Noi viviamo di sensazioni. Cercherò di spiegarmi meglio. Cosa ti piace fare? Guardare un bel film alla tv? Quello che ti piace realmente è la sensazione di benessere, o di brivido, o di appagamento che ti da la visione del film. Ti piace mangiare il gelato amarena e limone? Stessa cosa, ti piace il gusto, la sensazione del gelato fresco che si scioglie in bocca, il profumo della frutta. E’ tutto così: leggere un libro, visitare un posto, ecc. Per esempio sei in mezzo ad un concerto. Cosa ti piace? Stai ascoltando la musica che ti piace, la stai ascoltando in una performance live, sei in mezzo a gente come te a cui piace la stessa musica, gente che è venuta li per divertirsi come te, per cantare a squarciagola, gente che senti amica perché stai condividendo un’emozione. Quindi il prezzo del biglietto non comprende solo l’ascolto della musica, ma un’insieme di emozioni. Compri un’auto nuova? Oltre al mezzo in se c’è la soddisfazione di possedere qualcosa di tuo che ti piace, il fascino della novità, l’orgoglio di averla potuta acquistare, ecc.
Ogni giorno ci nutriamo di sensazioni. Non sono date solo dagli oggetti acquistati. Ci sono le parole di un amico, gli sguardi di una mamma, le litigate col capo, i temporali, la ragazza conosciuta al bar sotto l’ufficio, le vittorie sportive, tuo cugino che diventerà padre, le foglie che si staccano dagli alberi, le spighe di grano che si piegano dal vento, ritrovare in fondo all’armadio quella camicia che ti piaceva tanto, un sms alle 4 del mattino… & so on.

Tornando agli oggetti, o meglio alle cose che si comprano, molti si fermano al semplice possesso. Compro la tal cosa perché vale il giusto prezzo. E stop. Invece anche gli acquisti possono aver un secondo significato. Una cravatta che ti piace, magari costa un po’ di più, ma ti regala soddisfazione. Un regalo vale tutti i soldi spesi, anche se per te stesso magari non li avresti spesi. Una cena romantica non ha prezzo (beh insomma, sempre se hai la Mastercard).
Certo, la situazione ottimale è quando riesci, con la minima spesa, a raggiungere il massimo della soddisfazione, ma viviamo in un mondo imperfetto. Io quando faccio qualcosa mi sento soddisfatto quando vedo che è causa di felicità, allegria, benessere. Anche se fosse solo un sorriso. Non immaginate quanto un sorriso degli altri faccia sorridere il mio cuore.
Che post stralunato e un poco assurdo oggi eh?
Ecco, ha ragione. Molti di quelli che hanno un successo, forse effimero, nella vita, lo hanno perchè sono fatti così. Molti, non tutti, ci sono i sognatori che realizzano i loro sogni con determinazione.
come quelli che si indignano della situazione rifiuti di Napoli, ma poi la discarica nel proprio comune non ce la vogliono.
Che dire di questa primavera inoltrata? Beh tutto abbastanza bene. Il clima sembra andare verso un piacevole caldo, con la speranza che non si trasformi in afa. Mi sono tolto il peso dell’università… anche se per ora non me ne rendo bene conto. Probabilmente me ne accorgerò quando avrò più tempo libero da dedicare a me stesso o ad altre attività. Il lavoro va abbastanza bene, dopo un 2007 in ribasso questo 2008 sembra iniziato meglio (incominciare peggio era quasi impossibile… e sarebbe stato molto preoccupante). In questi 10 anni di lavoro in negozio ho capito che le fasi sono cicliche. il 1999 era andato peggio del 1998 e il 2000 peggio del 1999. Nel 2001 c’è stata un’inversione di tendenza. E poi ho anche capito che i luoghi comuni non esistono. Una volta lavoravo tantissimo a dicembre e pochissimo a giugno. L’anno scorso invece giugno è stato uno dei mesi migliori. A volte si lavora tanto il sabato, a volte il martedì… Insomma non si possono fare previsioni, bisogna stare sempre "sul mercato", rimanere coi piedi per terra e avere in tasca sempre una buona dose di ottimismo. Eliminare i prodotti che non sono più richiesti e cercare di avere quelli che si vendono di più. A dirsi sembra facile, ma l’importante è stare in negozio e rendersi effettivamente conto di quello che la gente cerca (o che la gente compra, a volte non sono le stesse cose). La salute quest’anno va bene (facendo i dovuti scongiuri). L’amore non c’è, e questa è una mancanza per gente come me. A volte è sconfortante, a volte sono fatalista e non mi aspetto nulla dal domani. Ho sempre un mucchio di libri in arretrato da leggere, un mucchio di film da guardare. Per i telefilm ormai sono fuori dal giro, quando con gli amici si va sul discorso mi devo allontanare perchè non vedo un telefilm da almeno 7/8 anni… non so di che parlano. Non ho ancora deciso cosa fare nel futuro prossimo, quando chiudere il negozio per la pausa estiva. Non ho ancora deciso cosa fare da grande. L’altra sera ero in compagnia di amici, parecchio più giovani, che discutevano sui possibili "business" da realizzare. Mi viene in mente quando io e Matteo abbiamo passato una sera di tanti anni fa al pub di via Cernaia per discutere su un progetto che avevamo in mente: realizzare un sito internet per la vednita di prodotti tipici dell’Oltrepo, sembrava un’idea fantastica. Io avevo appena creato 