(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

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Primarie? E de che?

Da un po’ di tempo si parla delle "Primarie del Partito Democratico". Ma primarie di che cosa?
Negli Stati Uniti, dai quali arriva questo termine ormai abusato, le primarie sono un sistema per determinare quale sarà il contendente che si presenterà alle elezioni. Qui invece mi è parso di capire che stanno per eleggere un capo di partito, è una cosa ben diversa. Certo, il nome "primarie" fa sicuramente figo

Un’altra considerazione: ancora una volta dimostramo di essere in Italia. Quella del PD avrebbe potuto essere una buona idea sulla strada del bipolarismo, riunire tanti partiti in uno solo. Invece dai DS sono fuorisusciti quelli di sinistra, dalla Margherita i Diniani.
Quindi il centro sinistra potrebbe essere composto da: Mastella, PD, Dini, Dipietro, Socialisti, Verdi e LaCosaRossa. In condizioni normali Mastella, Dini e Dipietro sarebbero da considerare esponenti di centro destra, così come molti esponenti dei Popolari->Margherita->PD. In pratica il centrosinistra è composto da: gente di sinistra, gente di estrema sinistra e ulteriore gente a cui sta sul culo Berlusconi.

Beh che dire… tanti auguri a Walter Veltroni che domani sarà incoronato segretario. Ma… se fossero davvero primarie sarebbe anche il candidato premier alle elezioni… quindi vuol dire di fatto la sfiducia a Prodi…

Antipolitica

In questi giorni sto pensando ancora al fenomeno Grillo. Mi chiedo coma nai è nato tutto ‘sto casino.
E mi sono dato una risposta (mi starò immarzullendo ??)
Nel 1992, con Tangentopoli, di colpo sono evaporati i partiti che hanno guidato l’Italia per tantissimi anni. Negli anni successivi sono nati o si sono consolidati tanti nuovi partiti. La Lega ha preso piede, Berlusconi ha creato Forza Italia, Fini ha sdoganato gli ex fascisti, Occhetto e poi D’alema hanno trasformato i comunisti in post comunisti, gli ultimi scampoli della Democrazia Cristiana si sono evoluti (o involuti?) in danze acrobatiche dando vita a partiti, scissioni, riappacificazioni, fusioni, ecc. Margherita, CCD, CDU, Mastella (un nome, un partito). Perfino Di Pietro ha fatto un suo partito.
All’inizio è andato al potere Berlusconi. I suoi elettori si aspettavano grandi cose, ma Bossi fece cadere il governo.
Nel ’96 è salito Prodi. I suoi elettori si aspettavano grandi cose, ma Bertinotti fece cadere il governo.
Poi ci fu D’alema, nessuno si aspettava grandi cose, ma fu di passaggio e alle successive elezioni vinse ancora Berlusconi. E governò per tutta la durata del mandato.

La metà degli italiani che non l’ha votato è quindi rimasta delusa. Tutte le cose negative capitate in quei 5 anni erano sicuramente da addebitare a Sua Emittenza. Come si dice: piove, governo ladro! E’ risaputo che è molto più dura per chi sta al governo, perchè se le cose vanno bene, chissenefrega, ma se vanno male, allora è colpa di chi sta al governo, non può mica essere colpa dell’opposizione. E così magari anche molti "elettoridelcentrodestra" o "dellacasadellelibertà" hanno pensato "Il Berlusca mi ha stufato, ora stappo un Prodino". Nel frattempo i delusi hanno iniziato a fare manifestazioni, cortei, girotondi. Sono nati comitati, associazioni, disobbedienti. Tutta gente che non vedeva l’ora che la sinistra, finalmente, andasse al potere.

Ora che c’è… beh questi hanno capito che non cambia un cavolo lo stesso. Anzi è peggio !!!! E allora si sentono disorientati. Ma come? Sono tanti anni che do addosso a Berlusconi e adesso scopro che i miei idoli sono peggio? Ma come, i paladini dei lavoratori alzano le tasse? I difensori dell’ambiente mi fanno la TAV? Fregandosene dei problemi che da anni esponiamo nei nostri cortei? Come ad esempio il precariato?
Questo pensa l’elettore di Prodi.
Ora sommiamo a questi elettori delusi quelli che erano già delusi da prima e troviamo i grillini (Non Franco Grillini, intendo i seguaci di Grillo)

Adesso che abbiamo individuato che c’è dello scontento verso i politici e la politica, i nostri politiconi dovranno rendersene conto e tenerlo ben presente. Ma resta il fatto che sono loro che dovranno trovare una soluzione. Non si può sostituire la politica con i girotondi, i meet-up e queste cose qui. Purtroppo o per fortuna la politica è indispensabile. Farà anche schifo, sarà sporca, abietta e truce, ma è, cari miei, indispensabile.
Ha ragione il ministro D’alema (caspita in questo post l’ho già citato tre volte !!!! Wow !!!) quando dice che la risposta da dare all’antipolitica è una buona politica. Speriamo.

ps non ce la faccio a non scriverlo, anche se sono fuori tema: io nel mio piccolino spero anche, com’è risaputo, che Prodi si tolga dalle scatole al più presto, ma questo è un altro discorso….

Grillo e decidere.net

Diciamo che Beppe Grillo più o meno mi è sempre piaciuto, perchè col suo modo di fare, cioè facendo il suo lavoro e quindi con le battute, riusciva sempre a dirti tra i denti delle verità scomode. Ultimamente mi piace un po’ meno, ma non per le sue idee, ma per la sua condotta.
Mi spiego meglio. Lui critica tutti. Facile. Facilissimo trovare sempre qualcosa che non va. Nessuno è perfetto, specialmente in politica dove assolutamente nessuno è perfetto, tuttaltro. Infatti i criticoni hanno sempre avuto vita facile, quando si tratta di criticare.
Un esempio per tutti: la Lega Nord andava fortissimo quando criticava il sistema dei politici e dei partiti, quando invocava cambiamenti drastici, ecc. Certo, partiva da un malumore di fondo che andava analizzato e sostenuto. Infatti hanno conquistato la guida di numerosissime città del nord. Che poi hanno perso. Dalle mie parti c’erano sindaci della Lega a Voghera, Pavia, Milano. Al giorno d’oggi sarebbe quasi impensabile. Non si sono dimostrati competenti nel governare. C’è gente capace di mediare e gente capace di fare opposizione: barricate, proteste, cortei, ecc. Detto tra di noi è una cosa in cui la sinistra è maestra. Quindi Grillo, coi suoi "l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare", ci sguazza e trova fiumane di adepti. Ma in fondo quali sono le sue proposte concrete? Quella del parlamento pulito? Elogiabile, ma da sola non basta a far andare avanti un paese. Solo che lui incita, organizza, esalta la folla. E si sta montando un po’ la testa. Ecco la prima cosa che non mi piace. La seconda è il fatto che sul suo sito è pieno di banner del tipo: compra il libro, acquista il dvd, vieni a vedere lo spettacolo, ecc. Certo, lui si guadagna da vivere in quel modo, ma quasi quasi mi viene da pensare che a volte nei suoi eccessi c’è anche un pizzico di legittima promozione per i suoi prodotti, che però fa calare un po’ il valore delle sue affermazioni. La terza cosa che mi irrita è che ha sempre negato di voler far politica e adesso lancia le liste civiche per le elezioni comunali. Boh…

Uno che invece mi colpisce favorevolmente è Daniele Capezzone, promotore dell’iniziativa di Decidere.net.
Leggete qui le loro proposte.

1. Fisco: tassa piatta al 20% . La rivoluzione fiscale è possibile
2. Federalismo fiscale e competitivo
3. Presidenzialismo
4. La "società  della scelta" per scuola, sanità  e università
5. Privatizzazioni
6. Responsabilità  patrimoniale del pubblico amministratore
7. Semplificazione burocratica e "impresa in un giorno"
8. Riforma delle pensioni e ammortizzatori sociali: modello welfare to work
9. Statuto dei lavori
10. Detassazione del lavoro straordinario e aumenti salariali legati all’andamento dell’azienda
11. Abolizione del sostituto d’imposta per i lavoratori dipendenti
12. Superamento degli ordini professionali
13. Abolizione valore legale titolo di studio e valutazione dei docenti

Cosa ne dite? Io le trovo interessanti. E molto condivisibili.

Il trasformista

E pensare che Follini, fino a non molto tempo fa, era addirittura segretario di un partito di centro destra. Secondo logica, il segretario dovrebbe incarnare i valori e le posizioni del proprio partito, tuttalpiù indirizzandolo verso nuovi lidi, ma senza stravolgere quello che è. In passato abbiamo assistito a segretari che hanno modificato anche marcatamente il proprio movimento politico: il PCI che è diventato PDS, la fiamma del MSI che è diventata AN, ecc. Anche adesso sta succedendo col PD.
Altri segretari hanno traghettato i propri partiti da una parte all’altra della barricata, ma si tratta quasi sempre di piccole realtà, partiti quasi monodimesionali. Cosa che l‘UDC non è più. Quando Follini non è riuscito a spostare l’asse di navigazione verso sinistra (era evidente già allora, ora è oggettivamente lampante alla luce dei fatti) se n’è prima andato sbattendo la porta, ha fondato un proprio movimento, ha sostenuto il goveno Prodi. E fin qui tutto – si fa x dire – normale. Ormai siamo abituati (ahimè) a gente che viene eletta da un elettorato e poi, in base ad una loro interpretazione del mandarto elettorale, passano nelle file avversarie. Il problema è che qui stiamo parlando di un personaggio che era un protagonista di primo piano che, stando a capo dell’UDC, non rappresentava solo sè stesso, ma gli elettori di un intero partito. E non ha semplicemente fatto un saltino, è addirittura arrivato a piè pari nella costituente del PD.
Ma come faccio a fidarmi dei politici? Ha ragione Casini a dire che dovrebbe chiedere danni d’immagine. Io, elettore della CDL, come faccio a fidarmi dell’UDC se quando c’era Follini a capo giurava e spergiurava che mai avrebbe fatto il ribaltone e poi adesso me lo ritrovo nel Partito Democratico? Devo dire che per fortuna non è riuscito a portare con se tutto il partito (anzi proprio nessuno), ma la credibilità è minata.

Sono un razzista e xenofobo

Seppiatelo, così quando vorrete dirmi “Guarda che sei un maledetto nazista e xenofobo” saprete di aver scoperto l’acqua calda (anzi no, avrete scoperto che sono un maledetto).

Primo aneddoto: sono a Voghera, nel mio negozio, durante la consueta chiusura estiva. Sto sistemando e impacchettando la merce per spostarla in magazzino o portarla via, mentre chiacchiero con mia sorella e la bambina, che sono passate a trovarmi. Bussano, con il solito garbo che li contraddistingue, tre ragazzi marocchini, di quelli che fino a qualche tempo fa vendicchiavano qualcosa nei parchi vogheresi. Ora non più, sono stati sostituiti da altri giovani connazionali, che circa 10 giorni fa hanno tentato mettere le mani in tasca a mio padre (la prossima volta giuro che giro per Piazza Castello con uno zaino aperto con dentro le tagliole! Oppure con la zip della tasca esterna collegata a uno spray al napalm…). Questi tre sono degli avventori semi-abituali del mio esercizio, tant’è che già una volta li ho sbattuti fuori per molestie ad una commessa e una volta uno di loro si è preso un paio di sberloni perché voleva ribaltarmi la mia gloriosa Fiat 500 del 1971. (Si, lo ammetto, faccio outing pubblico: ho picchiato un extracomunitario minorenne e indifeso, denunciatemi pure, che vi devo dire…).
Io, un po’ per la troppa gentilezza che mi contraddistingue con la clientela, un po’ per curiosità, apro la porta. Uno dei tre, il più… il più… non saprei come descriverlo… diciamo “faccia di merda” che è una locuzione che calza a pennello, voleva gli sostituissi un  paio di scarpe acquistate da me una settimana prima. Tutto qui, direte voi?

Beh, per prima cosa, come al solito, mentre lui mi parlava gli altri due parevano api in cerca di fiori e saltabeccavano qua e là alla ricerca di non so cosa (o meglio lo so benissimo, ovviamente sono supposizioni ma spesso, come dice il proverbio, a pensar male ci si indovina). Io gli ho fatto notare che il negozio era chiuso e che se avessero avuto bisogno non avevano che da chiedere, piuttosto che spiegazzarmi maleducatamente gli oggetti già piegati, contati e inscatolati, ma la loro sfacciataggine non li ha indotti alla neppur minima variazione nel comportamento. Nel frattempo il loro socio insisteva con la sua richiesta di sostituzione dell’articolo. A suo dire, gli avevo rifilato un paio di scarpe di cui una più piccola dell’altra, e pertanto era costretto a sopportare atroci dolori. Capite? Le scarpe che intendeva cambiare erano quelle che indossava, da 10 giorni!!!!  Secondo voi io non mi dovevo incazzare come una bestia con un rompiscatole che pretende cose assurde (detto tra parentesi: mi ricordo benissimo quando ha comprato le scarpe e vi assicuro che abbiamo controllato entrambi che fossero uguali, pertanto era palesemente una scusa) e per cercare di convicermi addirittura si cava le scarpe… e le calze… e mi punta il piede in faccia. Anche se fosse stato profumato come le rose a primavera mi avrebbe dato fastidio, ma non lo era, vi assicuro. Nel mentre i due compari gironzolavano indisturbati a disfare ciò che stavo facendo, e non dico oltre. Oltre a questo, non mi faceva certo piacere il fatto che mi sorella Cinzia aveva la borsetta aperta nei paraggi, e soprattutto che la piccola Gloria fosse coinvolta, e disturbata dal mio modo di (mal)trattare gli energumeni. Io con gente così ho a che fare molto spesso, continuo a dirlo, e come me tanti altri colleghi esercenti, e come me tanti altri che parcheggiano in Piazza Liberazione e zone limitrofe, e come me tanta gente che vorrebbe stare tranquilla sulle panchine di Piazza S.Bovo o Piazza Meardi, ecc. Poi quando accadono casi come piccoli furti, scippi, taccheggi, sono notiziole da trafiletto, da tanto siamo abituati. Quando invece uno sbirro va oltre le righe e da una manganellata in più scoppia un putiferio: squadrista, fascista, delinquente, affossatore dei diritti civili.

Secondo aneddoto: sono al bar a bere una veloce tazzina di caffè espresso, mentre do un’occhiata rapida a “La Stampa”. Trovo un articolo che parla di una paesino dell’alta Lombardia dove ci sono stati episodi di persecuzione verso extracomunitari da parte delle forze dell’ordine. Ad un certo punto l’articolista intervista un gruppo di ragazzetti del paese e scrive più o meno così: “Si qui, in paese ci sono tanti stranieri, sono sempre al bar e non fanno niente dal mattino alla sera, però poi girano in Mercedes o in X5, dicono i giovani xenofobi”.

Eeeeeeeeeeeeehhhhh???!!! “Giovani xenofobi” ?? Classico scrivano imbrattafogli che si permette di dare giudizi senza conoscere la realtà. Anzi, peggio ancora, visto che solo due perole prime l’aveva descritta, lo realtà. Ma questa gente qui (i giornalisti intendo) non si chiedono come mai un paese intero da ragione al pulotto picchiatore? Eh? Chissà come mai! Mi viene in mente un aneddoto che riguarda la mia famiglia, che forse un giorno vi racconterò, quando per fare un favore ci siamo andati di mezzo, additati come sfruttatori di povera gente dalla stampa locale.

Io non voglio diventare schiavo del politically correct, non me ne frega niente (se anch’io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere…). Non voglio certo difendere chi ha sbagliato, ma non metterei la testa sotto la sabbia come gli struzzi: se c’è una situazione di disagio bisognerebbe affrontarla e risolverla, non far finta che non esista. Come fa ad esempio il sindaco sceriffo di Bologna, Sergio Cofferati, che ha fatto della legalità una componente primaria del suo operato. Lodi, lodi allo sbirro Cofferati, uomo che ha capito che le battaglie vanno condotte nella legalità.

Becks, ti risparmio il tuo commento a questo post, me lo scrivo da solo: Ciao sono il becks. Tordi sei il solito fascista, non puoi generalizzare, ci sono i marocchini buoni e quelli cattivi. Inoltre non hai le prove che volessero rubare. Oltretutto se se sono noiosi li devi sopportare, è il tuo lavoro. Per quanto riguarda l’articolo il giornalista ha fatto bene, non si può fare l’equazione straniero = delinquente.

Mia risposta al commento di becks: non hai capito un belino.

Kpanic, immagino anche il tuo di commento, eccolo: non voglio entrare nel dettaglio di cose che non conosco, ma certi discorsi mi mettono i brividi. Gli uomini son tutti uguali ecc ecc.

Inutile una mia risposta a un commento di questo tipo che tratta dei massimi sistemi dell’universo, io purtroppo mi limito a descrivere ciò che accade sulla mia pelle tutti i giorni.

Ma che bello, gli auto commenti, ormai ho il delirio di onnipotenza ahr ahr ahr! In fondo sono nazista, no? Quindi come un orwelliano Grande Fratello mi scrivo anche i commenti del blog da solo hehehahaha… Commento di ALK: “Bravo, buttiamo tutti in mare”…. aiuto sto degenerando….

De gustibus non est disputandum

Oggi, cari 40 manzoniani lettori, vorrei tediarvi con il seguente argomento: quali politici mi stanno antipatici. Non si tratta (o non solo) di antipatia politica, ma solo di antipatia "a pelle", quelli che quando li vedi in tv ti vien voglia di cambiare canale.

Il primo posto se lo accaparra ovviamente il professor Prodi, in quanto mi fa infuriare ogniqualvolta lo sento parlare. Con il suo aspetto bonario da salumiere di provincia, con quel suo modo di fare da pretello di paese, finto ingenuotto e titubante, e quel tono di voce da confessionale, mi fa cascare gli attibuti per terra.

Al secondo poto metto il pupone Rutelli. E’ un bel’om, fa la parte del figaccione rampante, uomo elegante e rispettoso, rispettabile e integerrimo. Simpatico e comprensivo. Ma, appunto, è vistosamente una recita. Si vede che il suo comportamente e il suo linguaggio sono artificiosi.

Al terzo posto metto l’ex ministro Gasparri. Non lo sopporto. Arrogante, saccente, intransigente.

Al quarto posto metto un uomo che ho sempre inserito tra i simpatici, ma da quando è presidente della camera mi ha un po’ deluso. Parlo ovviamente di Bertinotti. Solitamente quelli che svolgono quel ruolo sono un po’, come dire… super partes (secondo una dicitura in voga), cosa cui lui sempre più spesso si astiene dal fare.

Menzione speciale per Visco. Già il fatto che non hanno potuto nominarlo ministro dopo le sparate negli ultimi giorni di campagna elettorale (almeno hanno avuto un po’ di buon senso). Solo che anche come ministro-ombra (nascosto dietro la maschera funeraria di Padoa Schioppa) ha fatto danni, cosa che non riesce ad ammettere neanche sotto tortura, al contrario mostrando sempre un volto crucciato e scocciato.

Altri politici che non mi sono simpatici: Leoluca Orlando, Tabacci, Follini.

Uno dei più odiati d’Italia, Berlusconi, non mi sta antipatico. Gli riconosco due grandi difetti: a volte non perde l’occasione per stare zitto e poi soffre di deliri di onnipotenza. Per il resto, è simpatico.

Fai il bravo…

Con le buone maniere si ottiene tutto?
In questo mondo, secondo me, ci guadagnano solo quelli che fanno la voce grossa.
E’ triste, ma è l’amara realtà.
L’utima prova l’abbiamo avuta stamattina, quando le persone che volevano andare a Roma a manifestare contro Bush e contro la guerra, hanno bloccato le stazioni per pretendere un prezzo politico del biglietto.

Ma scusa, perchè loro si e io no? Perchè quelli che usano il treno per andare a lavorare, o per andare a scuola, devono pagare il prezzo intero, e quelli che vanno a manifestare no? Dove sta scritto? A me sembra un prepotenza e un sopruso. Soprattutto perchè viene preteso. Avrebbero dovuto accordarsi per tempo con le Ferrovie: noi vi portiamo tanti clienti e voi ci fate lo sconto. Questo sarebbe stato corretto.

E non venitemi a dire: e va beh, fallo anche tu. Le solite furbate. Complimenti per l’inciviltà. Bel modo di manifestare per i diritti, sbeffeggiando chi il biglietto del treno lo paga intero.

Fermo restando che io ritengo pienamente lecita la partecipazione ad una qualsiasi forma di protesta e/o manifestazione. La democrazia è sempre ben accetta, ma non mi piace quando il "gruppo", in quanto tale, prevarichi i diritti del singolo. Sia che il gruppo si chiami "Fossa dei leoni", sia che si chiami "Disobbedienti", sia che si chiami "Amici dei trichechi dell’Artico"

Valle Staffora irraggiungibile

Da anni ormai lungo l’ex statale del Penice, strada principale della Valle Staffora, la viabilità sta peggiorando. Come dappertutto, le auto aumentano e la strada non offre più una scorrevolezza adeguata.

Da anni sento avanzare proposte, come la realizzazione di una strada alternativA che tagli fuori i centri urbani (ad esempio sul percorso della vecchia ferrovia Voghera-Varzi). Tutto questo non è mai stato realizzato e ha contribuito a rendere la Valle Staffora un posto ancora meno appetibile per chi ci vuole vivere o lavorare, per non parlare di chi avesse intenzione di impiantare realtà industriali: come potrebbero esserci flussi adeguati di automezzi su quella strada? Impensabile.

Le amministrazioni dei vari centri attraversati dalla ex SS 461, stufe del continuo passaggio in mezzo ai centri abitati di auto e moto che sfrecciano ad elevata velocità hanno in questo ultimo periodo provveduto ad installare una serie di semafori "rosso stop", vale a dire quelli che diventano rossi se l’automezzo in avvicinamento supera il limite di velocità. Bene, questo ha sicuramente diminuito il rischio di incidenti in prossimità di punti pericolosi, ma allo stesso tempo ha aumentato i tempi di percorrenza: nelle ore di punta ci vuole un’ora da Varzi a Voghera (30 km!).

Come se non bastasse, in queste ultime settimane di primavera la Polizia Locale della Valle Staffora (non so bene che comuni comprenda, penso Varzi, Bagnaria, Ponte Nizza,..) ha pensato bene di installare un bell’autovelox. Bene, direte voi, così anche i più incalliti trasgressori saranno fermati. E invece no, si è ricorso al vigliacco e infido trucco della macchinetta nascosta dentro ad un auto "borghese" senza insegne della Polizia. A cosa serve questo? A disincentivare la velocità? No, perchè l’automobilastro, non accorgendosi del vile attentato, non rallenta, pertanto serve solo ed unicamente a fare cassa. Eh si, i cari vigili e amministratori possono raccontare quanto vogliono la favoletta della prevenzione, ma in questo caso si tratta solo di repressione pura, senza alcun vantaggio per il cittadino: nè il pedone, che rischia comunque di essere investito, nè l’automobilista, che si becca la contravvenzione, la decurtazione dei punti sulla patente, ma corre comunque il rischio di incidente perchè non indotto a rallentare.

Risultato? E’ presto detto: ci lamentiamo che il turismo, specialmente in Alta Valle Staffora è in diminuzione? Per forza, i paesi sono ormai irraggiungibili in tempi decenti, e si corre anche il rischio di cadere in queste squallide imboscate…chi volete che abbia voglia di trascorrere una domenica in collina? Bravi, complimenti, ammazziamo (anzi seppelliamo) il pavese montano.

Verdi

Magari sono distratto, magari anzi probabilmente ne capisco poco di politica, ma mi spiegate a cosa serve in Italia il partito dei Verdi?? In teoria dovrebbero occuparsi (soprattutto) di argomenti che riguardano l’ambiente. Nella realtà mi sembrano (correggetemi se sbaglio anzi, "se mi sbalio mi corigerete") un partito della sinistra radicale E BASTA. Quindi… che senso ha? Ce ne sono già troppi (in questo momento almeno tre, PRC, PDCI, Sinistra Democratica). Boh…. era solo una riflessione…

Ancora uncorrect, ancora immigrazione

Leggo qui su Repubblica:

Aiuto, sono di sinistra
ma sto diventando razzista

GENTILE Augias, ho 49 anni, vivo a Roma, lavoro al Quirinale, ho studiato, leggo buoni libri (credo e spero), mi interesso di politica, leggo ogni giorno 2 quotidiani, guardo in tv Ballarò e Matrix e voto a sinistra, sono stato candidato municipale per la Lista Roma per Veltroni. Cerco di insegnare alle mie figlie i valori della tolleranza e della nonviolenza, dell’importanza dell’istruzione, delle buone letture e dello studio, l’etica del lavoro e del sacrificio per ottenere qualcosa di duraturo e vero nella vita.
Lotto ogni giorno, al loro fianco, contro la cultura del nulla e dell’apparire, contro i Tronisti e le Veline e i Grandi Fratelli.

Ma questo è un altro discorso e quindi torno subito a me ed alla mia richiesta di aiuto.
A 49 anni sto diventando un grandissimo razzista e non riesco a sopportarlo.

Non c’è stata una molla scatenante, un atto di violenza compiuto verso di me o la mia famiglia o amici, ma un continuo stillicidio di fatti letti, di violenza vista, di sicumera da impunità, di moralità calpestata, di identità violata e violentata, di fatti raccontati da persone sconosciute su un tram o una metropolitana.
Ad una signora anziana che ha tossito (forte e ripetutamente) sul tram la giovane ragazza slava seduta davanti a lei ha detto: "Se sei malata devi scendere, vecchia!!". Alle mie rimostranze sia la ragazza che il suo accompagnatore hanno semplicemente risposto: "Tu che c.. o vuoi, fatti i c.. i tua", proprio così tua, alla romana.

Altro giro sul tram, affollato. Sale una vecchietta, si avvicina ad una ragazza di colore, la più vicina all’entrata e seduta tra altre 2 persone anziane e, gentilmente, le chiede il posto: prima non risponde e poi, all’insistenza dell’anziana biascica un "vaffanc.. vecchia puttana". Il vecchietto seduto si alza per darle il posto: io intervengo per dire che non è giusto, lei è giovane e può benissimo alzarsi per una vecchietta. Quella si alza, mi guarda, dice qualcosa e poi mi sputa la gomma americana che ciancicava: l’ho presa per il colletto e l’ho sbattuta fuori dal tram, alla fermata. Tutti ad applaudire ma io mi sono vergognato come un ladro per la mia reazione ed alla fermata successiva sono sceso.

Lavorando al Quirinale ogni tanto vado a comprare un panino in piazza Fontana di Trevi: ho sventato 2 borseggi da parte delle zingarelle. Ad un turista di Palermo ho fatto recuperare tutto il bottino che gli era stato trafugato e, appena mi accorgo della loro presenza di branco in caccia, avverto la polizia che staziona alla fontana: nessuno si muove perché devono stare vicino alle moto o alle macchine.
Ed allora capisco che Fontana di Trevi è terra di nessuno, tra decine di venditori di pistolette che fanno le bolle di sapone e di quegli aggeggi rumorosissimi che si lanciano in aria e fanno il verso dei grilli mentre le bande imperversano.

Di fronte agli stupri che avvengono, troppo frequentemente, in varie città italiane, mi chiedo: e se io stuprassi una giovane araba alla Mecca o a Casablanca, se venissi preso dalla locale polizia a cosa andrei incontro? E se a Bucarest, in metropolitana, avessi accoltellato un giovane rumeno per una spinta ricevuta, che mi avrebbero fatto le locali autorità? Perché devo essere sempre buono ed accogliente con i nomadi, ahi tasto dolentissimo e pericolosissimo, quando questi rubano, si ubriacano, violano la mia casa e la mia intimità, quando rovistano nei cassonetti e buttano tutto fuori, quando mendicano con cattiveria e violenza, quando bastonano le immigrate che non vogliono prostituirsi, quando sbattono i bambini in strada o mandano i figli a scuola con i pidocchi?

Perché se chiedo l’espulsione immediata dei clandestini violenti e ladri e meretrici e protettori di meretrici vengo immediatamente accostato a Eichmann?
Perché lo schieramento politico che mi rappresenta, se io chiedo certezza delle pene e della detenzione, mi risponde con Mastella che nomina direttore generale del Ministero di Grazia e Giustizia quel Nuvoli Gianpaolo che, secoli fa ormai, ai tempi di Mani Pulite, ebbe a dire di Borrelli "se il procuratore fosse condotto alla forca sarei in prima fila per assistere all’esecuzione"?

Perché quando Fini, allora competitor di Rutelli a sindaco di Roma, propose di spostare i campi nomadi fuori dal Gra di Roma, tutti noi della sinistra (quindi me incluso ed in prima fila) gridammo "tutti i fascisti fuori dal raccordo" ed ora, a più di quindici anni di distanza, prevale l’idea del mio sindaco e del prefetto di compiere in tutta fretta questa operazione smentendo così, sostanzialmente, tutta la politica fin qui seguita dell’integrazione e dell’accoglienza solidale?

Perché devo sopportare lo strazio umano di vedere per le strade, di giorno e di notte, giovanissime prostitute schiave senza che a qualcuno, di destra prima e di sinistra ora, sia venuto in mente di vietare la prostituzione in strada cambiando semplicemente la legge in vigore? Però se i cittadini delle zone interessate scendono in strada e reclamano, con le ronde e con le fiaccole, un minimo di decenza ed anche di lotta alla schiavitù ecco subito le anime belle gridare al fascismo ed al ritorno delle camicie brune.

Sta crescendo ogni giorno di più l’intolleranza, sta montando l’odio per lo straniero e nessuno fa nulla per spegnere queste pericolosissime braci. Centinaia di persone come me, che hanno sempre litigato con tutti per difendere chi entra in questo Paese, che si sono battute come leoni contro l’intolleranza e la violenza xenofoba, sono stremate e ridotte, ormai, alla schizofrenia. Io voglio spegnere quelle braci prima che si trasformino in un incendio di rancori e violenza, non voglio lasciare più il monopolio della legalità alla destra e quindi non capisco, perché dare il voto locale agli immigrati, dopo 5 anni di permanenza nel nostro Paese, quando in nessun grande Paese dell’Europa Occidentale questo avviene.

So benissimo, come tutti gli italiani, che in Italia, ogni giorno, mille e più reati, anche odiosissimi, vengono compiuti da miei connazionali, nessuno crede veramente che la sicurezza venga messa a repentaglio solo dagli immigrati, non voglio e mi opporrò con tutte le mie forze al dagli allo straniero. Ma voglio legalità, voglio la cultura della legalità in questo benedetto Paese, voglio che chi sbaglia paghi.
Claudio Poverini

Se Nicolas Sarkozy ha conquistato l’Eliseo è anche per come ha affrontato prima da ministro dell’Interno, poi durante la campagna elettorale il tema dell’immigrazione. Con durezza, diciamolo. Senza negare, almeno a parole, una tradizione d’accoglienza che si vuole generosa, ma senza risparmiarsi l’elenco dettagliato di tutti i casi in cui i nuovi arrivati saranno immediatamente espulsi. La sua è stata una campagna visibilmente di destra appoggiata dai media e dall’industria ma, anche alla luce della lettera
che pubblichiamo (necessariamente tagliata) ciò che dobbiamo chiederci è: sul punto specifico dell’immigrazione dove si collocano oggi i confini tra destra e sinistra?

Ricordo perfettamente gli anni in cui ‘Law and Order’, slogan della destra americana, era stato adottato nelle campagne elettorali fasciste: ‘Legge e Ordine’. Dobbiamo avere il coraggio di dire che non è più di destra ammettere che la criminalità e il disordine sociale rappresentano un problema grave per l’equità della nostra convivenza. Non è di destra sostenere che l’immigrazione deve essere controllata, o chiedere agli immigrati di farsi carico di una serie di responsabilità civili, ivi compreso (per fare un esempio) l’obbligo di apprendere la lingua nazionale. Non è di destra reclamare una cultura della legalità che valga per tutti.

Al contrario, la cultura della legalità (a ogni livello – qui il discorso sarebbe lungo) è ciò di cui abbiamo più bisogno per evidenti ragioni di giustizia. Non si possono lasciare impegni così delicati alla destra che li assolverebbe a modo suo, con brutalità cieca anche senza arrivare alle cannonate che qualcuno minacciava tempo fa. È la sinistra che deve farsene carico ed è un carico pesante, forse il compito più difficile che oggi debba affrontare. Bisogna cominciare a dirlo con parole forti e chiare, con lucidità di visione, con il coraggio di chi sa innovare, prima che la denuncia del signor Claudio Poverini venga sommersa nel caos di episodi sempre più frequenti di rigetto, di intolleranza. Perché a quel punto la battaglia l’avrebbero persa tutti, gli immigrati e i cittadini.
Corrado Augias


(7 maggio 2007)

Politically uncorrect 3 – Immigrazione

Si fa tanto parlare di immigrazione. A me sembra che molti ne parlano a sproposito, e guarda caso sono sempre quelli che con gli immigrati non hanno mai a che fare, quindi parlano per dare aria alla bocca.

Domenica leggevo su La Stampa ancora delle critiche verso chi, come me, ritiene che un reato sia da considerare più grave se compiuto da un immigrato. Spiego meglio questa posizione: vuoi venire in Italia per lavorare? Ok, tieni il permesso di soggiorno per lavoro. Mi dovrai dimostrare che stai lavorando. Fin qui tutto bene. Compi un reato? Benissimo, se è grave ti schiaffo dentro, nessuna scusa. Se non è grave: FUORI DALLE BALLE, te ne torni a casa! Dalle alte parti si fa così.

Provate a fare i furbetti negli USA. O in tanti altri stati. Invece in Italia siamo vogliamo così tanto far vedere che noi non siamo razzisti, che arriviamo ad avere un razzismo al contrario di fatto. Un gelataio non fa uno scontrino da un euro? Cattivone, facciamolo chiudere! Un immigrato vende le borse di Luis Vuitton false? Poverino, lascimolo fare, in fondo non ha ammazzato nessuno, e poi è povero, lo fa per sfamarsi. Una vecchietta si dimentica di timbrare il biglietto del treno? Zac, 10 euro di multa. Un immigrato non ha neanche il biglietto? Poverino, lasciamo stare, non avrà neanche i soldi per il biglietto e poi magari se gli diciamo qualcosa lui e la sua cricca composta da 28 persone si incazza… E allora lasciamo stare anche coi piedi sui sedili….
Ma allora perchè dovremmo essere tutti onesti? Mi spiegate il perchè?

Ripeto una cosa che ho già scritto in passato. Quando sono stato all’estero io mi son guardato ben bene da fare il pirla, ho sempre rigato più che dritto perchè sapevo di essere in un paese straniero, ben conscio del fatto che se avessi fatto lo stupido loro sarebbero stati nel pieno diritto di tirarmi due schiffi. Invece a me sembra che qui molti stranieri se ne freghino e noi li lasciamo fare, abituandoli male. E poi chi ci va di mezzo? I soliti onesti che vengono qui e si fanno il culo, ma sono malvisti solo per il fatto di essere stranieri.

Shooting Silvio

"cercando nuovi modi di fare nuovi film"

Dopo quello su Bush, anche un regista nostrano Berardo Carboni ha tirato fuori dal cappello un film dove il protagonista vuol fare secco Berlusconi.
E’ un film autoprodotto perchè non hanno nessuno interessato (o con le palle?) di produrre il film.

La storia racconta di questo tizio, Kurtz, che ha la fissa di impallinare il Silvio. Ma non da subito, prima ce l’ha su e vorrebbe scrivere semplicemente un libro di denuncia. Nessuno lo caga, lui fiorisce del tutto, alla fine anche la tipa lo molla e allora sclera di brutto e si convince che l’unica soluzione è quella di fare fuori il signore di Arcore, e alla fine….

E’ certo interessante quando un giovane regista è talmente convinto della buona idea della propria opera da cercare in tutti i modi di farlo nascere… ma c’è il rischio che passi per un’astuta scorciatoia per la notorietà.

Il sito ufficiale è www.shootingsilvio.com

Caduta del Sacro Romano

Considerazioni sparse su questa crisi di governo:

  • Tenteranno di sicuro un Prodi-bis. Il problema è la maggioranza… che non c’è. Potrebbero incamerare qualche transfuga, si fa il nome di Follini o di Lombardo.
  • Certo che, dopo tanti bei discorsi sui ribaltoni, sono tutti disposti ad accogliere chiunque, basta salvare la poltrona. E il programma? E’ ovvio che se incamerano qualcun altro, quel qualcuno non ha "giurato fedeltà" al programma dell’Unione.
  • Solo in Italia ci sono così tante crisi di governo. Sarebbe meglio che chi avesse anche un solo voto in più fosse messo nelle condizioni di governare per una legislatura. E poi, eventualmente, fuori dai maroni.
  • Alternative? Un altro governo politico? Come quello di D’Alema del 1998? Beh se hanno un po’ di rispetto per quello che dicono non possono farlo. Di sicuro non con D’Alema, dopo quello che ha detto l’altro giorno.
  • Di chi è la colpa di questa caduta? Dei due senatori comunisti? Ma non fatemi ridere… sabato scorso a Vicenza ci sarebbe stato anche il maggior esponente del PRC, nonchè ex segretario, se solo non fosse stato presidente della camera… E adesso, dopo pochi giorni, criticano chi non è d’accordo sul ministro degli esteri che vuol fare la base di Vicenza? Ma secondo me non si rendono conto di quello che dicono. Predicano bene ma razzolano malissimo.
  • Di chi è la colpa allora? Di Andreotti? Pininfarina? Cossiga? Ma non fatemi ridere, un governo non può pensare di sopravvivere grazie ai senatori a vita.
  • Chi mi fa più ridere? Giordano, segretario di rifondazione. Fino a ieri blambanava (non trovo verbo più appropriato) e adesso che si è scoperto senza poltrone è pronto a fare accordi anche col Papa piuttosto che andare a casa…

Ederle 2

 Ma per chi hanno votato
  quelli che sono andati
 a manifestare a Vicenza?

Euro 4

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