fabiotordi

(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Foto di Brallo antiche 2

Come promesso, ecco altre foto di Brallo di una volta:
incominciamo con una veduta della piazza principale. qui si vede l’Albergo Ristorante Cavanna. Dalle auto parcheggiate mi arrischierei a supporre che sia degli anni ’70 dello scorso secolo. Quasi non ricordavo più il mitico pino praticamente in mezzo alla strada che scende da Pregola (nella foto quello tutto a destra)

La seconda foto è probabilmente più antica, e ci mostra il centro tennis di Pregola. Notate che la grossa costruzione che attualmente ospita le stanze da letto e la mensa non c’è ancora. (e non è una costruzione recente, visto che quando sono stato io al centro (metà anni ’80), c’era già.

Questa invece è una veduta del paesello dalla strada che porta a Bralello (rima!). La prima cosa che si nota è che tutte le prime 4 o 5 case che attuamente si incontrano arrivando da quella parte… non ci sono ancora.

L’ultima foto rappresenta sempre l’attuale piazza del municipio. Qui l’albergo Cavanna non c’è ancora, al suo posto vediamo una graziosa villetta adagiata su una collina. 

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La figlia del cavaliere

Con un po’ di ritardo auguri a Cinzia e Daniele per i dieci anni del loro matrimonio !

 

ps per dovere di cronaca non era l’albergo Lesima (che è a Corbesassi) bensì l’albergo Prodongo ai Piani del Lesima.

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Banana?





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Siro del Brallo di Pregola

Non esiste paese al mondo che non abbia  il suoi personaggio di rilievo, cioè colui che di  sé porta un’impronta, una traccia inconfondibile . Persone che si  sono particolarmente distinte e continuano con determinazione e genuinità.  E per questo vorrei   tracciare brevemente  il profilo di una di queste figure caratteristiche.
Infatti, fra i personaggi più rappresentativi di Brallo di Pregola nell’Alta Valle Staffora, quella di Siro Tordi è sicuramente una delle più significative.
Nato a Ponti –  frazione di  Brallo di   Pregola – sin da giovinetto ha sempre mostrato interesso per il commercio.  Sposato  il   5.07.1952 con l’Insegnante Elementare Rebolini Maria Teresa, ma comunemente chiamata Rita, fedele compagna, la quale ha contribuito anche con  il   suo apporto lavorativo a dare impulso e sostegno nell’attività  intrapresa, dalla quale ha avuto tre figli  , che anch’essi svolgono ,  per proprio conto,  la stessa attività. Ma sicuramente,  con  l’apertura del  grande negozio al  Passo del Brallo – avvenuta nel   lontano  1965 – gli  ha permesso di   realizzare il suo sogno , ed  indirettamente ha contribuito anche allo sviluppo turistico di questa zona,  soprattutto quando  le abbondanti  nevicate – pur con i modesti impianti sciistici di. Cima Colletta – richiamava molti  appassionati che a pochi chilometri di  distanza potevano trascorrere qualche giornata sulla neve.  Durante quegli anni  di boom economico, il suo negozio era preso letteralmente d’assalto da tutti coloro che volevano trascorrere una giornata sulla neve.  Nei  suo negozio vi si  trovava  tutte le novità per quanto riguardava: abbigliamento sportivo, scarponi  da ski, attacchi e quant’altro necessitava per praticare questo sport. Si trattava di. pazientare ed aspettare il proprio turno,  per farsi  montare gli attacchi su misura. Ricordo anche quando  Ivo – il primogenito – impartiva  le prime nozioni di ski  sulle piste del   "Colletta" a quanti  si apprestavano ad iniziare. La clientela di Siro è sempre stata vasta e diversificata e nel suo negozio,   in qualsiasi periodo dell’anno,  convergono dal genovese, piacentino, pavese, milanese, bergamasco ecc.   In pratica la professionalità e l’esperienza – unitamente ad un buon approccio con  il cliente ed una saggia politica dei prezzi. – Siro è conosciuto un po’ dovunque.

Passano gli anni e viene a mancare il padre – figura simpatica e molto cordiale – che,  nell’ambito del negozio  ,  seguiva le vendite di una parte del settore abbigliamento. Si verifica però che  ,  nonostante la buona posizione geografica,  sull’Appennino Pavese nevica sempre meno e di conseguenza cambiano anche le abitudini del  flusso turistico, per cui anche Siro si adegua alle nuove esigenze di una società in continua trasformazione. A  fronte di questo,   diversifica anche   i   suoi   investimenti   ,   tra gli altri acquista anche il Castello di Pregola che fu dei Malaspina,  con l’intento di programmare un futuro più tranquillo, ma le sue origini e la passione per la vendita al dettaglio, che gli permette il contatto diretto con il cliente, lo portano ancora una volta a rimanere sempre più sul "ponte di comando" del suo avviato negozio, dove tanti collaborano nella scelta degli acquisti, ma il cliente viene sempre accontentato da lui  in modo che esca soddisfatto,  perché questo è sempre stato il suo obbiettivo . A completamento di questa lunga attività in  data 27.12.1990 è stato nominato Cavaliere del Lavoro dall’allora Presidente della Repubblica on.le Francesco Cossiga controfirmato dall’on.le Giulio Andreotti. Concludiamo con il sottolineare le sue notevoli doti che, se da un lato gli hanno permesso di raggiungere i suoi obbiettivi, ha anche contribuito a fare conoscere il nostro Appennino ed in particolare l’Alta Valle Staffora,(così cara ai Malaspina) ricca di vegetazione e di memorie storiche, dando impulso anche al  turismo di tutta la zona ,  e di questo ci sembra giusto riconoscergli il merito.

CARLO GRUGNI

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Miss Margherita 15

Sono curioso di sapere dove si è spinta stavolta Miss Margherita per assaporare la prelibatezza della pizza. Sarà stata al mare? In montagna? Al lago? In pianura? Vediamo subito.

Cresci di Cannes (FRANCIA)
Pizza: decisamente corposa e in grado di saziare i più affamati anche se si tratta di sola mezza pizza e il formaggio impiegato non può certo dirsi mozzarella.
Locale: area molto vasta arricchita da immagini della dolce vita
Personale: decisamente organizzato
Giudizio: buon tentativo straniero di evocare la pizza, premiato dall’organizzazione dello staff

Caspita! Addirittura in Francia e addirittura in Costa Azzurra. Si tratta bene la nostra miss. D’altronde è giusto che vada a verificare anche all’estero se le pizze sono come da tradizione!

Scacco Matto di Tortona (AL)
Pizza: originale la proposta della multimegapizza cosiddetta Cupido. Soffice e succulenta.
Locale: può migliorare in modo da renderlo più accattivante.
Personale: giovane e gentile
Giudizio: gustosa

Stavolta la Miss è rimasta in zona, in Piemonte. Questa pizza mi sa che le è piaciuta! Beeeeeeneeeee! Avanti con la prossima recensione. 

Milano di Salice Terme (PV)
Pizza: normale seppur con limitata scelta. Nota a parte per l’impasto c.d. napoletano: attenzione ti ritrovi a mangiare une Speedypizza Findus
Locale: carine le immagini della milano antica che distolgono in parte l’attenzione dai tipici arredi da giardino impiegati per la stagione invernale
Personale: l’impegno del personale non risolve il problema dei tempi biblici di attesa nonostante la dovuta prenotazione
Giudizio: prezzo decisamente caro per la qualità offerta

Caspita, qui c’è andata pesante, si vede che proprio non l’ha gradita!

Al 29 di Milano (MI)
Pizza: impostazione tipicamente tradizionale
Locale: tipico localino che rievoca la Milano da bere anni ’60
Personale: partenopeo
Giudizio: partenopeo

Qui avrei qualcosa da ridire: per prima cosa la "Milano da bere" è sicuramente quella anni’80. E poi non mi puoi chiamare "partenopeo" un locale a Milano, seppur gestito da napoletani. Detto questo, mi inchino alla sapienza di Miss Margherita, la Regina delle Pizze, che sicuramente voleva sottolineare la competenza dei pizzaioli e la coerenza con la tradizione (essendo campani).

A questo punto dichiaro terminala la puntata odierna delle recensioni pizzaiole della nostra inviata. A presto su questo blog per scoprire altri meravigliosi (e meno meravigliosi) posti dove assaporare uno dei piatti italiani più famosi nel mondo!

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Pota Pig

Immagino che tutti voi sappiate chi sia Peppa Pig, no? Bhe se non lo sapete, vi dico solo che i dati auditel di settembre dicono che Rai Yo Yo è stato il canale (tra quelli "nuovi" del digitatale terrestre) più visto.

E tutto questo per questo cartone animato "disegnato male", che però attira tantissimo i piccoli e… non solo !

E’ proprio vero che a volte ti sbatti da dio per far delle cose benissimo e poi funzionano di più quelle "fatte male". Nel senso del disegno, ovviamente. In realtà è un cartone fatto benissimo per il target a cui va incontro, i bambini piccoli.

Forse non sapete però che esistono su Youtube delle parodie: in ferrarese, in napoletano e soprattutto la mitica POTA PIG !

 

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noi riconquisteremo tutto

Domenica sera siamo stati a Torino al Palaolimpico a vedere il concerto degli 883… pardon di Max Pezzali, ma io sono ahimè ancora abituato a dire così.

Le canzoni di Max fanno parte della mia giovinezza. Nel 1992 l’Uomo Ragno ha fatto parte della mia estate fantastica e le altre canzoni del primo album mi hanno fatto conoscere questo ragazzo diverso dagli altri cantanti: non era una persona "lontana", ma col suo linguaggio, coi suoi testi e col suo modo di essere era "uno di noi". L’anno dopo "Nord Sud Ovest Est" ha accompagnato l’estate della "maturità", e così a seguire negli anni le canzoni di "Remix 94", "Il grande incubo", "La dura legge del gol" e così via…

Max ha sempre avuto questa capacità: parlare come "noi", anzi essere come noi. Non è il cantante che senti distante, ma uno che ti sembra un tuo amico, che dice le cose che pensi anche tu, nel modo in cui le diresti tu (se ne fossi capace). 

Ho "rischiato" di andare a vederlo live, ma alla fine non ci sono mai andato. Finalmente l’altro giorno, dopo vent’anni, io e il mio "amico" Max…e siamo qui ai piedi in una strada che sale su ripida e dissestata. La chiamano età della ragione, ci passano miliardi di persone…Io spero di poterla fare tutta, guardare giù quando arriverò in vetta.. anche arrancando come quel vecchissimo Peugeot !!! (che nel mio caso era una Talbot)

 

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Gli sbattimenti della vita (2)

  1. sei di fretta e la cucitrice è senza punti
  2. metti le scarpe nuove e viene il temporale
  3. il caldo umido
  4. doversi sedere dove c’è la gamba del tavolo
  5. la Coca Cola sgasata
  6. pestare una… va beh porterà fortuna
  7. i bagni delle discoteche senza serratura che ti trasformano in contorsionista
  8. quando compri le gomme da masticare e di colpo tutti te ne chiedono una
  9. quelli che ti sorpassano e dopo vanno piano
  10. i camerieri che ti portano via subito il piatto
  11. quelli che ti stringono la mano tenendola molle
  12. i bar che insieme ai cocktail non ti danno niente
  13. chiamare un numero di telefono e risponde il fax
  14. il motivetto idiota che ti suona sempre nella testa
  15. hai un fiammifero solo e si bagna / si rompe
  16. chi non ti restituisce mai quello che gli hai prestato
  17. salire sull’auto rimasta sotto il sole tutto il giorno
  18. dover pulire la cucina
  19. le zanzare
  20. le pubblicità sotto ai tergicristalli
  21. le spazzole piene di capelli
  22. i rumori alla mattina presto
  23. la gente che fa pisciare il cane davanti a casa mia
  24. passi la mano sotto al tavolo e trovi una gomma da masticare appiccicata
  25. quelli che portano i neonati in mezzo alla confusione
  26. quelli che portano i cani in mezzo alla confusione
  27.  quelli che passano in cassa veloce con 158 articoli in mano
  28. dimenticarsi di comprare qualcosa per cui sei uscito apposta per andare al supermercato
  29. le gomme da masticare dimenticate nelle tasche dei jeans lavati
  30. gli elastici che si rompono
  31. le buste "riservata personale" che contengono pubblicità
  32. le lettere della banca (che paghiamo!) che contengono pubblicità
  33. il digitale terrestre che non funziona come il vecchio caro analogico
  34. la sabbia nei vestiti
  35. la birra calda
  36. una banca con dieci sportelli e solo uno aperto
  37. il cameriere del ristorante che non ti vede mai quando hai bisogno
  38. quando ti manca un centesimo e ti tocca pagare con 100 euro interi (e ricevere un sacco di monetine di resto)
  39. quando in auto non hai neanche un paio di occhiali da sole (e in casa nei hai 27 paia)
  40. quando è il tuo turno in posta e l’impiegato se ne va
  41. nascondere qualcosa in un "posto sicuro" e dimenticarsi dove
  42. il frigorifero da sbrinare (per fortuna quelli nuovi non si devono più sbrinare)
  43. le poltrone di plastica che si appiccicano alla pelle
  44. forare una gomma
  45. forare una gomma quando hai il bagagliaio pieno
  46. i cagnolini isterici
  47. i padroni dei cagnolini isterici
  48. quelli che mentre ti parlano ti toccano
  49. i politici che chiedono di fare sacrifici
  50. rompere la tua tazza preferita

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Ciao Rita

(scusate, lettori del blog, se ogni tanto mi lascio andare al ricordo di mia mamma, ma vi assicuro che non è un procedimento di tristezza, tutt’altro: a me piace ricordare la Rita in maniera felice e sorridente, com’è sempre stata lei)

dal settimanale bobbiese "La Trebbia"

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Un giorno prefetto

(sono contento di averlo passato con te)
---------------------
Just a perfect day 
drink Sangria in the park 
And then later 
when it gets dark, we go home 

Just a perfect day 
feed animals in the zoo 
Then later 
a movie, too, and then home 

Oh, it's such a perfect day 
I'm glad I spend it with you 
Oh, such a perfect day 
You just keep me hanging on 
You just keep me hanging on 

Just a perfect day 
problems all left alone 
Weekenders on our own 
it's such fun 

Just a perfect day 
you made me forget myself 
I thought I was 
someone else, someone good 

Oh, it's such a perfect day 
I'm glad I spent it with you 
Oh, such a perfect day 
You just keep me hanging on 
You just keep me hanging on 

You're going to reap just what you sow

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Citazioni musicali d’Oltrepo

Celentano parla di Voghera, Paolo Conte stava andando a Stradella, mentre Bagutti ci canta l’intero Oltrepo!


"Potremmo andare questa sera, disse un giorno il Viganò, in quella casa di Voghera dove ballano il fox trot…"

"è grigia la strada ed è grigia la luce, e Broni, Casteggio, Voghera son grigie anche loro"

"Oltrepo, vieni con me nell’Oltrepo, e gusteremo il vino che ha sapore"

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Di cosa sono ultragoloso

Sicuramente capiterà anche a voi. Io in linea di massima non sono goloso, secondo il consueto senso del termine. Perlomeno non di dolci: mi piacciono, li mangio, ma ne posso benissimo fare a meno. Ci sono delle cose invece che che mi fanno "impazzire": se ne ho in casa potrei continuare a consumarne ininterrottamente. Ecco la classifica delle prime cinque:

  • 5. La birra BUD. Non sono un degustatore di birra. Mi piace, la bevo, ma non ho la passione. Se non per la birra BUD. E’ troppo buona. Ne berrei anche 3 o 4 o 5 di fila. Infatti non la compro proprio x questo motivo, oppure me ne concedo una ogni tanto, in modo da assaporarla di più. Che strano, però: mi succede solo con quella birra.
  • 4. Caffè. Se il caffè è buono, ne berrei 100 al giorno. Se non è buono, ne berrei comunque. Ho il coraggio anche di farmi una caffettiera grande intera a casa.
  • 3. Estathe. Beh qui il caso è palese e conclamato: a chi non piace l’Estathe? Quei maledetti stregoni della Ferrero ci metteranno sicuramente dentro un additivo segreto che rende dipendenti i consumatori. Il mio gusto preferito è di gran lunga la pesca, ma ogni tanto non è male bere anche il limone (quello verde fa invece schifo). Anche di questo prodotto ne consumerei fino allo sfinimento. Non mi stanca mai. 
  • 2. Le rotelle di liquirizia. Ma non quelle qualunque. Anche perchè io non divento matto per la liquirizia, sono abbastanza indifferente, ma impazzisco per le rotelle Haribo (il fondatore purtroppo è mancato recentemente) o le Crazy West. Le altre marche le ho provate, ma non c’è competizione.
  • 1. La focaccia di Rapallo. Ne mangerei sempre sempre sempre. A etti, chili, ettolitri e decametri, galloni e miglia, watt e hertz. Mi darebbe due megawatt di focaccia per favore ???? Per la cronaca deve essere di Vivavldi o di Tossini, altrimenti niente.


Rapallo – bagni Lido

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Foto di Brallo 2013

Ecco alcune foto del Passo del Brallo scattate ad Agosto 2013.

fontana

cabina Enel


via del Pozzo e via del Sole


via del Sole

rotatoria

bar ristorante Appennino Pavese

piazza del Municipio

strada del Passo

via della Fontana

via Roma

sempre via Roma

via del Castagneto

sempre via del Castagneto

distributore

l’arrivo da nord

la pineta

strada del Passo

case…

scendendo da Bralello

   

  

 

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Crisi del negozio tradizionale e alternative

Format Distributivi del settore moda abbigliamento in Italia: situazione e prospettive del piccolo punto vendita

Quarantunesima puntata

Il settore dell’abbigliamento dopo la crisi degli anni ’90 e il lungo periodo di stagnazione economica, è in crisi in quanto questi prodotti sono avvertiti come voluttuari e quindi, in tempi di vacche magre, sacrificabili per l’acquisto di altri beni più preponderanti. Secondo uno studio del Censis  del 2004 le persone sono più propense alla diminuzione nella spesa di abbigliamento piuttosto che nella spesa di generi alimentari e cure mediche, ma anche di prodotti tecnologici e beni durevoli.
 

Percentuale di persone che prevedono di diminuire la spesa relativamente alle voci riportate. Fonte: Indagine Censis – Confcommercio 2004

Pur conservando la maggior parte delle caratteristiche di base del negozio tradizionale (piccola superficie di vendita, gestione familiare, nessuno o pochi dipendenti, ecc.), l’alternativa è quella di offrire sul mercato combinazioni di prodotto/prezzo/servizio che sono rivolte a soddisfare i bisogno di uno specifico segmento del mercato dei consumatori.
Vi è una concentrazione delle risorse aziendali per realizzare un’offerta che sia più valida per il soddisfacimento di particolari esigenze di consumo, ed abbia quindi maggiori possibilità di affermazione sul mercato.
Mettere in atto una politica di specializzazione significa in sostanza tentare di sottrarre il punto vendita alla concorrenza degli altri negozi che offrono le stesse categorie di prodotti, o comunque cercare di limitarla il più possibile. La specializzazione solitamente si fa per settore, dove si hanno più margini di manovra, rispetto al contenimento dei costi e dei prezzi, essendo quest’ultimo terreno di sfida spesso perdente per un’azienda di dimensioni modeste.
Per il mio negozio ho scelto, al contrario, di operare una differenziazione di prezzo. I motivi di questa scelta saranno esposti nelle prossime puntate.
 

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I giardini del castello di Voghera sono una cacca

Dopo che per anni l’ho osservato di giorno, dal negozio, da un po’ di tempo ho avuto occasione di osservare i giardini del castello di Voghera anche di sera. Cosa ho notato? Che è la toilette di tutti i cani della zona.  I padroni li portano nei giardini, visto che è l’unico sprazzo di natura esistente in centro, e loro si sbilanciano in pipì e popò liberamente e senza inibizione alcuna. L’altra sera dalle 1930 alle 2030 ne avrò contati almeno una dozzina. E i padroni ovviamente li lasciano fare (intanto ormai c’è quasi buio e nessuno li vede…)

Poi di giorno vedo i bambini che giocano e si rotolano nel prato, e addirittura qualcuno che si spinge a raccogliere la menta che cresce in mezzo al giardino!!! Auguri !

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