(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Tag: tecnologia

RFIDNFCQR

Sapete cosa sono i RFID ? Sta per Radio Frequency IDentification, identificazione a radiofrequenza. E’ una tecnologia che permette il riconoscimento di oggetti. Tu appiccichi un’etichetta con un "cosino", un microchip, a qualcosa. Poi con un lettore RFID riesci ad individuarlo quando è nelle vicinanze (In parole povere il lettore spara un segnale elettrico che viene ricevuto dal microchip e rimbalzato indietro. Se il segnale ritorna vuol dire che il mircochip è nelle vicinanze). A cosa serve? I microship sono minuscoli e sempre meno costosi, possono essere inseriti in tanti oggetti. Per esempio negli skipass. Quando ti avvicini ai tornelli il tuo bel biglietto che se ne sta nella tua bella tasca viene individuato dal lettore RFID che ti apre la sbarra. Comodo, no? E poi sono usati nei passaporti, nelle carte di credito, per l’identificazione degli animali, nella logistica dei magazzini (molto più comodi dei codici a barre: il lettore "vede" i prodotti senza "vederli" fisicamente), per i biglietti della metro, nei pallet trasportati, nelle biblioteche, nei famigerati sistemi antitaccheggio, ecc. Il problema principale? La privacy :)

Cosa ne sapete invece di NFC? Un altro acronimo che sta per Near Field Communication. In soldoni è una roba che associa il chip del cellulare alla tua carta di credito. Così sarà possibile fare pagamenti direttamente con il cellulare. Chiaramente funziona sempre tramite onde radio, infatti deriva da RFID. A che altro serve? A trasferire in sicurezza dati tra dispositivi elettronici: prenotazioni di alberghi, biglietti, ecc. E, appunto, soldi!

Finiamo coi codici QR. Con il QR-code, acronimo di quick-response, l’erede intelligente del codice a barre, le distanze tra il mondo cartaceo, internet e il mobile si annullano. I codici QR sono codici a matrice, bidimensionali, che possono contenere informazioni di tanti tipi: URL, messaggi, dati personali, ecc. L’impiego più comune è quello di codificare indirizzi web. A cosa servono: possono essere stampati ovunque: libri, bottiglie di vino, giornali, volantini, manifesti, adesivi. Una volta inquadrati con la fotocamera di uno smartphone porteranno l’utente alla pagina desiderata. E’ come un "link" nel mondo reale che porta al mondo "virtuale" di internet.

Volete provarli? Andate su

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e registratevi gratuitamente: avrete un QR code personale gratuito.

Google TV

Tra poco Google lancerà un nuovo servizio, la Google TV. Non ho capito bene bene di cosa si tratta. Una via di mezzo tra la TV, come la intendiamo adesso, e il web. Insomma ti metti davanti al teleschermo e navighi tra canali, filmati, pagine web. Quindi ti puoi vedere le previsioni meteo sul tuo sito preferito, un video da YouTube, mentre segui la partita in un riquadro. Figo no? Ovviamente sarà disponibile, all’inizio, solo in America.

Ma la cosa che mi piace di più in realtà non è il servizio in sè, ma il messaggio contenuto nel video di presentazione:

Kids again.
We haven’t been this excited about TV since Saturday morning cartoons.

Già, ecco perchè mi piacciono le innovazioni tecnologiche: perchè mi fanno sentire sempre come quando ero bambino: curioso e affascinato da ciò che non conosco ancora.

Gadget tecnologici

Io, e chi mi conosce lo sa, sono abbastanza appassionato di gadget tecnologici. Ma quali sono i miei preferiti?

  • Lettore DVD/DivX portatile. Troppo comodo, ti butti sul letto, lo apri e ti vedi un film. Qual è il vantaggio migliore? Che è piccolo e puoi vederlo in qualsiasi modo tu stia sonnecchiando.
  • Fotocamera digitale. Sono un patito delle foto e mi piace avere una compatta sempre in tasca pronta a fare foto stupide o semiserie.
  • Cellulare. Indispensabile. Da anni per telefonare uso solo la telefonia mobile. E poi per gli sms, una delle invenzioni più belle degli ultimi anni. E gli MMS, la rubrica, l’agenda, i giochini. E poi l’imprescindibile sveglia.
  • Televisione. La consideriamo un gadget tecnologico? No? Allora aggiungo la navigazione televideo e gli accessori che ho connesso, vale a dire il videoregistratore, il lettore DVD/DivX, e il "cubotto", cioè quel robo che ha dentro un hard disk e lo collego al PC via rete Wireless per pompargli su i film e vedermeli in TV. Non avete capito? Fa lo stesso…
  • Chiaramente il Computer. Ci ho passato e ci passo un sacco di tempo: videogiochi, internet, musica, immagini, film, contabilità, divertimenti, esperimenti, programmazione, ecc. ecc. ecc. Ho sempre e avrò per sempre il mio PC "fisso". Troppo comodo il fisso, ci fai di tutto comodamente. Ma proprio di tutto. E poi ho il portatile: in questo periodo un netbook Asus.
  • Orologio digitale. Odio quelli analogici, mi sembrano così imprecisi
  • Navigatore. Pensate che quando giravo con la mia mitica e mitologica Fiat Tipo pensavo: "la prossima auto la prendo con gli alzacristalli elettrici, così quando devo fermarmi a chiedere la via sono molto più comodo, e non mi devo coricare sul sedile lato passeggero per tirar giù il finestrino a mano". Invece sono cambiati i tempi e col navigatore non hai più bisogno di chiedere.
  • Calcolatrice. Banale ma indispensabile, io non mi fido mai dei conti che faccio a mente. Mai.

Poi in passato ho avuto e tuttora ho tanto altri gadget che magari ora uso poco o niente, perchè sono superati, come la playstation, perchè hanno meno senso di esistere, come il gameboy, il palmare, l’ipod, perchè una volta non ce l’aveva nessuno e adesso è talmente banale da dire, come la chiavetta usb. Tra i tanti del passato: la chiavetta wi-fi per il palmare, l’access point wireless per la rete di casa, il digitale terrestre (e si, io ce l’avevo già due anni fa, poi l’ho venduto, la tv è un sistema poco interattivo per i miei gusti), l’etilometro portatile (una cazzata). Tra gli ultimissimi gadget del 2009: il portachiavi-cornice-digitale, la macchinetta che verifica i soldi, l’hard disk esterno per il portatile, il cubotto (vedi sopra), la internet key (come direbbe Totti: "ma chi??").


Voghera, Piazza S. Bovo

Analfabetismo di ritorno

Dopo il post sul modo di scrivere SMS, ho letto da qualche parti la tesi che potrebbe scomparire l’uso del corsivo a causa dell’uso smodato di SMS. Secondo me è una cazzata. Io, per esempio, li scrivo in corsivo e, se posso, uso le maiuscole e le minuscole.

Altri sostengono che, a causa di questo nuovo modo di scrivere, cioè l’utilizzo di SMS e di email, porti ad una scrittura molto meno formale e molto più simile alla lingua parlata, da cui mutua la scorrettezza grammaticale dovuta all’approssimazione e al poco peso che si dà alla forma. Questo impoverimento della lingua utilizzata è definito analfabetismo di ritorno. Perché "di ritorno"? Perché ormai tutti siamo alfabetizzati, le scuole dell’obbligo ci hanno insegnato a leggere e scrivere. Il problema sta nella perdita graduale di queste capacità dovuta alla pressoché nulla passione per la lettura che hanno gli italiani (si, ok, sto generalizzando, non è proprio così… ma quasi) che disdegnano i quotidiani, leggono solo periodici di massa e aborrono i libri. e soprattutto a queste comunicazioni scritte che non hanno i crismi formali e quindi permettono licenze nell’utilizzo della lingua. Volete un esempio? Io stesso scrivo questi post quasi "di getto", faccio largo uso di segni inusuali come le virgolette, i puntini di sospensione, i punti esclamativi, ecc. Rileggo poco e senza dubbio incappo in ripetizioni, cambio dei tempi dei verbi, scorrettezze lessicali e grammaticali. Ma tant’è: nessuno mi deve dare il voto, è come se scrivessi il mio diario e quindi non mi va di fare il puritano linguistico.

Ma, in realtà, non era di questo che vi volevo parlare oggi.

Volevo estendere il discorso ad un altro aspetto che ormai permea la nostra vita quotidiana: le nuove tecnologie. A mio parere, così come se una volta erano sufficienti le scuole elementari per ritenersi sufficientemente istruito e ora quasi tutti portano a termine gli studi superiori, una volta era sufficiente saper scrivere e far un po’ di conto per ritenersi alfabetizzati, ora è necessario saper fare uso delle tecnologie. Mi spiego in modo chiaro: 70 anni fa se non sapevi scrivere o leggere incontravi parecchi problemi, non solo nel mondo del lavoro, ma anche nella vita quotidiana. Oggi se non sai spedire o ricevere un’email, se non sai cercare un’informazione con Google, non sai spedire un sms, non sai cosa sia YouTube e cose simili… incontri oggettivamente dei problemi, sul lavoro e anche nella vita privata. Se non hai dimestichezza con le tecnologie sei un po’ tagliato fuori. Quanto questo aspetta incida nella nostra vita dipende dal nostro lavoro, dalle nostre abitudini e dalle nostre frequentazioni. Fatto sta che sempre più dovremo nostro malgrado abituarci a queste novità (novità per chi ha più di 20 anni, gli altri ci sono nati in mezzo) (e soprattutto parlo per VOI: io sono abituatissimi, anzi non vedo l’ora che esca una cazzata nuova per adoperarla subito.)

Always on

Ok ragazzi, lo ammetto, io sono uno di quelli abbastanza patiti della tecnologia, insomma sono abbastanza sopra la media per quanto riguarda l’utilizzo di tutte le cazzatine nuove e sono un fan dei tecnogadget. Su internet sono iscritto a un mare di roba: siti, portali, forum… ho account su myspace, facebook (attualmente cancellato, ma tornerò prima o poi), hi5, orkut, su wikipedia, ho mns, icq, skype, gtalk. Uso le irq. Uso o ho usato twitter, scrivo sui newsgroup, ho un blog (come un tecno-esibizionista deve avere), ho centinaia di indirizzi email, leggo la posta dal pc, dal portatile, dal palmare, dal telefonino. Posso definirimi "always on (line)", cioè "sempre connesso".

Detto questo, c’è gente che invece fa un sacco di confusione… mi spego meglio: per esempio ci sono quelli che mi scrivono email per comunicazioni importanti o urgenti. Se mi scrivi al pomeriggio per un appuntamento alla sera c’è il grave rischio che io non legga l’email in tempo. Poi ci sono quelli che ti rispondono via email ad un sms la cui risposta sarebbe gradita subito (ve lo pago io l’sms se è questo il problema).

Poi ci sono quelli a cui scrivo via sms e mi rispondono su msn (e sono un discreto numero) offline. Adesso è nata la moda di scrivere solo via FaceBook… oppure ci sono quelli che per dirmi le cose mi lasciano un commento sul blog (così come quelli che per commentare il blog mi scrivono un’email)

Quindi, fatemi un favore, se avete delle cose importanti o urgenti da comunicarmi fatelo seguendo la seguente scala di priorità: telefono, sms, email. Altri sistemi lasciateli perdere, vanno bene solo per divertimento.


Veduta di Pavia dalla sponda meridionale del Ticino

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