Prima considerazione: perché c’è un sacco di gente che entra, saluta a malapena (ma solo se li saluto io per primo) e si fionda nell’altro reparto, nel posto più lontano? Se capitasse una volta sola penserei che quel qualcuno ha intenzioni furtive, ma visto che succede spesso e volentieri…beh spero che non siano tutti ladruncoli!!!

Primo aneddotino: entra una signora e mi dice:
"Vedo che in tutti  cartelli hai scritto <<Piazza Affari>>. Cosa vuol dire Piazza Affari?"
"Signora, è il nome del negozio…"
"Ah ecco, anche perchè qui siamo in Via Cavour"

Seconda considerazione: perchè se io scrivo a caratteri cubitali "Giacca di Pelle 90 euro" e sotto ci metto una camicia con un cartellino microscopico che recita "Camicia 10 euro" la gente si convince che la giacca di pelle costi 10 euro? E’ una cosa che succede sempre, sempre, sempre!

Aneddotino: una signora entra dicendo: 
"Mi dia quella magliettina che ha fuori a 1 euro, sarà cinese, sintetica, si romperà subito, ma per un euro…"
"No signora, è 100% cotone e, come può leggere dall’etichetta, è addirittura Made in Italy. Inoltre prima le vendevo a 10 euro, ma sono le ultime quattro…"
"Ah si? La vendeva a 10 euro? Allora le compro tutte e quattro!"
Morale: che sia bella di qualità non gliene frega niente, le importa solo che prima fosse costata 10 euro…

Una signora lascia 50 euro in acconto di merce del valore di 160 euro, dicendo che sarebbe passata il giorno dopo. Passa dopo una settimana e dice che non vuole più la merce. E tu cosa fai? Se non le rendi l’acconto (come sarebbe giusto) perdi il cliente, finisci per litigare ecc. ecc. Se glielo rendi passi per fesso e dai bruttissime abitudini ai clienti. Allora cerchi di farle capire che ti sta arrecando un danno: la merce l’ho tenuta da parte per lei, se adesso non la compra più, io che faccio? Allora prende altre cose per 100 euro e mi da i 50 euro di differenza. Oggi torna e mi dice che vuol passare domani cambiare ancora i prodotti… per giunta con altri che costerebbero 140 euro, quindi 40 euro in più che lei non ha intenzione di tirare fuori. Ma tutti a me capitano? Quindi domani ci saranno da fare discussioni….

E poi è capitato di quelli che vogliono pagare con assegno, magari con assegni non propri, dicono che sono assegni del "datore di lavoro" da incassare o cose simili… Una volta arriva un tizio, compra per circa 100 euro e vorrebbe darmi un assegno intestato a non-so-chi, firmato da non-so-chi, del valore di 500 euro…e voleva il resto!!!

E quando ho messo una pelliccia di lapin in vetrina a 100 euro una signora entra, la misura, la rimisura, si guarda allo specchio, si gira e si rigira e poi dice "beh si non mi sta benissimissimo, ma a questo prezzo la prendo, qualche volta la metterò, poi la regalo". "Ha ragione signora, a questo prezzo le conviene. Bene, sono 100 euro". "Come 100? Non c’è scritto un euro???". Capito? Non solo pensava che una pelliccia potesse costare un euro, ma si faceva anche dei problemi a comprarla a quella cifra!!!

Regole quasi-matematiche sui clienti NON compranti:
– Se un cliente entra all’orario di chiusura quasi sicuramente non comprerà
– Se un cliente entra dopo l’orario di chiusura sicuramente non comprerà: alle tue domande risponderà con monosillabi, girerà per mezz’ora per poi accorgersi dell’ora tarda e congedarsi dicendo che tornerà con calma. E no, cazzo: mi hai fatto stare qui e adesso compri !!!
– Se un cliente ti dice di tenergli della merce perchè deve fare una commissione e torna subito ha il 50% di probabilità di tornare
– Se un cliente dice che torna il giorno dopo non tornerà per nessun motivo il giorno dopo. Questa è una regola ferrea, succede anche coi clienti in buonafede che magari tornano due giorni dopo, ma mai mai mai il giorno dopo.
– Se un cliente ti sta aspettando quando vai ad aprire e magari sbuffa perchè lui "è li dalle 9" (quando c’è scritto sulla porta che il negozio apre alle 9 e 30) quasi certamente non comprerà nulla. Nella maggior parte dei casi entra, ti chiede qualcosa di assurdo (del tipo "Maconi oggi è aperto?" (ndFabio, Maconi è il negozio vicino al mio) oppure "Avete i camici da infermiere in pile con interno in velluto?" o cose simili e poi esce in tutta fretta lamentandosi ancora del tempo perso
– Se un cliente ti ordina qualcosa non te la comprerà mai, ma dico mai e sottolineo mai. Tu gliela procuri e lui nella maggior parte dei casi non si farà mai più rivedere. Se per disgrazia si fa vivo l’articolo che gli hai procurato avrà qualche infinitesimale differenza da quello che aveva chiesto lui, oppure ha semplicemente cambiato idea, tutto qui.

Aneddoti sui cambi merce ne avrei a migliaia:
– quelli che sono abbonati al cambio e regolarmente vengono a cambiare quello che hanno comprato la volta prima
– quelli che riportano le maglie che profumano di detersivo e sostengono di non averle mai indossate (una volta uno si era pure dimenticato l’etichetta della lavanderia)
– quelli che sostengono di non aver mai messo le scarpe quando invece hanno le suole sporche di terra (almeno lavale, che diamine, mi prendo proprio per fesso?!)
– quelli che sostengono di aver misurato una taglia e di essersi ritrovati nella borsa un’altra taglia (di questi, l’uno per cento ha ragione, tutti gli altri fanno talmente confusione quando provano che non sanno più neanche loro qual è la taglia giusta)
– quelli che vorrebbero cambiare merce comprata mesi prima, anche molti mesi prima !!!
– quelli che vorrebbero cambiare la merce senza riportarla nella confezione originale (insomma vanno a casa e buttano la scatola delle scarpe, tagliano le etichette,  ecc ecc e riportano il tutto magari nella carta della focaccia… e poi si arrabbiano quando non gliela cambi !!!!)
– quelli che vengono a cambiare e (come nell’esempio sopra) vorrebbero prendere qualcosa di più caro senza tirar fuori un euro
– quelli che vengono a ricambiare quello già cambiato e alla fine riprendono quello che avevano portato indietro la prima volta
– quelli che vengono a cambiare le cose da un euro, e magari no trovano nulla che li convinca e vogliono il "buono spesa"

Alla prossima… e ricordatevi che tutte queste non sono barzellette, è tutta roba vera!!!


Il negozio PIAZZA AFFARI di Fagagna (UD)

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