fabiotordi

(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Giovedi 20 luglio 2006 ore 17:01

Sono in Carnaby Street a farmela passare. Vi dicevo dei colleghi di lavoro. Ci sono altri due baristi: David, est europa, giovane, simpatico, scazzato. Joaquin, portoghese, avrà la mia età, in gamba, simpatico. Mi ha spiegato un sacco di cose, visto che mi hanno mandato allo sbaraglio. Pensa che oggi mi hanno detto che da Caffè Nero ti fanno 10 giorni di training!
Poi c’è il manager, Chicco, portoghese, in due giorni ci saremo parlati si e no due volte. Poi quelli che fanno le cose da mangiare "veloci" (panini, kebab, ecc): Pedro, portoghese, i primissimi momenti mi ha aiutato molto, e sottolineo che lui non è li a fare il barista e Alisondo, portoghese. Poi le cameriere: Tania, simpatica, molto carina. Poi un’altra antipatica come la merda che non si è neanche mai presentata. Mi chiedeva le cose in inglese strettissimo (una volta mi ha ordinato di chiedere del salmone affumicato in cucina, figuratevi io cosa potevo capire), se non capivo si incazzava e se non capivo ancora, invece di ripetere lentamente, si incazzava ancora di più. E sfotteva Tania perché lei invece cercava di farsi capire. Poi altre due, insignificanti.

Stamattina ho cominciato alle 7, poi alle 11 ho avuto un break di mezz’ora, durante il quale mi sono fatto un panozzo. Oggi all’inizio andava tutto bene, sentivo che stavo imparando. Tagliavo le pizze, preparavo le bibite, ricevevo col montacarichi, lavavo i bicchieri, facevo i caffè, tagliavo i panini, pulivo la vetrinetta, ho anche bagnato i fiori!!

Poi verso mezzogiorno è iniziato il casino. David aveva altro da fare, Joaquin era in break e gli ordini fioccavano copiosi. Controlla il lift, prepara un te, due white coffee e un cappuccino, e poi ascolta il manager che vuole 1 coffee take away con 2 sugar and a half. Ma che minchia bevono questi? A mezzogiorno ti spari un caffèlatte da portare via con due cucchiaini di zucchero…e mezzo?? Ma qui son tutti malati.

Fatto sta che alle 12 e mezza Nick mi chiama nel suo ufficio e mi dice che non vado bene. Non capisco quello che mi dicono e quindi non sono abbastanza rapido. E che non mi paga xchè è una prova. E io cosa devo fare? Mettergli le mani addosso e tiragli due schiaffi? Se volevi fare una prova mi fai stare li massimo una giornata, poi decidi. Invece ieri 8 ore e oggi 5. A gratis. Un brillantone ‘sto tizio eh? Neanche dire: tiè ti faccio un regalo. Almeno poteva cacciarmi dopo pranzo!

E così son tornato mestamente in agenzia, dove xò non è saltato fuori nulla.

Adesso me ne vado a zonzo, non ho voglia di tornare a casa a conoscere il nuovo inquilino.

Commenti

comments

Giovedi 20 luglio 2006 ore 16:30

Shit.

Cappuccino. And then I must make two black coffee and one ice coffee. The manager also asked for a small coffee two sugar and a tea without milk take away. And a strawberry milkshake. And what’s this, this isn’t a capuccino, this is a white coffee! Check the lift! Check the printer! Ask to the kitchen porter for a box of ice. Send these cold drinks down. Check the lift. The cappuccino is for today? Sorry, sir, I forgot.

Why you idiots drink this fucking coffee whit milk! For lunch! You are crazy. You’re drinking shit!

Commenti

comments

Mercoledi 19 luglio 2006 ore 22:55

Non ho neanche detto che ieri sono andato a vedere la chiesa di Saint Paul, la chiesa dei londinesi (Westminster Abbey è la chiesa di tutti gli inglesi. E’ notevole, ma la cosa più notevole è proprio la cupola, visibile da molti punti della città. Poi ho fatto un giro fino alla Mansion House, la casa del sindaco di Londra, passando dalla graziosa chiesetta di St Mary-le-bow.

Nei pub qui c’è un curioso cartello che recita: "Siamo felici se dimostri meno di 21 anni, ma in tal caso ti chiederemo un documento che provi che tu ne abbia almeno 18"

Stasera è venuta Linda a far vedere la stanza a un nuovo ospite. Mi ha confermato che suo figlio non ci sarà per tutto luglio, ma siccome non ci sarà neanche ad agosto, lei affitta il letto a questo cuoco torinese giramondo che a settembre andrà in Giappone. Spero solo che non sia uno scassamaroni. Già mi sta sul culo perchè è qui da una settimana e vuole saperla lunga…vedremo.

Commenti

comments

Mercoledi 19 luglio 2006 ore 18:14

 Sono tanto stanco che non mi ricordo neanche che giorno è oggi.

Ragazzi: ho trovato lavoro, ma non so se è un bene o un male. Di sicuro è istruttivo, ho imparato un sacco di cose. Ho imparato cosa succede "dietro le quinte" di un grande bar (e io che al Malaspina mi facevo dei problemi), ho imparato quante cose diverse puoi fare in un bar inglese, ho imparato quanto sia difficile lavorare da straniero…

Ieri, alle 4 e un quarto, Anna riceve una telefonata: vogliono un barista in un bar del centro. Quando il boss ha saputo che ero italiano ha storto il naso xchè dice che gli italiani non lavorano. Però mi ha dato appointment x stamane alle 9AM.

Mr Nick, il boss, è proprietario di 3 locali: Fiori, Rimini e un altro, e di altri negozi nella zona. Leicester Square, non so se mi spiego. Che bel lavoro, cazzo! (il suo, intendo). Io ovviamente sono finito nel locale più busy. Fortunello eh? Ieri me la sono sciallata un po’, poi alla sera una navigatina di due ore (ho sperimentato bene Skype: 10 minuti di telefonata = 17 centesimi di euro!) e poi un giretto e una birra coi miei soci. C’era anche un loro amico, che è arrivato ora dall’Italia, sta qui una settimanella e riparte con loro.

Stamattina @ 9 o’clock ero la. Mr Nick mi ha fatto una breve interview (scusate se uso questa terminologia, ma come ho già detto è italiese, tra italians qui ci si parla così) e poi mi ha messo dietro al bancone. Paura!
A parte il fatto che ci sono troppi tipi di caffèespresso (il nostro caffè),  cappuccino (cappuccino con cacao), white coffee (cappuccino con meno schiuma), black coffee (un caffè molto lungo in tazza grande), ice coffee (una merda confronto al nostro caffè shakerato). E poi frappè (milkshake), tortine, OJ (le prime volte non capivo cos’era: Orange Juice)

E poi i trucchi del bar: un limone = Coke, due limoni = Diet Coke (che qui va da matti). Un limone = acqua minerale, due limoni = Sprite.

Poi il montacarichi (lift). Alcuni piatti sono preparati li, altri di sotto in cucina e c’è il montacarichi apposito. Se per caso non ti accorgi che è arrivato, le cameriere ti cazziano. L’altro serve a mandare giù le stoviglie sporche e altro (scatoloni, contenitori, ecc) e a portare su il ghiaccio, le stoviglie pulite, ecc)

Poi c’è la lavabicchieri da caricare e scaricare. E poi gli ordini. C’è una piccola stampante che ogni tanto sforna gli ordini delle cameriere. Quindi oltre a controllare i montacarichi, a preparare la roba, a chiedere di sotto ciò che manca o sta finendo, pulire i bicchieri, ecc devi avere il 500° occhio a disposizione di quei fogliettini. Se escono e non ti precipiti a preparare la roba… sono cazzi. Ti cazziano le cameriere e anche il manager.

Devi avere mille occhi e ventisette mani. Avrei altre cose da dire ma ora sono proprio KO, vi parlerò dei miei colleghi un’altra volta.

Commenti

comments

Martedi 18 luglio 2006 ore 15:42

Guardate che inizia a diventare pesante. Non voglio fare la vittima, ma ormai è il 5° giorno che passo qui, togliendo il weekend è una settimana! Qui, al caldo, seduto su queste sedie dove la camicia ti si appiccica dal sudore. Un giorno lo fai tranqui, due li fai, tre te ne vorresti andare, quattro sei stufo e cinque inizi a demoralizzarti. Non nel fatto di non trovare lavoro. Anna è bravissima, si sta sbattendo una cifra, ormai vivo quasi nel suo ufficio, ha fatto un sacco di telefonate, ma… nothing.

Più che altro mi preoccupa il fatto del tempo che passa. Non mi posso ancora iscrivere al corso di inglese. E poi anche se mi dessero 200ppw, in 6 settimane sono 200 x 6 = 1200 P = 1800 euro. Finora ne ho speso 2000, quindi sarei sotto anche se da qui a settembre non mangiassi neanche più.

Va beh cambiamo discorso. Qui i giornali parlano di Ronaldo. Ma non quello che conosciamo noi, loro intendono Cristiano Ronaldo, che ha deciso di rimanere al Manchester anche se ha sbattuto fuori  gli inglesi dalla coppa.
Al mercato di Camden le magliette del Brasile erano a £5, ma quelle di cannavaro a £10.

Commenti

comments

Martedi 18 luglio 2006 ore 11:05

Londra ti fa capire quant’è grande il mondo. Vedi veramente tanta di quella gente diversa… finchè li vedi in TV non ci fai caso, poi qui sei a contatto con lituani, brasiliani, portoghesi, colombiani, ecc.
Poi però accendi la tele e alla BBC vedi le interviste il Libano, in Siria, in Iraq, dove la gente ce l’ha con gli inglesi e gli augurano le peggiori cose. E allora quando giri x la strada e vedi tantissimi arabi hai paura di avere delle serpi in seno. Paura purtroppo resa reale dagli attentati del 7 luglio 2005. E’ brutto ma è così. Non è razzismo, ma quando vedi gente che è nata e cresciuta qui che arriva a farsi saltare x aria x un ideale… un po’ di paura c’è, è inevitabile.

Sono qui all’agenzia, un’altra volta in attesa.

Per entrare a Londra c’è il Congestion Charge, vale a dire x entrare in auto devi sganciare 8 anglo-cucuzze, che corrispondono a 12 euro-cucuzze. Al giorno! Spero che li spendano bene. In ogni caso qui parcheggi non ce ne sono. I grandi viali hanno 3 corsie: 2 x le auto e una x i bus e taxi. A Milano la circonvalla ha 3 corsie, ma una è un parcheggio!

Commenti

comments

Lunedi 17 luglio 2006 ore 20:15

Ma che vita fa la "Cina" (la spagnola chiama così la sua compagna di camera) ? Non lavora, perchè gliel’ho chiesto. Oggi pomeriggio quando sono venuto a cambiarmi x il colloquio era in giardino col computer. Adesso è in camera a guardare la TV. Boh? Magari fa una scuola…??

Oggi sono stanco. Tanto. Via SMS ho sentito Micol, Manuela, Barbara, Elisa (oggi è il compleanno di queste ultime due), mia sorella Cinzia (che sento pressochè quotidianamente). Magari domani chiamo casa… adesso vado che ho su la pasta!

Commenti

comments

Lunedi 17 luglio 2006 ore 18:55

Mavadaviaiciap! Sono andato al Lucio’s Restaurant, ma il tizio ha detto che ha un po’ di candidati con cui parlare e che cmq sceglierebbe una xsona con un buon inglese in quanto il bar è proprio all’entrata del ristorante. Eventualmente mi fa sapere. Evvvvaiiiiiii.
Allora ho fatto un giro in bus e poi a piedi da Hyde Park Corner a Speaker’s Corner. Ora vorrei vedere un negozio a Notting Hill Gate, se lo trovo ancora aperto.

Beh almeno ti fai dei giri, direte voi. Si ho capito, però la pecunia scarseggia, continuo a prelevare, e tra l’altro non ho ancora capito dove finiscono visto che mangio in casa o Happy Meal o panini, non vado nei musei a pagamento, ecc.

Prima volevo andare anche alla Westminster Abbey: è a pagamento. Capite? Qui le chiese sono a pagamento e i musei gratis. Boh? La prossima volta vorrei vedere la Tate Modern o il British Museum

Commenti

comments

Lunedi 17 luglio 2006 ore 13:55

Sono passato al Nike Town, in Oxford Circus, un palazzone contenente l’emporio della Nike. Più o meno i prezzi sono come da noi. Mi ha colpito il fatto che le scarpe sono solo in esposizione; se le vuoi provare il commesso te le fa arrivare tramite un piccolo montacarichi dal magazzino.

Poi in Bond Street, dove ci sono i negozi di alta moda e le gioiellerie come D&G, Armani, Miuccia Prada, Luis Vuitton, Ralph Lauren, Tod’s, Bulgari, De Beers, Chanel, Zegna, ecc. E poi c’è Sotheby’s.

Commenti

comments

Lunedi 17 luglio 2006 ore 12:17

Mi spiegate perchè la maggior parte dei musei qui è gratuita e poi ieri volevo visitare un cimitero (dov’è sepolto Karl Marx) e c’era l’ingresso a pagamento? Se lo sapesse Karl, proprio lui! Un po’ come il Che Guevara che è diventato il business delle magliette. Che tristezza, i fatti li contraddicono anche da morti.

Stamattina sono tornato all’agenzia. C’era ancora la ragazza calabrese, che se n’è andata col suo 4° lavoro (speriamo si comporti bene), c’erano i due ragazzi giovani di Arese che son stati cacciati perchè sono arrivati alle 11, c’era Lorenzo, quello nato a Londra da genitori di Agrigento che vive da 27 anni a Prato..and so on. Non c’era quello di Macerata, quello di Milano, quello campano… ormai sono il più "anziano" li dentro.
Mi ha fissato un appuntamento x stasera. Speriamo bene.

Ma come faranno queste mediorientali a girare col velo o col burqa NERO. Col caldo che fa. Almeno le indiane, se hanno il velo, è colorato oppure bianco.

Commenti

comments

Domenica 16 luglio 2006 ore 21:48

Ho visto anche Regent’s Park. Sono parchi immensi. Spesso non sembrano neanche parchi cittadini, pare proprio di essere in campagna. Dentro al parco c’era lo Zoo, che non ho visitato. Poi ho preso la Circle Line e me ne sono tornato a casetta, coi piedi bollenti.

 

Commenti

comments

Domenica 16 luglio 2006 ore 16:16

Sono in Hampstead Heath, un grosso parco a nord. Precisamente sono sulla Parliament Hill, da cui si gode il panorama della città. Chi prende il sole, chi l’ombra, chi gioca a pallone, a fresbee, chi fa il barbecue. Io mi sfoglio il Corrierone, che mi sono comprato x sapere un po’ cosa succede in patria.
A Camden mi sono preso anche un libro, "Filth", che è la versione originale de "Il Lercio" di Irvine Welsh.

E’ sempre bello il profumo dell’erba.

Da qui si nota che Londra non ha una sky-line di grattacieli, ce ne sono pochi. Si vedono quelli della City, compreso il suppostone, la cupola di St Paul, il London Eye, la torre British Telecom e pochi altri.

Commenti

comments

Domenica 16 luglio 2006 ore 14:45

E’ proprio un posto da vedere. Non è un mercatino, è un mercato di mercatini. C’è quello lungo una via, quello al chiuso, ci sono i negozi, ecc. C’è un po’ di tutto: libri, magliette, ricordini, cibo, abbigliamento vintage (= usato), negozietti x i darkettoni. Ce n’è uno, mi sembra "Cyberdog", che vende roba x i discotecari. Musica a palla, manichini cyber coi fili elettrici che escono, e personale dark-punk con acconciature che non vi dico. I "veri" punk sono lungo la via principale, a tenere in mano i cartelli x beccarsi qualche soldo. Cmq Camden è veramente un casino, bisogna provarlo. Chioschi cinesi o tailandesi dove le ragazze ti allungano una forchetta con su un boccone da provare… ma neanche! C’era uno che vendeva divani: ma come fai a portare via un divano in un casino così? E poi mille t-shirt…le comprerei tutte: quella con Astroboy, quelle con su l’arbitro Collina (le avevo già viste), con su Yoda o Darth Fener, con Nicholson in Shining, Clockwork Orange, la frase di Ezechiele di Pulp Fiction, e poi centinaia di altri disegnini, come quelle con scritto "COMA" al posto di "PUMA" e il gattone stecchito sopra, oppure un cane che insegue un gatto e la scritta "Fast Food".
Manco a dirlo, strapieno di italiani.

Qui va una marca di scarpe da ginnastica, "Gola", sono tipo le Asics Onitsuka Tiger o le Puma.

Commenti

comments

Domenica 16 luglio 2006 ore 12:17

Se penso alla mia prima volta a Londra… non avevo mai preso un aereo. Sono partito da solo, da Bergamo a Stanstead… che avventura. Eppure avevo visto un disastro di roba.

Ieri sera sono stato in giardino con la spagnola, due sue amiche e un suo amico. Loro han mangiato li. Poi io, lei e la sua amica carina siamo andati in un pub qui dietro che eccezionalmente chiudeva a mezzanotte. Lei ha finito l’università, ha fatto giornalismo. La sua amica, spagnola, l’ha conosciuta a Roma in Erasmus. E’ lei che le ha trovato casa e lavoro qui. Che culo! Ha il tipo, che verrà a trovarla prossimamente. Anche l’amica carina ha il tipo (è l’altro ragazzo).

Stamattina volevo fare la spesa, ma la TESCO di domenica apre alle 11am, così sono andato alla Tate Britain. Siccome ho deciso che odio i bus (perchè sono troppo lenti se devi attraversare la città, e poi ti riduci a prendere i ticket x l’underground) ho fatto il weekly x la metro.

La Tate non è male, primo xchè è gratuita. Per il resto… diciamo che l’arte inglese non è male ma non mi fa impazzire (a parte qualche raffigurazione di paesaggi sul Thames). Insomma non ci sono i capolavori italiani…
Nella piccola sezione di arte moderna cito un’opera di un certo Phil Collins (non penso che sia il cantante): un video girato in Palestina della durata di quasi 7 ore che inquadra due gruppi di ragazzi intenti a ballare una maratona dance.

Son tornato al ristorante "Zia Teresa", dove mister Luca mi ha detto che il tizio in prova è in prova per una settimana, seeeee buonanotte! Speriamo che domani Anna faccia il miracolo!

Sono appena arrivato a Camden Town. A dopo.

Commenti

comments

Sabato 15 luglio 2006 ore 18:23

 Everybody needs a place to think. Le panchine del South Bank hanno di queste fantastiche scritte.

In K. Gardens oggi c’era la festa di Peter Pan ed era pieno di bimbi. Mi sono soffermato a guardare un gruppo di giovani artisti che interpetava un’operetta cantata sulla storia di Peter: bravissimi. Era insieme un peccato e un privilegio vederli li, in mezzo ad un prato, senza scarpe nè microfono. Applausi

Poi ho raggiunto Filippo e Ale. Ho fatto un giro da Harrod’s. Non fa x me. Troppo casino e roba di cui non me ne frega.
Devo dire che ha di tutto, ma veramente di tutto: da Prada ai quadri coi fossili. E’ il nonplusultra dello shopping. Strapieno di gente, strapieno di personale, 7 piani fatti a stanzette. L’incubo di chi è claustrofobico o di chi ha il panico della folla. Da una parte mi disgusta e vorrei, come si dice da bambini,andare li con un bulldozer e buttarlo giù. Da una parte ne sono affascinato e sono soprattutto contento che sia arrivato un arabo a metterlo nel culo a tutta questa gente. Onore al merito.

Dopo un giro in centro e un po’ di internet sono andato da solo a Covent Garden e sono venuto qui, sotto il London Eye, su queste accoglienti panchine.

Non mi sento per nulla inglese, ma mi sento già molto londinese.


Peter Pan che lotta contro Capitan Uncino, poco prima che arrivi il Coccodrillo che farà fuggire Uncino

Commenti

comments

Page 164 of 174

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén