(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Month: August 2006 Page 2 of 3

Sabato 19 agosto 2006 ore 20:42

Oggi sono un po’ malaticcio. Ho dormito fino a mezzodì, e quando mi sono rancato dal letto non avevo un osso che non mi facesse male. Sono stato un po’ in casa, non riuscivo a pensare di uscire, allora ho pulito, sistemato e ho lavato i panni. Nel tardo pomeriggio mi ha chiamato Maurizio e con Gianluca siamo andati dalle parti di Oxford Circus e Bond Street a bere un paio di birre e raccontare le nostre storie (sopratutto le mie). Poi siamo tornati e ora sto vegetando sul letto… sono proprio cotto, ho preso un’aspirina.

Gian mi ha invitato ad un rave, ma non credo di andare, se voglio sopravvivere.

Venerdi 18 agosto 2006 ore 22:52

Ho appena avuto una crisi di riso isterico. Probabilmente è una cosa psicologica da malati mentali come il pianto isterico, però, ragazzi, è molto più divertente. Ero li sotto la doccia e stavo pensando a un sacco di cose quando sono scoppiato a ridere, e più ridevo più pensavo e più mi veniva da ridere, non riuscivo a smettere, sai come i pazzi assassini dei film di Derrick? A cosa pensavo? Che di là c’è una cinese rompicazzo ficcanaso, mentre io sono, a Londra, sotto una doccia di una casa qualunque, in un posto qualunque, un puntino nel mondo, ma sono a Londra.
Pensavo che poco fa, tornando a casa con il mio collega Fabio di Piacenza, ci siamo fermati da Pizza Hut. Poi lui mi dice: "io prendo un decaffeinato, tu hai fame?". E siccome lì fanno pizza, non caffè, e io non avevo fame, abbiamo preso e siamo usciti, con la cameriera che ci guardava strana. D’altronde eravamo fusi, io non riesco neanche a ragionare la sera, come se fossi ubriaco. Non me ne frega un cazzo di niente, sono talmente stanco che vado dove tira il vento.
Fabio mi raccontava di come lui beve con la cannuccia dalle bottigliette delle bibite avanzate e io di come "rubo" le patatine che arrivano col montacarichi.

E mi immaginavo lui, laureato in giurisprudenza, venuto in Inghilterra in una cittadina dove ha fatto la scuola di inglese x 4000 euro e poi a Londra x fare esperienza, che beve di nascosto le robe avanzate. Ecco a cosa pensavo. E io tutto il giorno col segno di unto  sull’avambraccio e le mani che puzzano di sugo che alla sera prima di venire via devo lavare 3 volte. Che ritmi porcatroia. Oggi mi han dato la busta paga. 54 ore alla settimana, e in Italia chiedono le 35 ore! Ho preso 222 sterline nette, all’ora penso che siano circa 4 (lorde sono 5,17). E poi pensavo a mille altre cazzate, a tutti quelli che non farebbero mai quello che ho fatto, soprattutto alla mia età, e anche a quelli che non capiscono perché l’ho fatto.

Semplice: xchè mi va di farlo. Xchè Londra mi affascina (penso che ormai l’avrete capito), perché c’è tanta gente che fa cose veramente "impossibili", altro che; io mi limito a fare piccole cose facili da fare, ma che non tutti fanno. Come iscriversi alla 2a laurea. Tanti dicono che lo faranno, o lo farebbero, tanti dicono che non lo farebbero mai… pensavo a tutto questo. E pensavo che non me ne frega nulla. E pensavo che sono felice. E quindi ridevo ridevo. Buonanotte.

Mi dicevano il matto perché prendevo la vita 
da giullare, da pazzo, con un’ allegria infinita. 
D’ altra parte è assai meglio, dentro questa tragedia, 
ridersi addosso, non piangere e voltarla in commedia. 

Quando mi hanno chiamato per la guerra, dicevo: 
"Beh, è naja, soldato!" e ridevo, ridevo. 
Mi han marchiato e tosato, mi hanno dato un fucile, 
rancio immondo, ma io allegro, ridevo da morire. 

Facevo scherzi, mattane, naturalmente ai fanti, 
agli osti e alle puttane, ma non risparmiavo i santi. 
E un giorno me l’ han giocata, mi han ricambiato il favore 
e dal fucile mi han tolto l’ intero caricatore. 

Mi son trovato il nemico di fronte e abbiamo sparato, 
chiaramente io a vuoto, lui invece mi ha centrato. 
Perchè quegli occhi stupiti, perchè mentre cadevo 
per terra, la morte addosso, io ridevo, ridevo? 

Ora qui non sto male, ora qui mi consolo, 
ma non mi sembra normale ridere sempre da solo, ridere sempre da solo!

Venerdi 18 agosto 2006 ore 10:58

Se non mi ricordo male stasera c’è la festa a Bocco. E mi sono perso Corbesassi, Cortevezzo, Valformosa

Quando esco di casa, al mattino, sono sempre allegro, passeggiando x i marciapiedi ascoltando Vasco o "Enjoy the Silence" dei Depeche Mode, mangiando una mela coi libri di scuola…Libri della Callan ovviamente. E in quanto alla mela, una di quelle che mi hanno lasciato i miei friends. Non volevo fare l’incivile, e come al solito ho girato x tutta la stazione e anche fuori, ma non si trova un bidone, pazzesco!

Aaaaaaaaaaahhhhhhhh che bello essere qui. Oggi Francesca, di Roma, dice che domani torna e che Londra le ha fatto veramente schifo. Sono in tanti a pensarla così. Dicono che qui il tempo fa schifo e non ci sono i 35 gradi di Roma. Ma x fortuna dico io! Mica devo andare in spiaggia. Poi che qui non c’è niente da fare e da vedere. Beh, certo, se togli quel centinaio di musei, la cinquantina di piazze principali caratteristiche, il Tamigi con le sue passeggiate e i suoi ponti, le mille chiese, i monumenti principali, le ville reali, le cento e più strade dello shopping, i diecimila pub, le dozzine di club, ecc. ecc. non c’è proprio niente… Ma cosa pensano, di essere a Gardaland? Mi sembrano turisti del consumismo. Dicono che piove e non si può andare nei negozi. Ma che cazzo me ne frega dei negozi. A Londra puoi stare qui un anno facendo ogni giorno una cosa diversa. Forse pensavano di essere a Ibiza? (altro posto che vorrei visitare)
A Londra, lo ripeto x la millesima volta, varrebbe la pena venirci solo x vedere la gente. Finora ho conosciuto persone delle seguenti nazionalità: italiana, cinese, inglese, spagnola, peruviana, colombiana, giapponese, lituana, russa, portoghese, polacca, brasiliana, australiana, canadese, neozelandese, bangladesh (come si dice, balgladese?), indiana, algerina, messicana, ceca, argentina, francese, giamaicana, marocchina, turca… vi basta??

Ieri sul giornale c’era un editoriale dove l’autore si dichiarava stufo di sentir dire che non bisogna continuare a isolare le comunità musulmane, ma sarebbe ora che loro non si isolassero da sole (e che isolassero invece le mele marce che hanno all’interno).
E’ vero, qui gli unici che non si "mischiano" sono gli arabi. Sono un gruppo a sé stante. Se vuoi più integrazione te la devi cercare, non puoi fare così. Tutte le persone di razze e nazionalità diversa diventano londinesi, loro no. Non si può dare sempre le colpe alla "società", è una cosa ipocrita e falsa. Come al solito non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, ma la maggioranza è così. Un po’ come quando all’estero mi elencano i difetti degli italiani. Io posso anche non averli tutti, ma mi rendo conto che molti italiani sono così, e accetto la cosa, e mi sforzo x far vedere che magari non sono così. Non mi isolo, non ce l’ho con quelli che me lo dicono, non faccio la vittima e non metto bombe, non ce l’ho col mondo intero.

La prox settimana c’è il carnevale di Notting Hill.

Giovedi 17 agosto 2006 ore 11:01

Mi ha scritto Alessandro, mi ha mandato il testo di una canzone, facendomi notare come io stia facendo un lavoro umile, ma in modo temporaneo, posso smettere quando voglio, mentre c’è tanta gente che non ha scelta…cazzo piove!

…Rieccomi, e pensare che alle 9 c’era un bel sole… questa è Londra, fratelli. Dicevo: è vero, io non faccio quel lavoro per mantenermi o mantenere una famiglia, ma questo non è x forza una cosa negativa. Rimane un’esperienza, niente di eccezionale, ma che cmq non tutti avrebbero i coglioni di fare. Stare tutto il giorno con le mani infilate fino quasi ai gomiti in un lavandino pieno di scarti di quello che la gente ha mangiato o bevuto. E quando il capo chiama lavarsi col doccino l’unto che si ha sulle mani, asciugarsi in fretta e andare a servire i clienti, sempre col sorriso anche quando non ti vola per niente, o quando la tua schiena si lamenta. E’ un lavoro triste, ecco il problema. Alcuni colleghi sono ok, ma è il lavoro che è triste. Devi sempre aiutare gli altri e nessuno aiuta te, xchè dovrebbero sporcarsi le mani a buttare i sacchi della spazzatura pieni di caffè o bucce di arancia o lavare i posacenere con le dita x fare in fretta, o andare di sotto il magazzino a recuperare sapone, caffè, piatti…
Penserete che usi i guanti. Si bravi, dovrei metterli e toglierli 3 volte al minuto.

Però, anche se temporaneo, ti fa capire com’è quel tipo di lavoro. Certe cose se non le provi non le capisci.

Ieri ultima serata coi soci. Una paio di suole di sc.. ehm bistecche a casa e poi un giro fino in centro, allo Sports Bar, fino alle 2. X ora non sono stanco, ma le 9 di stasera sonomoooooooooooooolto lontane.

Luca e Fabio, i ragazzi che lavorano da Ponti’s da lunedì, abitano nella mia zona in ostello, ci si beccherà x una birra, magari.

Ieri mi ha chiamato Maurizio, quel tipo del centro Italia che avevo conosciuto in agenzia i primi giorni, che stava vicino a Wimbledon, per raccontarmi un po’ le sue disavventure.

Mercoledi 16 agosto 2006 ore 10:37

Ragazzi, ieri era Ferragosto e in Italia era festa, me ne sono accorto solo dal sms di mia sorella.

Oggi forse c’è il sole. A parte che io non mi accorgo di nulla, sto chiuso dentro fino a sera.  Ieri parlavo col ragazzo che ha iniziato il training da cuoco, anche lui è stato mandato da Anna,come metà di quelli che sono li.

Ieri sera volevamo cercare un locale, che si chiama Ice Bar, fatto tutto di ghiaccio, dove la temperatura è di meno 5 e ti danno la Giacca x entrare. Puoi stare dentro 40 minuti. Solo che non l’abbiamo trovato, allora siamo andati al pub vicino alla Callan. Stamattina mi han detto che l’ingresso costa 12 carte, col piffero che mi vedono. Forse c’è anche a Milano.

Gianluca si è comprato una chitarra a Camden. Usata ma pare nuova e gli ha dato solo 50 pounds. Così può strimpellare un po’.

Mi sto facendo un giretto intorno alla stazione. E’ carino qui, anche se un po’ finto: alberi, panchine, fontane, ma tutto un po’ "squadrato", ma d’altronde siamo nella City. Praticamente sono sopra ai treni, che evidentemente x il primo tratto scorrono sottoterra (o meglio: hanno costruito sopra). Qui arrivano e partono i treni x Stansted. Però mi sta sul culo il fatto che non ci siano cestini. Anche l’altro giorno volevo gettare una lattina e ho dovuto farlo al lavoro, perché in tutta la stazione non ho trovato un cestino.

Martedi 15 agosto 2006 ore 10:33

Stamattina ho preso ancora un cappuccino Take Away da Starbucks, giusto x recuperare altri 10 minuti di sonno, e non mi sono neanche fatto la barba.
Ieri sono arrivato a casa alle 10 dal lavoro (mentre mi ha chiamato Sabrina, che era al Malaspina), ho mangiato coi due soci e poi un piccolo giretto. Si, una vita un po’ piatta se ci pensi, però va bene.

Al lavoro c’è una cosa che mi ha fatto incazzare. C’è un nuovo cameriere, Fabio, che sostituisce Michal. Capisco se l’avessero mandato da un altro Ponti’s. Capisco anche se avessero preso un washinup e l’avessero passato a cameriere (come il mio compare Andre), invece hanno preso ‘sto tizio, assunto apposta. E’ qui da 2 giorni, ed è stato assunto la mattina stessa, in agenzia.

Un’altra prova che la prima regola è "avere culo".

Ieri ho sentito casa, si vuole dare in affitto il Cevenini.

Mind the gapspecialmente nelle stazioni in curva come Bank, dove può essere anche di 20cm.

Cmq le donne qui sono strane. Ieri le veci del manager alla sera le faceva Patricia e io e Inga, la lituana, l’abbiamo aspettata. Hanno visto i topolini ed erano contente come fossero scoiattolini. Ora, i topolini sono graziosi animaletti, non sono toponi di fogna, però il fatto è che in un ristorante NON dovrebbero esserci, punto e basta.

Sia stamane che ieri alla seconda ora di scuola c’era un pazzo come teacher, troppo forte. Come funziona il metodo Callan? E’ difficile da spiegare bene se non lo si prova. E’ poco rivolto alla grammatica e all’ortografia e molto al dialogo. In ogni lezione c’è una parte di reading, dove ogni studente legge un pezzo del libro, e un dettato. Tutto il resto della lezione è composto da domande e risposte. Nella prima ora, col primo teacher, si fa solo ripasso, nella seconda ora, con un nuovo teacher, si fanno anche cose nuove. Ogni giorno viene spiegata qualche nuova parola o qualche nuova regola grammaticale. Poi si passa alla raffica di domande-risposte. L’insegnante fa le domande prima a velocità alta, poi la ripete a velocità normale (mai lenta) e lo studente indicato deve rispondere. Se sono cose nuove col libro davanti, altrimenti col libro chiuso. Il teacher suggerisce le risposte. Le classi hanno un basso numero di studenti, x fare il modo che per due ore tu continui a parlare.

E’ un metodo molto particolare che però ti "costringe" a sforzarti di capire l’inglese parlato e rispondere usando la forma della frase più corretta. Le risposte non devono mai essere "si" o "no", ma un’intera frase, ad esempio:
"Were you able to speak English a few yars ago?" – "No, I wasn’t able to speak English a few years ago"
"If you lose your way in a large city, what do you do?" – "If I lose my way in alarge city, I ask a policeman"

A lungo andare le "impari a memoria", però così facendo conosci tante parole, i tempi dei verbi, che puoi utilizzare per quello che vuoi dire in semplici conversazioni.

Lunedi 14 agosto 2006 ore 10:33

Oggi è la festa nazionale del salagiochista. Quando ero ragazzino delle medie, a metà degli anni ’80, c’era il boom dei coin op da bar e si passavano le giornate e le serate estive al Kursaal, mitica discoteca-bar-gelateria-salagiochi di Brallo. Così avevo inventato questa "Festa Nazionale", da celebrarsi il giorno prima di ferragosto. In che modo? Per prima cosa il vero salagiochista, durante la festa doveva giocare il più possibile, potevano esserci sfide e tornei. I miei preferiti erano (e sono, anche se non gioco praticamente mai) i platform, non sono mai stato un fan degli shoot’em up e neanche dei giochi sportivi. Ovviamente non c’erano i videogiochi di adesso, era l’epoca di Super Mario Bros e Dragon’s Lair.
Un altro compito dell’esperto era quello di aiutare i neofiti con i suoi consigli e con i "trucchi" che solo il vero salagiochista conosceva. Spendevo 1000 lire al giorno, che erano 5 partite, eppure riuscivo a rimanere li per ore.

Certo che i miei due amici hanno portato brutto tempo. Da quando ci sono loro il clima è decisamente peggiorato e pare autunno. Di giorno si indossa il maglioncino e/o la giacca e spesso piove. D’altronde, siamo a Londra. X me sempre meglio del caldo insopportabile di Voghera. Io ho il sonno pesante, mi sveglio solo in due casi: troppa luce e troppo caldo.

Ieri al lavoro brutta giornata. Pochissima gente, ma avevo mal di schiena. Un po’ xchè son sempre in piedi, oppure chinato nel lavandino, oppure coi vassoi in mano a servire o sparecchiare. Poco prima delle 4 si è riempito. Così ho finito alle 5.
Con gli altri due siamo andati sul Thames near Tower Bridge e poi il maestro Lollo ha cucinato x noi una pasta con le melanzane. Purtroppo gli orari corti della domenica ci hanno fregato e quando siamo usciti era già tutto chiuso.

Pare che negli aeroporti, specialmente a Heathrow, ci siano ancora problemi e non lasciano portare il bagaglio a mano. Qui in stazione ci sono cartelli che consigliano di arrivare negli aeroporti con largo anticipo, perché ci sono forti ritardi ai check-in. Visto che ho tempo, vado a informarmi sul treno x Stansted.

Domenica 13 agosto 2006 ore 7:40

La strada da casa alla stazione del Tube sembra più lontana alla domenica mattina. Sto andando da Ponti’s, oggi ho lo shift festivo dalle 8 alle 4 e mezza.

Ieri a Greenwich (che noi in Italia pronunciamo "grinuic", invece qui pronunciano "grénic") abbiamo visto anche l’interno dell’osservatorio, che quando son venuto da solo non avevo visto, ma non mi ero perso molto. Al museo abbiamo conosciuto una certa Francesca.

Alla sera abbiamo fatto un po’ di spesa, poi in realtà abbiamo cenato con Gianluca e la tipella (mannaggia x i nomi sono negato). Poi in un pub x girarla in birre. Giorno di messaggi: mi hanno scritto dall’Italia, via email e sms, Michele, la Bi, Umbe, la Sa, Barbara.

Devo dire la verità sul mio soggiorno a Londra? Non mi manca l’Italia. Certo, dovessi vivere qui x sempre o per un lungo xiodo mi mancherebbe credo tutto: amici, famiglia, abitudini, ma sapendo che è una cosa provvisoria, non ho nostalgia di nulla, o quasi. Cosa mi manca? Beh un po’ mi manca la mia nipotina Gloria, quest’estate me la sarei potuta godere un po’. E poi mi manca quella sensazione del "pomeriggio libero" che avevo d’estate. lavorando di notte e dormendo al mattino, al pomeriggio dovevo solo decidere cosa fare: bicicletta? Un tuffo al Trebbia? A Voghera o a Tortona a fare la spesa x il bar? Oppure mare, Bolleblu, merenda al Colletta, giro al Penice, gelato a Varzi… D’inverno il pomeriggio non ce l’ho mai libero.
E poi basta, non mi manca null’altro. Penso che mi mancherà Londra. Perché è stata (è!) una bella esperienza, ho "vissuto" Londra, ne sono stato parte. Non è come un altro posto che vedi da turista e basta. Certo, ci tornerò, è così comodofacileconomico, ma non sarà la stessa cosa. Questa città o si odia o si ama. Coi suoi eccessi, con le sue stranezze, con le sue disparità…tantissima gente che lavora in posti che non potrebbe permettersi come cliente. Londra e la sua velocità, la sua attività, la sua modernità integrata in una città famosa per la tradizione. 
A me piace. Ripeto, non da viverci x sempre, però vivendo un po’ qui impari tante cose.
"Vivi anche a Londra per un po’, ma lasciala prima che ti indurisca".

Sabato 12 agosto 2006 ore 13:28

Bella li, oggi è il compleanno del Varni, che stasera pagherà da bere.

Ieri i due sono arrivati, con un po’ di ritardo, poi sono andati ad aspettare Linda x farsi dare la stanza. Al lavoro era l’ultimo giorno di Michal. Mi ha voluto dare l’ultimo consiglio: "Run away from here".

Alla sera abbiamo fatto un giro a Soho, a Trafalgar e Westminster. Oggi invece a Portobello dove sia io che il Varni ci siamo presi un cipollone da taschino. ora siamo sulla Jubilee x Greenwich (ci siamo dovuti fermare ad una stazione intermedia perché uno di noi che non cito per rispetto della privacy, ma in ordine alfabetico è l’ultimo, doveva andare in bagno a tutti i costi).

Venerdi 11 agosto 2006 ore 10:32

Auguriiiiiiii! Oggi mia sorella Cinzia compie gli anni.
La gente qui non è sconvolta più di tanto x il fallito attacco. D’altronde cosa ci si può fare?

Adesso devo avvisare i due che l’appartamento x loro x ora non c’è. Quando sarò in pausa, verso le 2, chiamerò Linda.

L’estate sembra irrimediabilmente tramontata, stamattina giro col maglioncino di cotone. Ora vado a casa, lascio giù i libri della Callan e poi me ne torno a spalare m… volevo dire a pulire teglie unte, coltelli imburrati e piatti sporchi di sugo e di fagioli.

Giovedi 10 agosto 2006 ore 22:46

Incominciamo con le cose "leggere": Matarrese presidente della Lega Calcio, evviva una faccia nuova! Che palle ma è possibile che ci siano sempre gli stessi personaggi? Il prossimo chi sarà? Carraro?

Passiamo alla cronaca. Solo stasera, tornando a casa, ho saputo degli arresti che hanno sventato degli attacchi terroristici qui a Londra. Un po’ perché al lavoro non abbiamo neanche tempo di salutarci, figurati sapere le notizie. Però, nonostante io fossi in una stazione, non ho visto girare molti uomini della MET (come la chiamano qui, la METropolitan Police, cioè Scotland Yard). E poi qui leggono solo della merda. Dall’Italia stiamo a vedere quello che scrive… che ne so… il Financial Time, ma tanto qui non lo legge nessuno. Hanno tutti in mano Metro, il Sun, il Mirror, tutti giornaletti di pettegolezzi che parlano solo di Beckham e la sua Spice Girl.

Speriamo che non succeda nulla, soprattutto nelle metropolitane, come un anno fa. Pare che gli arrestati abbiano passaporto inglese. Certo che ce l’hanno con Londra, o forse xchè qui hanno terreno facile, qui ci cono tanti di quei popoli mischiati (è proprio il bello di questa città) che mimetizzarsi è facile. Ma io mi chiedo: con chi ce l’ha Al Qaida? Risposta: con l’occidente. Domanda: perché? Risposta: Boh? Perché questi pazzi spendono vagonate di soldi in bombe e sono pronti a morire? Non gli va bene come viviamo? O forse x la solita storia di Israele? Minchia che palle. Pensa se devono attentare a me, che di Israele, Arabia, Pakistan e compagnia bella non me ne frega esattamente un belino. Io prendo l’aereo e buuuummmm! Per cosa? Per dei fottuti stronzi di merda pazzi che odiano Blair? Ma cosa minchia c’entro io? Mongoloidi pieni di soldi che invece di divertirsi o fare del bene vivono nel deserto in una capanna, dementi malati di mente, che gli venisse la diarrea permanente.

Linda stasera non c’era, cazzo, e adesso i miei due amici dove li sistemo? tra l’altro qui in stanza dovrebbe venire una tipa con Gianluca.
Stasera ho finito prima, ma ho dovuto aspettare Kasia, che non può giustamente rimanere da sola con una parte dell’incasso. Ho parlato anche a lei (che tra l’altro è la tipa più simpatica li dentro) dei topi e mi fa: "Yes, I know, they come from the station, They’re my friends, sometimes, they say me hello". Contenta tu.

Giovedi 10 agosto 2006 ore 10:58

Gli inglesi sono troppo gentili. Quando gli porti le cose ai tavoli ti ringraziano: "Thank you", allora tu dici prego: "You’re welcome", e loro, non contenti, ti dicono ancora "Cheers". Basta!Troppi salamelecchi.

La teacher della seconda ora è veramente buona. Avrà si e no 22 anni, uno e settanta, capelli alle spalle riccioli, si chiama Rachel, fisico giusto. Sto dormendo in piedi (o meglio seduto) alla solita panchina. Adesso mi sparo la mia bella Red Bull quotidiana, visto che quei rabbini di Ponti’s non mi concedono neanche un caffè. Io capisco che ci debbano essere regole, ma qui si esagera. Da Fiori i baristi bevono e mangiano tutto il giorno, addirittura c’era chi si portava la roba a casa nello zaino, ma qui non posso neanche bere una coca fuori dai pasti.

Ormai al lavoro ho i miei ritmi. Il sciur Ottavio mi ha chiamato nel suo ufficietto e mi ha detto che sono bravo, lavoro bene, che so organizzarmi, pertanto avrebbe potuto cambiarmi posizione. Io gli ho detto che sto qui per qualche mese e lui mi ha detto che è troppo poco. Dopo che ho scoperto che il barista, polacco, è qui dal 20 giugno, poco prima di me, e andrà via a metà settembre. Ha fatto subito quel lavoro e per una settimana gli hanno fatto pure il training. Cosa diceva la prima regola della mia lista x trovare lavoro? Ci vuole culo!

Klaudia mi ha detto che torna al suo paese (che non so qual’è), ci vedremo quando torna (ma io più che lei vorrei vedere le sue amiche).

Ieri si discuteva con Antonio, il cuoco, su Londra e il suo stile di vita. Qui non hanno molto il senso della famiglia che abbiamo in Italia. E’ notorio che l’italiano è mammone. Invece quelli dell’est non hanno problemi a trasferirsi lontano dalla famiglia e dove non hai amici, solo conoscenti. Lui è qui da 8 mesi e dice che sgobba come un somaro, esce poco, deve stare attento alle spese…insomma una vita un po’ di merda. O fai il salto di qualità o te ne torni.

Ieri Daiva non c’era e il suo posto l’ha preso Kasia, ovviamente polacca. Mi diceva che lei è qui da anni, all’inizio non parlava inglese, poi si è abituata. Ecco, a questi ritmi non ti integri, ti abitui.

Ora vado a lavare le mie pignatte.

Mercoledi 9 agosto 2006 ore 10:46

Eccomi qua al mio appuntamento quotidiano sulla panchina di Liverpool Street Station. Ieri il lavoro è andato meglio, sto imparando come muovermi e come organizzare il lavoro. Il casino c’è fino alle 3, quando il mio socio ceco se ne va e io rimango il padrone della lavapiatti. E’ potentissima, farebbe invidia a qualunque casalinga. Dalle 4 alle 7:45 c’è stato veramente poco da fare, il problema è che alle 8 il locale chiude, quindi… quindi mi arrivano contenitori, mestoli, piatti, ecc. del self-service, le parti della macchina del caffè e della spremi agrumi dal bar, e fino alle 8:15 le ultime stoviglie usate dagli ultimi clienti. I cuochi alle 8 e 5 minuti hanno finito e se ne vanno. Idem il barista. le cassiere ovviamente alle 7:59:59 hanno già la borsetta in mano. I camerieri alle 8 (anzi IL cameriere, a quell’ora ce n’è uno solo) ha già pulito tutti i tavoli, dopo passa l’aspirapolvere, sparecchia i tavoli dei ritardatari e se ne va. Indovinate chi rimane! Alle 8 e mezza ho finito di lavare tutto. Poi devo buttare la spazzatura, mica semplice: prendi le chiavi, porta il carrello fuori, fai il giro, apri il montacarichi, metti il carrello, chiudi e mandalo giù, vai giù con le scale, apri tira fuori e chiudi, vai ai bidoni, apri con la chiave, butta via tutto, chiudi ritorna riapri, metti dentro, chiudi manda su, vai su x le scale, apri tira fuori chiudi, fai il giro rientra nella cucina. Poi….. pulire x terra, passare il mocio (tutte cose che anche gli altri fanno, ma alle 8 e un secondo) e poi finalmente… a cambiarsi.

Ma volete sapere una cosa disgustosa? Tornando su dagli spogliatoi ieri sera ho visto due cosini muoversi furtivamente. Chiamo Daiva, la tizia che sostituisce il manager alla sera. "Daiva, there are some mice!" e lei sorridendo candidamente: "Yes, plenty!". Cosa? Ci sono i topi che gironzolano, tu lo sai e sorridi beatamente. Non so se sto violando qualche policy o qualche regolamento del cazzo dicendo questo pubblicamente, ma occhio a dove e cosa mangiate. D’ora in avanti solo ciabatta fresca con pomodoro fresco e lattuga fresca da Ponti’s.

Un grosso saluto a tutti i Lombers. Non li cito perché sicuramente ne dimenticherei qualcuno. Mi spiace solo x l’inconveniente che è capitato a qualcuno (va beh, un nome facciamolo: a Magofeo) dell’intrufolarsi di alcuni malware tramite il mio blog. Vorrei capire se è capitato solo a lui o ad altri? Mi informerò con la società che gestisce il blog.

Martedi 8 agosto 2006 ore 10:50

Veramente, non so quanto resisterò. Il mio lavoro consiste in questo: comincio alle 11:30. Il posto è un ristorante con anche self-service. Il casino c’è fino alle 2 del pomeriggio. Io sono il washing-up, quindi devo pulire. Tutto. I camerieri portano i vassoi coi piatti, posate, tazze sporche (i bicchieri li lavano loro altrove). Quando ho un po’ di tazze pronte le porto al bar, intanto recupero dai "cuochi" (cioè quelli che danno da mangiare al self-service) pentole, contenitori, piatti, utensili, ecc. da lavare. Poi c’è la cucina di sotto che manda su viveri, da portare ai "cuochi" e roba sporca, da lavare e rispedire giù. Non contenti quando c’è casino (all’ora di pranzo), spesso e volentieri il capo (il signor Ottavio di Agrigento) mi chiama per il servizio ai tavoli. I clienti che non aspettano pagano alla cassa, si prendono un numerino e vanno a sedersi. Tu devi leggere il numero sullo scontrino e girare come un pirla x i tavoli alla ricerca del numero corrispondente.

Anche quando vanno in pausa i camerieri ho preso il loro posto. Molto meglio come lavoro: dici qualche parolina, recuperi le cose sporche, ecc.
I miei compagni di lavoro sono Andre (non so come si scrive), ceco, simpatico. Poi c’è Michal, polacco, che effettivamente ha avuto la pazienza di spiegarmi parecchie cose, ma non brilla x la simpatia (sai, lui è "cameriere"). Poi c’è uno del Pakistan o giù di lì. Poi ci sono un paio di cassiere (Polonia e Lituania), il barista (Polonia), i cuochi (penso Portogallo, e l’altro italiano, Antonio, di Crotone, simpatico.)

Alla sera c’è poca gente, però verso le 6 i cuochi, sia quelli in cucina che quelli in sala, iniziano a sbaraccare e mi arrivano una montagna (letteralmente) di cose da lavare. Siccome io sono l’ultima ruota del carro, alle 8 il ristorante chiude, tutti finiscono di pulire il loro angolino, mi portano la roba sporca e vanno a casa. Io devo pulire tutta la roba loro e poi quando ho finito, pulire il mio angolino e buttare la spazzatura. Quindi sono l’ultimo.

Le pause sono 2, la prima x pranzo l’ho fatta alle 2 e dura mezz’ora. La seconda x cena (si fa per dire, alle 5, 3 ore dopo il pranzo) di 20 minuti. Praticamente, ti fai preparare qualcosa da mangiare, ti siedi… e devi mangiare in fretta con l’orologio in mano. Che stress.
E poi è ridicolo il cartello che ti dice in pausa cosa puoi prendere. Se non prendi la bibita, ma l’acqua, hai diritto ad un caffè. Ridicolo.
Ieri a casa son crollato dal sonno.

Le lezioni della Callan procedono bene, solo che al mattino siamo tutti italiani e quindi non si può "sperimentare" l’inglese tra un’ora e l’altra.

Lunedi 7 agosto 2006 ore 10:51

Ieri ho perso il mercatino per colpa della Circle che è arrivata dopo 45 minuti! Non la aspetterò mai più. Allora ho ritentato con Brixton, ma ho trovato solo il mercato della frutta. Alla fine me ne sono andato in Trafalgar alla National Gallery. Anch’essa gratuita, molto grande (è un labirinto) e piena di dipinti, alcuni dei quali veramente meravigliosi (come le rappresentazioni di Venezia del Canaletto), ma devo dire che la pittura mi emoziona molto meno della storia.

Alla sera mi sono visto un paio di documentari coi sottotitoli: almeno quelli parlano chiaro e abbastanza lento, nei film non si capisce niente neanche sottotitolati.

Stamane prima lezione del mattino e adesso sono qui in attesa di cominciare il lavoro. Ho mandato i miei orari a Klaudia (l’amica di A&F) per riuscire a vederci, ma non mi ha ancora risposto.

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