(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Sono un razzista e xenofobo

Seppiatelo, così quando vorrete dirmi “Guarda che sei un maledetto nazista e xenofobo” saprete di aver scoperto l’acqua calda (anzi no, avrete scoperto che sono un maledetto).

Primo aneddoto: sono a Voghera, nel mio negozio, durante la consueta chiusura estiva. Sto sistemando e impacchettando la merce per spostarla in magazzino o portarla via, mentre chiacchiero con mia sorella e la bambina, che sono passate a trovarmi. Bussano, con il solito garbo che li contraddistingue, tre ragazzi marocchini, di quelli che fino a qualche tempo fa vendicchiavano qualcosa nei parchi vogheresi. Ora non più, sono stati sostituiti da altri giovani connazionali, che circa 10 giorni fa hanno tentato mettere le mani in tasca a mio padre (la prossima volta giuro che giro per Piazza Castello con uno zaino aperto con dentro le tagliole! Oppure con la zip della tasca esterna collegata a uno spray al napalm…). Questi tre sono degli avventori semi-abituali del mio esercizio, tant’è che già una volta li ho sbattuti fuori per molestie ad una commessa e una volta uno di loro si è preso un paio di sberloni perché voleva ribaltarmi la mia gloriosa Fiat 500 del 1971. (Si, lo ammetto, faccio outing pubblico: ho picchiato un extracomunitario minorenne e indifeso, denunciatemi pure, che vi devo dire…).
Io, un po’ per la troppa gentilezza che mi contraddistingue con la clientela, un po’ per curiosità, apro la porta. Uno dei tre, il più… il più… non saprei come descriverlo… diciamo “faccia di merda” che è una locuzione che calza a pennello, voleva gli sostituissi un  paio di scarpe acquistate da me una settimana prima. Tutto qui, direte voi?

Beh, per prima cosa, come al solito, mentre lui mi parlava gli altri due parevano api in cerca di fiori e saltabeccavano qua e là alla ricerca di non so cosa (o meglio lo so benissimo, ovviamente sono supposizioni ma spesso, come dice il proverbio, a pensar male ci si indovina). Io gli ho fatto notare che il negozio era chiuso e che se avessero avuto bisogno non avevano che da chiedere, piuttosto che spiegazzarmi maleducatamente gli oggetti già piegati, contati e inscatolati, ma la loro sfacciataggine non li ha indotti alla neppur minima variazione nel comportamento. Nel frattempo il loro socio insisteva con la sua richiesta di sostituzione dell’articolo. A suo dire, gli avevo rifilato un paio di scarpe di cui una più piccola dell’altra, e pertanto era costretto a sopportare atroci dolori. Capite? Le scarpe che intendeva cambiare erano quelle che indossava, da 10 giorni!!!!  Secondo voi io non mi dovevo incazzare come una bestia con un rompiscatole che pretende cose assurde (detto tra parentesi: mi ricordo benissimo quando ha comprato le scarpe e vi assicuro che abbiamo controllato entrambi che fossero uguali, pertanto era palesemente una scusa) e per cercare di convicermi addirittura si cava le scarpe… e le calze… e mi punta il piede in faccia. Anche se fosse stato profumato come le rose a primavera mi avrebbe dato fastidio, ma non lo era, vi assicuro. Nel mentre i due compari gironzolavano indisturbati a disfare ciò che stavo facendo, e non dico oltre. Oltre a questo, non mi faceva certo piacere il fatto che mi sorella Cinzia aveva la borsetta aperta nei paraggi, e soprattutto che la piccola Gloria fosse coinvolta, e disturbata dal mio modo di (mal)trattare gli energumeni. Io con gente così ho a che fare molto spesso, continuo a dirlo, e come me tanti altri colleghi esercenti, e come me tanti altri che parcheggiano in Piazza Liberazione e zone limitrofe, e come me tanta gente che vorrebbe stare tranquilla sulle panchine di Piazza S.Bovo o Piazza Meardi, ecc. Poi quando accadono casi come piccoli furti, scippi, taccheggi, sono notiziole da trafiletto, da tanto siamo abituati. Quando invece uno sbirro va oltre le righe e da una manganellata in più scoppia un putiferio: squadrista, fascista, delinquente, affossatore dei diritti civili.

Secondo aneddoto: sono al bar a bere una veloce tazzina di caffè espresso, mentre do un’occhiata rapida a “La Stampa”. Trovo un articolo che parla di una paesino dell’alta Lombardia dove ci sono stati episodi di persecuzione verso extracomunitari da parte delle forze dell’ordine. Ad un certo punto l’articolista intervista un gruppo di ragazzetti del paese e scrive più o meno così: “Si qui, in paese ci sono tanti stranieri, sono sempre al bar e non fanno niente dal mattino alla sera, però poi girano in Mercedes o in X5, dicono i giovani xenofobi”.

Eeeeeeeeeeeeehhhhh???!!! “Giovani xenofobi” ?? Classico scrivano imbrattafogli che si permette di dare giudizi senza conoscere la realtà. Anzi, peggio ancora, visto che solo due perole prime l’aveva descritta, lo realtà. Ma questa gente qui (i giornalisti intendo) non si chiedono come mai un paese intero da ragione al pulotto picchiatore? Eh? Chissà come mai! Mi viene in mente un aneddoto che riguarda la mia famiglia, che forse un giorno vi racconterò, quando per fare un favore ci siamo andati di mezzo, additati come sfruttatori di povera gente dalla stampa locale.

Io non voglio diventare schiavo del politically correct, non me ne frega niente (se anch’io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere…). Non voglio certo difendere chi ha sbagliato, ma non metterei la testa sotto la sabbia come gli struzzi: se c’è una situazione di disagio bisognerebbe affrontarla e risolverla, non far finta che non esista. Come fa ad esempio il sindaco sceriffo di Bologna, Sergio Cofferati, che ha fatto della legalità una componente primaria del suo operato. Lodi, lodi allo sbirro Cofferati, uomo che ha capito che le battaglie vanno condotte nella legalità.

Becks, ti risparmio il tuo commento a questo post, me lo scrivo da solo: Ciao sono il becks. Tordi sei il solito fascista, non puoi generalizzare, ci sono i marocchini buoni e quelli cattivi. Inoltre non hai le prove che volessero rubare. Oltretutto se se sono noiosi li devi sopportare, è il tuo lavoro. Per quanto riguarda l’articolo il giornalista ha fatto bene, non si può fare l’equazione straniero = delinquente.

Mia risposta al commento di becks: non hai capito un belino.

Kpanic, immagino anche il tuo di commento, eccolo: non voglio entrare nel dettaglio di cose che non conosco, ma certi discorsi mi mettono i brividi. Gli uomini son tutti uguali ecc ecc.

Inutile una mia risposta a un commento di questo tipo che tratta dei massimi sistemi dell’universo, io purtroppo mi limito a descrivere ciò che accade sulla mia pelle tutti i giorni.

Ma che bello, gli auto commenti, ormai ho il delirio di onnipotenza ahr ahr ahr! In fondo sono nazista, no? Quindi come un orwelliano Grande Fratello mi scrivo anche i commenti del blog da solo hehehahaha… Commento di ALK: “Bravo, buttiamo tutti in mare”…. aiuto sto degenerando….

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3 Comments

  1. becks

    dho’…… ehi, mapporc, eh… vabbe ti commenti da solo…

  2. Per la cronaca: la foto è un ritaglio della Provincia Pavese di sabato scorso, dove dice che trea ragazzi marocchini (ma dai, chissà chi sono?) sono entrato in una tabaccheria di voghera cercando di vendere merce che la tabaccheria stessa vende. Mentre due insistevano prepotentemente il terzo ha messo le mani nella cassa. Chissà chi sono eh???

  3. Fabio R.

    Gli uomini non sono affatto tutti uguali, la scienza ci dice che la genetica e l’ambiente in cui si cresce ne determinano in modo predominante il carattere e i comportamenenti. E’ altrettanto noto a tutti che le persone sono geneticamente diverese e crescono in “mondi” profondamente diversi. Allora quelli che dicono che gli uomini sono tutti uguali sono proprio degli ipocriti, sono in malafede o sono dei ciechi!
    E’ lecito poter dire che soggetti che crescono nella delinquenza, abituati a mentire per vivere o per “cultura” e poi arrivano qui in Italia, ci danno fastidio come una spina nel sedere? Io dico di si e affermo il diritto di difenderci da queste persone, prima che il loro modo di essere faccia ulteriormente degradare la nostra cultura e le nostre abitudini, per altro già molto degradate.
    Gli intellettuali e i ben pensanti si astengano per favore da ogni commento, tanto li conosco a memoria…..

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