(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

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Tutto quello che non rientra nelle altre categorie

Uomo dell’anno

E’ passato qualche annetto…

2 dimensioni

A volte mi sembra di essere in un fumetto….

No Vasco

Oh, mamma stasera esco prendo la moto, sì, ma senza casco. Andiamo in centro, viene anche Vasco. Torno tardissimo, fuori fa fresco. Si che sto attento, io son mica matto, è tutto a posto, vai, tu vai a letto…

Quattro piccole ruote

Che bella sorpresa: sull’ultimo numero di “Quattro piccole ruote” (mensile del Fiat 500 Club Italia) c’è una paginetta dedicata al matrimonio di Fabio & Valentina !

Siamo o non siamo belli?

Anello Brallo Pregola

Fabio, Valentina, Leo e Thor hanno fatto un bel giretto, scendendo da Brallo verso la Montagnola, tornando verso il cimitero di Pregola, il Centro Tennis e poi la faggeta raggiungendo il rifugio e scendendo ancora a Brallo dalla pinetina.

Museo delle illusioni

Eri piccola… piccola… piccola…. così!

Bruxelles

Google mi ricorda che sono passati 19 anni da quando io e la Rita andammo a Bruxelles. Io fino a poco tempo prima non ero praticamente mai stato fuori dall’Italia, vuoi perché i miei non erano soliti andare da nessuna parte, vuoi perché non avevo una compagnia di viaggiatori.

Erano gli anni del boom delle compagnie low cost e allora andai prima a Londra “in giornata” (in realtà andai un giorno e tornai il successivo), poi andai a Berlino con amici, poi mia mamma mi disse: perché una volta non porti anche me? E allora organizzai per Bruxelles. La scelta fu dettata dalle nostre disponibilità di giorni (quindi ovviamente non nel weekend) e dalla destinazione che in quei giorni costava meno.

Ricordo che girammo tanto a piedi e vedemmo un sacco di cose, la Rita era la mia compagna di viaggio ideale. Mangiavamo dove capitava, un panino, un tramezzino, ma poi lei si ostinava a voler bere un caffè, e tu spiegale che fuori dall’Italia il caffè è gramo e costa caro: ogni volta lo chiedeva e poi si lamentava del fatto che fosse “una brodaglia” e gli fosse servito con un cucchiaino grande.

Ricordo che durante uno di questi giri trovò, abbandonati da un cantiere, una decina di viti enormi, circa una ventina di cm di lunghezza per un diametro di 3, 4 e a tutti i costi volle portarsi (anzi farmi portare) dietro quel fardello per tutto il giorno perché “poi mi servono”.

Negli anni successivi andammo insieme a Budapest, Vienna, Praga, Atene. Era molto curiosa la mia mamma, molto interessata a quelle piccole differenze nel modo di vivere che si potevano riscontrate all’estero. Nella sua vita, nata molto povera, per esigenze di soldi, poi di famiglia e di lavoro, non aveva mai visto le città straniere e se aspettava che la portasse suo marito… (lui stava bene solo nel suo negozio)

Quando tornammo da Bruxelles, alla dogana belga la fermarono e la portarono in una stanzetta. Lei per niente preoccupata gli parlava in italiano. Io la seguii, spiegai che ero il figlio e cercai di capire cosa fosse successo: avevano trovato le mega viti nella valigia a mano! Allora le imbarcarono dentro alla borsa frigo che la Rita non si faceva mai mancare nelle gite. A Milano la gente si stupiva che sul nastro dei bagagli fosse spuntata, in mezzo alle valigione, una borsina frigo, con la cerniera rotta, e dentro una decina di viti di dimensioni enormi.

Anche questa era la Rita, mia mamma.

Castagnaro

Ti ricordi, Michel che a me piaceva Garibaldi, ma tu dicevi che era un buffone e che senz’altro non poteva sostenere il confronto con il tuo Napoleone.

Anello Ponti Prodongo

Io e Leo abbiamo fatto un giretto Ponti – Prodongo – Ponti

Una splendida giornata

A che serve il passare dei giorni se non sono giorni belli?

Il bagnoschiuma dei campioni!

Uaired

Ho letto questo libro: “Uaired” di Elio (delle Storie Tese) e Franco Losi.

La storia è carina, anche se sembra un’insalata di cose già sentite: alieni che hanno una coscienza collegata tra loro, sostituzione di persone, ecc.

La scrittura è gradevole e originale, con tutte le parole inglesi scritte come si pronunciano in italiano (e finché non le leggi non ti rendi conto di quante parole usiamo comunemente, senza andare sul tecnico).

Il racconto è divertente, anche spiritoso, mai pesante.

Ma soprattutto: quando mai gli alieni sono sbarcati a Broni e in Oltrepó Pavese anziché a New York o nell’Area 51? Fantastico!

Terre desolate

Ho provato a leggere questo libro di Stephen King, intitolato “Terre Desolate“, ma non ce l’ho fatta.

Una volta avevo questa “regola” che dovevo finire ogni libro cominciato, chissà perché. Invece, come un qualsiasi altra attività della vita, se una cosa rende (soldi, piacere, felicità) conviene portarla a termine, altrimenti è solo una perdita di tempo.

Ci ho provato, non ho mollato al primo capitolo, sono andato avanti, ma è più forte di me, quando King va a scrivere di mondi fantasy non ce la faccio, mi annoio a morte. Non ci capisco niente, mi rompo, non mi dà nessun piacere continuare nella lettura. Quindi passo oltre.

Amanita muscaria

Ho mangiato dei bellissimi funghi rossi coi pallini bianchi, ho fatto una bella scorpacciata. Non fanno male, vero?

di Merda

…che poi quando la gente ti chiede: “come va?” non è che puoi rispondere “di m…..”

Primo perché tanto è una domanda retorica e la maggior parte non ascolta neanche la risposta, presupponendo che sia il solito “bene, e tu?” oppure “ma si, non c’è male”

Secondo perché poi sono spiazzati da una risposta simile e sono in imbarazzo. Ma allora cosa chiedi a fare?

Terzo perché poi non cambia nulla, quindi tanto vale rispondere il solito laconico, ironico, irriverente, banale, consueto, prevedibile, previsto: “BENE, GRAZIE

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