La burocrazia: mi arriva una busta da UBI BANCA, dove ho chiuso il conto da circa 8/9 anni. C’è un assegno di €12,00. Loro hanno avuto tutti questi anni per spedirlo, io ho un mese e poco più per incassarlo. Vado subito, alla filiale di Voghera di via Matteotti, dove avevo il conto cointestato con mia mamma. Morale: non ho potuto incassare questa grande cifra perché avrei dovuto presentare la successione, visto che mia madre è morta 7 anni fa. E portare anche i miei fratelli, coeredi. Sempre contento di aver chiuso il conto lì.

Ho provato ad incassarlo presso altre banche, ma tutti mi hanno detto che non era possibile, e mi consigliavano di andare direttamente alla UBI, per quella ridicola cifra me lo avrebbero di sicuro pagato (si, come no). Un giorno passo davanti alla filiale UBI di Varzi ed entro. In neanche 5 minuti avevo i miei 12 euro sonanti in mano (si, perchè me li ha pagati in moneta) che ho prontamente investito in un panino. Grazie UBI di Varzi e vaff…. alla UBI di Voghera.


A parte il fatto della palese violazione della privacy, in quanto manca (o non è ben visibile) il cartello che spiega tutto questo… ma si sa che l’Italia è il posto dove si fanno le leggi solo per il gusto di non applicarle. Allo sportello mi hanno detto che dopo una settimana vengono cancellate. Si come no, come se io non avessi lavorato anni fa per il sistema informatico di una grande banca: non si cancella mai nulla. Ovviamente all’utente si giura e spergiura che tutti i suoi dati sono stati cancellati… ma secondo voi?? Al giorno d’oggi i dati personali sono talmente importanti che ci si può permettere di cancellarli??