fabiotordi

(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

All’arrembaggio del castello!

Dal 14 al 23 settembre 2012 anche quest’anno il Castello Visconteo aprirà le porte per accogliere i cittadini. Per l’occasione sono previste alcune manifestazioni, mostre ed eventi. Per esempio sabato c’è stata la cena medioevale e i fuochi d’artificio (di cui ben poca gente era a conoscenza, a dir il vero). Domenica 16 c’è stata una bella festa con figuranti in costume, riproduzioni di armi antiche, giocolieri, sbandieratori, ecc. Domenica prossima ci sarà ancora il mercatino in Via Cavour e in Viale Marx.

trovate il programma completo cliccando qui.

Nel castello c’è anche la bella mostra dedicata alle opere di Paolo Cornaro. Chi era costui? Un architetto che nel XIX secolo disegnò e progettò (così come suo padre) molti edifici, piazze e vie di Voghera, come ad esempio la ex caserma Vittorio Emanuele, palazzo Gallini, la facciata della chiesa di San Sebastiano, addirittura il cimitero! E poi il restauro di palazzo Dattili, i giardini della stazione ferroviaria, il Quartiere di San Rocco (l’edificio che adesso ospita i giudici di pace), l’Agraria (cioè l’Istituto Tecnico Agragio Carlo Gallini), e così via. Ha svolto lavori ovviamente anche fuori Voghera, ma è la città iriense quella che tuttora deve la sua conformazione, nei palazzi più importanti e negli scorci più suggestivi, al lavoro di Cornaro.


La catapulta pronta per colpire il castello !

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Malaspina di Varzi

Ho parlato spesso della famiglia nobile dei Malaspina:

Adesso volevo tornare sull’argomento perchè il mese scorso Maria Rosa Giacobone di Varzi mi ha gentilmente mandato una scansione di un lasciapassare che ha trovato in un’antica residenza malaspiniana di Varzi, firmato da Odoardo farnese, duca di Parma e Piacenza.


(clicca x ingrandire)

 

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Sfratto Express

Stavo leggendo sul Manifesto (ebbene si, ripeto, stavo leggendo il Manifesto, per la precisione questo articolo: www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/8357 ) che il governo Rajoy sta attuando una serie di iniziative per fronteggiare la crisi in corso. Secondo il giornale di sinistra sono tutte proposte che buttano benzina sul fuoco e che quindi incendieranno le piazze. Sarà. Per esempio toglie il prolungamento dei sussidi di disoccupazione. Uè ragazzi, siamo in crisi, lo stato non può continuare a tempo indeterminato a dare soldi a chi non ha lavoro. Io mi rendo conto che il periodo è difficile, ma se lo stato spende e spande diventa ancora più difficile. Certo, poi non andrebbero sprecati (per esempio dandoli ai politici). Poi aumenta l‘IVA al 21%, come ha fatto il nostro Monti. E poi ha inventato lo "sfratto rapido". In pratica, per chi non paga anche solo un mese di affitto può scattare lo sfratto e l’inquilino avrà solo 10 giorni di tempo per regolarizzare la sua posizione. Magari fosse così anche qui: ci sarebbero tanti furbacchioni a cui brucerebbe un po’ la sedia sotto al sedere a sapere che nel giro di pochi giorni dovrebbero lasciare l’appartamento. Vedi che allora si metterebbero in riga. Oggi tutti sanno che ci vuole circa un anno per rendere esecutivo uno sfratto e quindi c’è chi se ne approfitta e ci marcia sopra. Questa dovremmo rubarla agli spagnoli !

Certo, la casa è un diritto per tutto, quindi anche per il proprietario della casa stessa che vorrebbe godersi il proprio appartamento, che magari invece è abitato da inquilini non paganti. A mio avviso in alcuni casi sono pretese assurde. Un po’ come la famosa "spesa proletaria": vado al supermercato e non pago per dimostrare che c’è gente che non può peremettersi di fare la spesa e tirare a fine mese. Proteste magari giustissime, ma perchè prendersela col supermercato? No, non ce la faccio, non riesco a capire questi ragionamenti barbari e mai li capirò. Punto. 

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Sagra della Patata

A Brallo, domenica scorsa 9 settembre, è stata celebrata la 39ma Sagra della Patata. Questo simpatico tubero è molto amato nelle nostre zone e la sua festa fa accorrere numerose persone. Ovviamente i doppi sensi si sprecano, ma come si dice: "parlane bene, parlane male, ma l’importante è che se ne parli". Vi aspettiamo quindi nel 2013, la seconda domenica di settembre, per festeggiare la patata più grossa, quella più particolare, ecc. Con bancarelle, musica, vino e soprattutto patate: fritte, al forno, gnocchi, purè….

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Falsi ciechi

Ogni giorno scoprono persone che risulterebbero cieche e invece leggono libri, fanno la spesa al supermercato, guidano l’auto, vanno a pesca, ecc.  Però riscuotono delle sovvenzioni… non so come si chiamino: pensioni, accompagnamenti…insomma percepiscono soldi pubblici!

Mi chiedo una cosa: non credo che queste loro presunte patologie siano certificate da auto-dichiarazioni; mi aspetto che ci siano dei referti medici. E un referto medico dove c’è scritto che il paziente è cieco e invece scopro che gioca ai videopoker e quindi ci vede benissimo, è palesemente falso. Non può essersi sbagliato il medico, e neppure può essere stato tratto in inganno dal presunto nonvedente: è oggettivamente in malafede. E quindi, dico io, oltre a punire questi truffatori non sarebbe il caso di punire anche questi medici disonesti?

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Gentiluomini di una volta

In questi giorni, su un canale che non ricordo, tipo Rai Storia o cose simili, ho visto un servizio sulle prime tribune elettorali, quelle degli anni ’60. C’erano ovviamente tutti i imaggiori politici di quei tempi: democristiani, comunisti, socialisti, liberali, missini, ecc. Sapete cosa mi ha colpito? La classe, l’eleganza. I politici affermavano le proprie idee, contestavano quelle degli avversari, proponevano cambiamenti, soluzioni, si indignavano con forza, ma tutto questo senza mai perdere le staffe e senza mai parlare sopra le righe. Non c’era nessuno che insultava, che dava del fascista all’altro, che diceva di averlo duro, che faceva le corna, che raccontava barzellette. Gente magari meno spettacolare, meno divertente, troppo seriosa, ma sicuramente più seria. E credibile. Gente che proponeva le proprie idee parlando, cercando di convincere gli spettatori / elettori con la semplice forza dei propri convincimenti, senza colpi di teatro. Quanto vorrei avere ancora dei politici del genere, per sapere che quelli che andrò a votare possano almeno sembrare persone serie. E quelli che non voterei fossero comunque altrettanto seri, seppur portatori di idee diverse.

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Sono ancora vivo

Rieccomi, come avrete forse notato (ma forse no) in questo periodo ho scritto pochissimo sul blog. Lo ammetto: stanno finendo le idee. Come ho sempre fatto, anche adesso ribadisco che sul blog scrivo quello che mi viene in mente, non ho "programmi" o argomenti ecc. Quindi a volte scrivo di quello che ho fatto, di quello che ho visto, di ciò che mi ha colpito, indignato, sorpreso, ecc. Oppure di cose che mi piacciono, o di mie opinioni, o di film, libri, televisione, sport, fumetti… Insomma: di ciò che mi capita in testa in quel momento. D’estate ho sempre poco tempo e voglia da dedicare al blog, perchè tutte quelle cose che non faccio durante l’anno le metto nella lista delle cose da fare d’estate, e poi va a finire che è il periodo in cui ho meno tempo dell’anno.  In agosto poi, è l’unico periodo in cui vivo stabilmente a Brallo e quindi me la prendo comoda: nelle pause di lavoro gironzolo un po’, non mi va di mettermi al computer a scrivere articoli per il blog! E poi  c’è un altro fattore: ormai sono 7 anni che scrivo, ho quasi finito gli argomenti ! Comunque non vi preoccupate, ho intenzione di andare ancora avanti ad annoiarvi con le mie cazzate i miei interessanti articoli, anche perchè settembre è il mese in cui, dopo gennaio, ci sono più buoni propositi: iniziano le diete, le scuole, si fanno i fieretti, i cambi di armadio, ecc…

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Instagram

Da un po’ di tempo ho scaricato l’APP di Instagram e mi diletto a postare qualche foto, eccole !!!!

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I Conti Dal Verme

Spesso quando si parla di via Dal Verme, a Voghera, molti la prendono in giro, storpiandola in "via del verme". In realtà la famiglia Dal Verme è stata molto importante nella storia dell’Italia settentrionale. Tempo fa ho letto un libro, scritto da Bernini e Scrollini, che si intitola appunto "I Conti Dal Verme", che racconta le storie del casato, dalle prime notizie certe fino ai giorni nostri. Senza nulla togliere alle generazioni attuali, la parte più interessante, a mio avviso, si è svolta a partire da Verona nel XII secolo fino a Voghera sul finire del XVI secolo.

Ecco un breve riepilogo dei principali avvenimenti.

Le notizie storiche partono dal 1174 con Nicola “de Vermo o Vermis” a Verona e proseguono col pronipote Pietro, milite di Cangrande Della Scala, decorato nel 1328. Il figlio Luchino partecipò ad una congiura contro Cangrande che tuttavia fallisce. Ai Dal Verme vengono confiscati tutti i beni e banditi dalla città scaligera. Si trasferiscono a Milano, dove i Visconti incaricano subito Luchino di compiti militari, prima a Bologna , poi a Genova e a Parma, infine a Pavia, presa nel 1359.
Proprio nella città sul Ticino si iniziò la costruzione del castello e Luchino se ne servì come base per le campagne militari. Nel frattempo c’era da riconquistare anche l’Oltrepo Pavese, caduto in mani nemiche. Dopo aspre battaglie e movimenti d’armi e di denaro (il principale avversario fu ingaggiato da Pisa e abbandonò la battaglia), nel 1365 Voghera fu viscontea.
Nel frattempo, un anno prima, Luchino era già partito addirittura per Creta e la conquistava per conto dei veneziani. Insomma era uno che non si fermava mai, sempre in giro a combattere, anche se tra una battaglia e un trasferimento trovava il tempo di scrivere al Petrarca, di cui era corrispondente. Un paio di anni più tardi salpava alla volta della Terrasanta, ma durante il viaggio trovò la morte.

Eravamo rimasti alla morte di Luchino. Il figlio Jacopo combattè anch’esso per conto dei Visconti, dai quali venne nominato signore in val Tidone nel 1388 e, negli anni successivi, anche in zone limitrofe. Egli dimorava a Pavia, e servì Gian Galeazzo Visconti sino alla sua morte, per poi trascorrere gli ultimi anni a Venezia.
Il figlio Luigi fu a sua volta un condottiero al soldo di vari signori: Bologna, il Papa, per poi difendere Venezia dai Visconti. Infine passò armi e bagagli proprio al servizio dei Milanesi, che in cambio gli offrirono il feudo di Bobbio, Castel S. Giovanni e Voghera. Proprio nel centro oltrepadano venne ad abitare la moglie Luchina, mentre il marito guerreggiava in giro per la penisola.
L’abitazione scelta era il castello visconteo, ubicato a porta S. Stefano. Era una struttura tipicamente militare fatta costruire dai vogheresi su ordine di Gian Galeazzo Visconti nel 1372. Luchina scelse il maniero come dimora, nonostante non fosse confacente ad un utilizzo civile, ingentilendolo e riadattandolo. Luigi morì nel 1449 e venne sepolto a Voghera nella Collegiata di S.Lorenzo.

Il successore designato, il figlio Pietro, era ancora bambino e quindi fu Luchina a governare Voghera per qualche anno. Pietro fu spesso il lite con gli Sforza e venne anche fatto arrestare un paio di volte. Rimase vedovo e si risposò proprio con una nipote di Ludovico il Moro, ma morì anch’esso giovane. Nel 1485 il Signore di Milano decise allora di incamerare tutti i beni dei Dal Verme, segnando la fine della signoria vermesca su Voghera.

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Rime di diamante :)

A grande richiesta ecco il video della poesia delle nozze di diamante :-)

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Villa Meardi

C’è una grande casa, immersa nella pianura padana, sulla strada che da Voghera porta a Retorbido: è Villa Meardi, una struttura a due piani con sale interamente affrescate.

Siamo stati lì a cena un sabato sera. Mentre nella sala di sopra i coscritti del ’62 si scatenavano in balli e festeggiamenti, ci hanno fatto accomodare nell’elegante saletta di sotto, dove eravamo soli e dove siamo stati molto coccolati dai camerieri.

L’unica pecca della serata si è presentata subito, quando il vino scelto, una bonarda Guerci, ci è stato servito un po’ troppo caldo. Ok, va servito a “temperatura ambiente”, ma si parla della temperatura di una cantina, non di una sala piuttosto caldina. Come detto, è l’unica critica che posso muovere, per il resto è stato tutto ok.

Abbiamo iniziato con gli antipasti: dei bocconcini di pollo con mele e sedano molto buoni, una sfogliata, un cocktail di gamberetti (che non abbiamo assaggiato, è contro la nostra religione), insalata russa e coppa con scaglie di grana e rucola. Per primo ci hanno servito dei tagliolini con ricotta profumata (ottimi) e un risotto primavera.

Dopo un sorbetto al limone siamo passati al secondo piatto: arrosto ripieno con patate al forno. E per finire, budino al cioccolato e un rilassante caffè (a me, il caffè rilassa)

Giudizio della serata: location splendida, servizio impeccabile, cibo buono e prezzo congruo. Andateci !

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Nozze di diamante !

Ed ecco qua una gran folla riunita
                  per festeggiare ancora Siro e Rita
Come sappiamo Siro ha un altro nome
                 Non è banale, ma inconsueto: eccome!
“Ciriaco Tordi”, fu da bambino battezzato
                                ma per tutti “Siro” è sempre stato
E Rita, non è certo una sorpresa,
                        sapete che si chiama Maria Teresa
Due nomi pomposi e aristocratici
                         ma loro son di certo più simpatici
E, guardate, non coi nomi ma cogli atti
                    tanti successi nella vita ne hanno fatti
Potrei dire di trionfi personali,
                      ma io parlo di un amore senza uguali.
Che è sbocciato sessant’anni orsono
                           Così tanti che non so neanche quanti sono
Un amore che ha portato tanti frutti
                          passato nei bei momenti e in quelli brutti
Il Signore tante cose gli ha concesso
                               3 figli e 3 nipoti: è un bel successo!
E poi, non lo dico per finta
                    se non c’è sempre la salute, ci mettono la grinta
I figli sono grandi e forse anche i nipoti
          Ma loro non si arrendono e mai hanno giorni vuoti
La Rita di gioielli non ne ha mai portati
A Siro è andata bene e non ne ha regalati
Ma tutea queste persone, e sono proprio tante
Son qui per festeggiare… le nozze di DIAMANTE !!!

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Ferrovia Voghera Varzi

Tempo fa ho fatto un giro in bici sul primo tratto del tracciato della vecchia ferrovia Voghera – Varzi. L’ho imboccata da strada Malvista (per chi non sa dove sia: uscendo da Voghera verso est, appena prima del ponte sullo Staffora di via Piacenza, la viettina sulla sinistra è strada Malvista). Appena prima del sottopasso, sulla sinistra c’è un piccolo sentierino che porta sulla massicciata. Si percorre quindi il ponte sullo Staffora e si arriva fino a strada Braide, dove l’itinerario prosegue. L’erba era stata tagliata, quindi il percorso agevole. Si raggiunge il ponte che passa sopra la Statale, nei pressi dello Zenith e si prosegue nei campi in direzione Codevilla. Il mio giretto è stato breve, anche perchè ho fatto numerosissime soste a fare fotografie. Eccone alcune:

 

 

     

 

 

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Non c’è tre senza 4 !

Io e te. Tu e io. Io e tu. Tu e me. Noi. Se non ci sei, mi manchi. Se ci sei, non mi basti mai. E poi di notte ti sogno, e di giorno mi accorgo che il mio sogno è realtà. E quando non vedo l’ora di raccontarti una cosa, quando non vedo l’ora di passare un po’ di tempo con te. Io e te. I tuoi occhioni che brillano nel buio. E + F. Tu e io. Ma per caso è passato del tempo? Un po’ me ne accorgo pensando a tutte le cose con te, ma se penso al tempo mi sembra così poco. 4 anni mi dici? 4 anni di io e tu? WOW! Si insomma…è inutile che mi sforzi a cercare le parole, potrei star qui tutta notte e ne uscirebbero solo di scontate, quel che è vero infondo è che siamo proprio belli e ci amiamo da 4 anni !! Tu e me. Un bel successo, no? Se ci pensiamo abbiamo fatto proprio un sacco di cose insieme, tutte belle. E se pensiamo al futuro… mamma mia quante cose ancora possiamo fare ! Sei la mia forza e io voglio essere la tua :-) Noi !!! Quindi non dirò nient’altro se non che, dal profondo del mio cuore, ora e da quarantotto mesi, ti amo !

 

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Arcobaleno

ARANCIO come tenersi per mano
ARANCIO come il becco di un gabbiano
ARANCIO quando volo sopra le nuvole con te
ARANCIO come i sogni quando sei con me

INDACO può essere il sentimento
INDACO è uno dei fiori che ti ho regalato
INDACO è il tramonto
INDACO quando appoggi la testa sulla mia

VERDE come un prato
VERDE è il mio sguardo quando ti vedo
VERDE è l’acqua pulita di un fiume
e VERDE è il semaforo del nostro amore

e poi GIALLO come il sole che ci scalda
GIALLO come… ricordi quel simpatico canarino?
GIALLO come le carezze che ti faccio
è proprio un bel GIALLO, GIALLO limone!

VIOLA come i pensieri
e VIOLA è anche il mirtillo
ma VIOLA è il nostro abbraccio
perché VIOLA è la consapevolezza di provare qualcosa di grande

AZZURRO come le onde del mare dove ti voglio portare
AZZURRO come il mistero dietro a un pensiero
AZZURRO come il cielo che è AZZURRO
AZZURRO è la mia gioia di stare con te

ROSSO è il bacio
perché ROSSO è il fuoco che brucia
perché ROSSO è fare l’amore
come ROSSO è il mio cuore

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