti su tanti aspetti, credo che se rimanesse "da solo" subirebbe un crollo. Ma la mia è ovviamente un’opinione. La MAGGIORANZA di chi ha votato in UK ha deciso il contrario e chi sono io per giudicare il legittimo voto di un popolo? Se uno non ci vuol stare, che vada. Autoderminazione dei popoli, mi sembra un punto base base base della democrazia.

3) Avete visto come fanno nei paesi più avanti? Si vota nei giorni feriali, altro che la domenica. E altro che anche il lunedì come voleva reintrodurre Alfano. E’ morto qualcuno? Non mi pare. C’è stata un’affluenza bassa? Non mi pare. Mi sembra solo una grande lezione di civiltà che ci è stata data. Se la chiamata alle urne è interessante, uno il tempo lo trova. E’ come per un amico, per una morosa, per un lavoro che devi fare: SE CI TIENI IL TEMPO LO TROVI. Tutto il resto sono solo chiacchiere. Punto.

 

Commenti

comments

The End

This is the end, my only friend

I’ll never look into your eyes again

 

Commenti

comments

Senti che bel rumore

Fabio cammina per la strada sicuro, senza pensare a niente: ormai guarda la gente con aria indifferente. Sono lontani quei momenti quando uno sguardo provocava turbamenti, quando la vita era più facile e si potevano mangiare anche le fragole. Perché la vita è un brivido che vola via…è tutto un equilibrio sopra la follia.

Senti che fuori piove: senti che bel rumore.

Commenti

comments

Siro del Brallo – Puntata 13

Il cavalier Siro ci parla di alcuni luoghi che ha visitato nella sua vita:

 

Commenti

comments

Page 72 of 174

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén