fabiotordi

(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Rodeo

Ebbene si: pur abitando a Voghera non eravamo mai stati a vedere il rodeo al Cowboys’ Guest Ranch. Quest’anno è capiata l’occasione e siamo stati al primo rodeo della stagione. La serata non era delle migliori: pioveva a dirotto e il Ranch non ha un adeguato parcheggio…anzi diciamolo, non ha proprio parcheggio, a parte quelle dieci auto che stanno davanti al locale. Tutte le altre devono trovare posto nei campi limitrofi adibiti a parcheggio. Ci siamo bagnati ed infangati (va beh che la serata era in tema western, ma vecchio west non vuol dire solo fango!!). Un locale del genere, pubblicizzato in tutto il nord Italia, dovrebbe offrire qualcosa di meglio.

Ma entramo nel merito: il rodeo non è stato male. Ci sono spettacoli di tutti i tipi, tutti ovviamente in genere "western". I cowboys che cavalcano i cavalli o i tori imbizzarriti, gli "indiani" che cavalcano nei modi più improbabili e difficili, i "pony express" che saltano su e giù da cavallo senza fermarsi, e cose simili. Addirittura un "clown" che si faceva trainare da un cavaliere stando su un paio di sci!!!

Il boss della situazione, il decano dei Cowboys è un certo Charlie. Noi poveri profani non riuscivamano neanche a capire la sua grandiosa abilità, figuriamoci ad apprezzarla. Poveri provincialotti che non siamo altro ;-)

C’erano anche le cowgirls, le pon pon girl, il gioco per i bambini che inseguivano le caprette, l’arrivo della diligenza, ecc. Una serata diversa e divertente.

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Povero Silvio

Povero Silvio… Nessuno capisce il dramma di quest’uomo… Arriva il suo compleanno e nessuno sa cosa regalargli:
Libri… ha già sette case editrici.
Televisioni… ne ha tre.
Videocassette… tutti i cinema sono suoi.
Abbonamento allo stadio… il Milan è suo!
Quest’anno gli faccio una busta coi soldi e ci pensa lui… Altrimenti cosa gli regalo?
E’ tutto suo! Nella busta ci metto cinquanta euro e ci pensa lui… il povero Silvio!
Molti mi chiedono quanti anni ha Silvio… Io non lo so, comunque  ne dimostra meno.

Povero Silvio…Ha fatto un’ottima legge Gasparri sull’informazione, che garantisce il pluralismo e la democrazia… e tutti lo criticano.
Una legge a favore della sinistra che lascia le tre reti Mediaset in mano alla sinistra e le tre reti RAI… pure… e si lamentano.
Sapete quanti dipendenti ci sono in RAI? 10.000. E di questi 9.997 sono… di sinistra. Solo tre sono di destra: il direttore, il vicedirettore e il vice vicedirettore!! La disparità a favore della sinistra è evidente. Gli abbiamo lasciato anche il digitale terrestre… Cosa volevano, anche il digitale extraterrestre?

(tratto da "Povero Silvio" di Antonio Cornacchione)
 

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Miss Margherita (6)

Abbiamo fatto 6!! Eccoci alla sesta puntata della nostra Miss Margherita. Non sto più nelle piume, mi viene l’acquilina in bocca… Vediamo dove ci porta stavolta.

Golf di Salice Terme (PV)
Pizza: gustosa
Locale: fashion
Personale: giovane
In una parola: UNDERGROUND

Lord Nelson di Tortona (AL)
Pizza: semi-trasparente
Locale: marittimo
Personale: normale
In una parola: LEGGERA
1 pizza Nelson = 1/2 pizza normale

La Nuova Fornace di Codevilla (PV)
Pizza: abbondante
Locale: spartano
Personale: nella norma
In una parola: DA BATTAGLIA

Vesuvio di Rapallo (GE)
Pizza: sovrabbondante
Locale: marittimo
Personale: gentile e rapido
In una parola: CONSIGLIABILE

Yuhmmmm…. altre quattro nuove pizzerie segnalate dalla nostra Miss.

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Vendita per corrispondenza

Format Distributivi del settore moda abbigliamento in Italia: situazione e prospettive del piccolo punto vendita

Ventisettesima puntata

Duty free
Sono punti vendita ubicati principalmente negli aeroporti, ma non solo. Dovendo rispondere a richieste di consumatori di passaggio, offrono una specifica serie di articoli che possono essere acquistati con rapidità come maglieria, abbigliamento casual e sportivo, cravatte, calze, foulard, biancheria, borse, ecc.

Superette e Hard Discount
Il superette (minimercato) e l’hard discount sono due formule distributive che sono caratterizzate da dimensioni medio-piccole e prezzi contenuti. Raramente trattano articoli del settore moda, la cui presenza non è compatibile con le modeste dimensioni fisiche del punto vendita, già destinate alla vendita di prodotti alimentari.

Vendita per corrispondenza
Il prodotto moda trova un canale di sbocco anche nelle vendite per corrispondenza, l’offerta viene infatti proposta attraverso un catalogo omnicomprensivo dei prodotti dell’abbigliamento spesso recapitato direttamente al domicilio del potenziale acquirente (in Italia ci sono stati i cataloghi di Vestro e Postalmarket). A parte le aziende specializzate nella vendita tradizionale per corrispondenza, bisogna annoverare la complementarietà alla vendita tradizionale fatta da grandi magazzini, soprattutto all’estero, anche attraverso un’offerta supportata da cataloghi esplicativi e con relativi ordini per posta.
 


Il catalogo Postalmarket ha segnato un’epoca nella vendita per corrispondenza in Italia

La vendita per corrispondenza di prodotti moda ha una crescita alquanto lenta per quei prodotti che richiedono personalizzazione, la motivazione principale è dovuta al fatto che difficilmente si compera un capo di abbigliamento elaborato senza provarlo, al contrario l’acquisto non trova alcuna difficoltà per i prodotti standardizzati (intimo, calzetteria, maglieria, abbigliamento sportivo, ecc.).
Le vendite per corrispondenza sono in generale in netto declino, ma grazie alla continua tecnologia apportata nel campo della telematica e dell’informatica, riusciranno certamente a migliorare il servizio offerto e ad avere nuove opportunità di business.

MATRICE SWOT
Utili Pericolosi
Interni Ampio assortimento.
Buona esposizione dei prodotti
Le collezioni devono essere programmate con molto anticipo.
Metodo di vendita in declino
Esterni Possibilità di utilizzare il proprio know how per le vendite on line Maggiore mobilità e maturità dei clienti.
Concorrenza delle vendite via internet

 

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RFIDNFCQR

Sapete cosa sono i RFID ? Sta per Radio Frequency IDentification, identificazione a radiofrequenza. E’ una tecnologia che permette il riconoscimento di oggetti. Tu appiccichi un’etichetta con un "cosino", un microchip, a qualcosa. Poi con un lettore RFID riesci ad individuarlo quando è nelle vicinanze (In parole povere il lettore spara un segnale elettrico che viene ricevuto dal microchip e rimbalzato indietro. Se il segnale ritorna vuol dire che il mircochip è nelle vicinanze). A cosa serve? I microship sono minuscoli e sempre meno costosi, possono essere inseriti in tanti oggetti. Per esempio negli skipass. Quando ti avvicini ai tornelli il tuo bel biglietto che se ne sta nella tua bella tasca viene individuato dal lettore RFID che ti apre la sbarra. Comodo, no? E poi sono usati nei passaporti, nelle carte di credito, per l’identificazione degli animali, nella logistica dei magazzini (molto più comodi dei codici a barre: il lettore "vede" i prodotti senza "vederli" fisicamente), per i biglietti della metro, nei pallet trasportati, nelle biblioteche, nei famigerati sistemi antitaccheggio, ecc. Il problema principale? La privacy :)

Cosa ne sapete invece di NFC? Un altro acronimo che sta per Near Field Communication. In soldoni è una roba che associa il chip del cellulare alla tua carta di credito. Così sarà possibile fare pagamenti direttamente con il cellulare. Chiaramente funziona sempre tramite onde radio, infatti deriva da RFID. A che altro serve? A trasferire in sicurezza dati tra dispositivi elettronici: prenotazioni di alberghi, biglietti, ecc. E, appunto, soldi!

Finiamo coi codici QR. Con il QR-code, acronimo di quick-response, l’erede intelligente del codice a barre, le distanze tra il mondo cartaceo, internet e il mobile si annullano. I codici QR sono codici a matrice, bidimensionali, che possono contenere informazioni di tanti tipi: URL, messaggi, dati personali, ecc. L’impiego più comune è quello di codificare indirizzi web. A cosa servono: possono essere stampati ovunque: libri, bottiglie di vino, giornali, volantini, manifesti, adesivi. Una volta inquadrati con la fotocamera di uno smartphone porteranno l’utente alla pagina desiderata. E’ come un "link" nel mondo reale che porta al mondo "virtuale" di internet.

Volete provarli? Andate su

TAGGATI.eu

e registratevi gratuitamente: avrete un QR code personale gratuito.

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Non c'è niente che non va

…eh già ogni volta sembrava la fine del mondo, ma sono ancora qua. Ancora una volta e ancora per rimanerci sempre. (ci vuole abilità)
…eh, già: il freddo quando arriva poi va via. Rileggendo un appunto su un blocco note di circa un’anno fa: "freddo. anche se fa caldo". Basta trovare il tempo di inventarsi un’altra diavoleria.
…eh, già: sembrava la fine del mondo, ogni volta una cosa nuova, ma sono qua. E anche stavolta posso dire che non c’è niente che non va. Non c’è niente da cambiare: va tutto bene come va. Col cuore che batte più forte, la vita che va e non va. Al diavolo non si vende: si regala. Con l’anima che si pente (metà e metà), con l’aria, col sole, con la rabbia nel cuore, con l’odio, l’amore.

In quattro parole:
IO SONO ANCORA QUA


…(eh, già)…eh, già, sorpesi eh? stupiti? contenti? felici? arrabbiati?
chissenefrega: io sono ancora qua

…eh, già, ormai io sono vaccinato. Sai, ci vuole fantasia, a me quella non manca. E allora che si fa?… eh, già. Riprenditi la vita che vuoi tu: io resto sempre in bilico (più o meno, su per giù…più giù, più su…più giù, più su)

Grazie a Vasco per aver scritto ancora una volta quello che avrei voluto scrivere io…

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Cablogramma

Oggi sono in disaccordo con Berlusconi e in parziale accordo con Maroni. Il presidente del consiglio potrebbe astenersi dal fare ogni volta un comizio anti magistratura proprio all’esterno del tribunale dove devono giudicarlo, è perlomeno un po’ di dubbio gusto. Il ministro ha invece ragione quando si chiede "a cosa serve stare in Europa" visto che quando dobbiamo pagare le multe siamo Europei e quando invece subiamo ondate migratorie sono tutti cavolacci nostri. La colpa è anche un po’ sua visto che rilascia permessi di soggiorno come fossero caramelle anche a gente che di rifugiato politico non ha neanche la suola delle scarpe… Delle dichiarazioni di Bersani e quelli come lui che scendono in campo a difendere l’italianità a comando (come il 17 marzo) non parlo neanche, si commentano da soli. Ma che gente c’è in parlamento? Mi sto stufando. Secondo me c’è un vuoto politico, sia a destra che a sinistra… ricordate il film di Moretti? "D’Alema, dì qualcosa di sinitra!". Ecco ci vorrebbe gente che dicesse (e facesse) cose di sinistra e gente che dicesse (e facesse) cose di destra. Sarebbe meglio per tutti. Altrimenti l’unica alternativa è il solito italianucolo governucolo "tecnico" di Montezemolo…

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Mauro

 Guardate cosa ho pescato nell’album di foto del 1994: il mio amico Mauro !

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Cittadinanza

Sto pensando di chiedere la cittadinanza a qualche altro stato. Deve essere un po’ come cambiare operatore telefonico. Solo che non si capiscono bene i vantaggi.

Potrei rimanere italiano. In questo caso sarei cittadino del Belpaese, e anche dell’Unione Europea. Pagherei le tasse in Italia e il imo paese parteciperebbe alle missioni NATO. Se sbaglio qualcosa sarò punito severamente, secondo le leggi italiane, ma siccome io sono furbetto, in quanto italiano, cercherò di evitarle.

Oppure potrei diventare svizzero. Sarei in uno stato indipendente, multietnico, ricco. Probabilmente le tasse sarebbero uguali o addirittura più alte, ma altrettanto alto sarebbe il livello di qualità dei servizi.

O magari cinese. In quel caso cambiere anche nome: Fa-Byo-Lin. E poi venite a trovarmi se ne siete capaci! Oppure potrei prendere la cittadinanza di qualche paese emergente. In quel caso sarei a posto: niente doveri, solo diritti. Al limite se sto troppo tempo in Italia cercherebbero di sbattermi fuori, ma mi darebbero un bel foglio con scritto "vattene" perchè riportarmi al mio paese sarebbe troppo costoso. E io quel foglio lo userei per accendere il camino. Si questa è un’idea niente male.

Forse però è meglio essere di qualche paese strano, di quelli microscopici, che nessuno sa neanche dove si trovano. Che bello, me ne fregherei di tutto e di tutti, tanto chi se ne frega: non sono mica italiano, non potete farmi niente!! E se per caso mi fate qualcosa vi denuncio su Wikileaks, maledetti che ce l’avete con noi stranieri.

Ok, mi è venuta l’idea definitiva: diventerò francese. Sarò sempre cittadino dell’Unione Europea, quando mi conviene, ma quando avrò voglia me ne fregherò del trattato di Schengen e così anche io farò fare la figura agli italiani di essere gli unici stronzi e sfigati dell’Europa Unita. Eh si, perchè l’Europa, noi francesi come i tedeschi e ancor di più gli inglesi, la vogliamo se ci fa comodo, ma se dobbiamo tirarci dietro gli italiani… no no no, quei meridioneuopei li no!!

Si, tenterò di diventare francese. Chissà se quella coppia di immigrati (il greco-ungherese Sarkozy e l’italiota Bruni) accetteranno la mia richiesta di cittadinanza…

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Osborne 1

Il primo computer portatile della storia ! Pesava più di dieci chili e costava quasi duemila dollari.
Era il mitico Osborne 1 di Adam Osborn. L’Anno Domini era il millenovecentottantuno. Ne vendettero un sacco, ma due anni dopo la ditta era già fallita.

Questa è una delle mirabolanti storie dei pionieri dell’informatica, quando ancora IBM era sinonimo di computer (anche se il sistema MS-Dos di Bill Gates doveva ancora uscire), Apple era ancora sconosciuta ai più e Commodore aveva appena rilasciato il VIC-20.

Osborne 1 ebbe un notevole successo, ma fu subito imitato dai concorrenti, che riuscirono ad introdurre portatili più leggeri, meno voluminosi, con lo schermo più grande e meno cari.

Ma ormai nella storia, alla voce "primo computer portatile" c’era inciso il nome: Osborne 1

 

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Rotelle di liquirizia

In primavera (ma anche nelle altre stagioni) il Tordus Fabiolensis è particolarmente ghiotto di rotelle di liquirizia, di cui si nutre avidamente. Avrei voluto scrivere un articolo a tal proposito, ma ho trovato un articolo che dice essattamente ciò che penso io. Lo trovate qui:

http://culoecamicia.wordpress.com/2008/06/06/il-dilemma-delle-rotelle-di-liquirizia/

Ma lo riporto per comodità:

Il dilemma delle rotelle di liquirizia

Le rotelle di liquirizia sono una delle schifezze alimentari più buone che io abbia mai mangiato. Cosa dite? Mi sto contraddicendo? Beh, a parte il fatto che non sarebbe la prima volta che succede, ora comunque cercherò di spiegare questo ossimoro.

Rotelle di liquiriziaSono delle schifezze perché contengono di tutto, dallo sciroppo di melassa alla cera d’api e la liquirizia è presente solamente sotto forma di estratto in una quantità pari a 1,4%. Credo ce ne sia di più nell’ultima confezione di bagnoschiuma che ho comprato! Però (anzi, proprio per questo) sono buone, morbide, gommose e hanno un gusto eccezionale.
Le adoro.

Tale passione – so di non essere l’unico ad averla – potrebbe derivare dal divieto imposto da tutte le mamme ai propri figli: “questa cosa non la puoi mangiare perché è una schifezza” significa “questa cosa ha un sacco di coloranti e conservanti e non te la compro” ed implica “voglio assolutamente mangiare questa cosa vietata” che porta a scoprire che “questa cosa è buonissima”.
Ed è la fine.

Questa mania delle rotelle di liquirizia comunque porta con se un dilemma, una domanda fondamentale per l’esistenza: come si mangiano?

Io solitamente le srotolo e poi le mangio a pezzettini gustandomele lentamente, come sto facendo durante la stesura di questo post. Ma ci sono altre scuole di pensiero: c’è chi oltre a srotolarla divide anche i due “fili” che la compongono e chi la morsica ancora arrotolata. E voi, di fronte ad una rotella di liquirizia ed al quesito fondamentale che essa vi propone, come vi ponete?

zar

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sono le ventuno e zero cinque

PETROLIO
Il neo ministro dei beni culturali, il Doge Giancarlo Galan, ha subito annunciato un aumento delle tasse sulla benza per destinare fondi alla cultura. Bene, sono contento. Avete letto il mio post di qualche giorno fa? Dicevo che le tasse aumentano, i tagli aumentano.. e tutti ‘sti soldi dove sono? Mah…

FORCAIOLI
Si sentono accuse di forcaiolismo se si difende quaslche malcapitato che si è fatto giustizia da sè. Questo è dovuto principalmente al fatto che in Italia c’è l’assoluta incertezza della pena. Se ammazzi un tabaccaio magari non ti mettono neanche in galera, se non paghi il bollo della macchina invece ti portano via anche il letto. Pertanto, di fronte a palesi, continue manifeste ingiustizie non c’è da meravigliarsi se poi la gente è esasperata. Se un padre, un fratello, una madre, un figlio, cercano di riempire di mazzate qualcuno che ha colpito un proprio familiare (uno scippo, uno stupro, una rapina, un’aggressione), è sicuramente da condannare, ma occorre capire il perchè. Perchè? Perchè evidentemente il cittadino italiano non si sente tutelato adeguatamente. E non ditemi che è colpa sua.

LAMPEDUSA
Avete visto in che condizioni è Lampedusa? Ci credo che alle elezioni aveva vinto la Lega. Oggi (l’altroieri per chi legge ndFabio) sul Corriere c’erano degli immigrati che si lamentavano del fatto che in Italia li avevano fatti dormire assieme ai clochard e di casa&lavoro neanche a parlarne. Ha pienamente ragione, dovremmo dare un lavoro per legge a tutti, come diceva Keynes. Poi però bisognerebbe spiegare come mai ai cassaintegrati che lavorano (in Italia) da più di vent’anni. Uè ragazzi, sveglia: qui non è il Paese di Bengodi !! E poi mi spiegate perchè se non accogliamo gli immigrati l’Unione Europea ci bolla come razzisti e se invece li accogliamo sono cazzi nostri se ne frega altamente??

SIKH
In questi giorni c’è stato uno spiacevole epidosio: a Malpensa alcuni addetti alla sicurezza hanno costretto un signore Indiano, di religione Sikh, a togliersi il turbante. Per i sikh è una situazione umiliante, come spogliarsi in pubblico. Solo che c’è in ballo la sicurezza degli aeroporti. Se vai negli Stati Uniti ancora un po’ ti frugano anche nelle mutande, e hanno perfettamente ragione, a mio parere. Se vuoi è così, altrimenti attaccati al tram. Se una suora cattolica andasse in un paese dove le fanno togliere il velo per motivi di sicureza non avrei niente da eccepire, anzi, sarei lieto dell’attenzione prestata!!! Ma perchè le leggi bisogna sempre farle per "gli altri" ? Non possiamo fare come fanno tutti, e cioè ognuno ha le sue leggi e vanno rispettate? Se io vado in India magari mi dà noia trovarmi una mucca in mezzo alla stada, ma di certo non mi lamento, no??? Altrimenti me ne resto in Italia…Quindi il signore indiano dovrebbe perlomeno aspettarsi che nei paesi occidentali qualcuno potrebbe avere da eccepire al suo turbante. La libertà di ognuno finisce dove comincia quella degli altri, mi pare.

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Opportunità e conoscenza

Nel mondo in cui viviamo i cambiamenti sono più che repentini. Le cose che cambiano il modo di vivere non cambiano da un secolo all’altro, e neanche da una generazione all’altra: tutti noi abbiamo cambiato il nostro modo di vivere nel corso della nostra vita. Mio padre girava a piedi e poi a cavallo, e poi in corriera e treno, prima di comprarsi l’automobile. Lui ha visto tanti cambiamenti: la nascita della televisione, le autostrade, i telefoni nelle case… tutte cose che a quelli della mia generazioni sembrano scontatissime, come ci fossero da sempre. Io ho visto la proliferazione dei canali tv, i cellulari, internet.

Stamattina riflettevo proprio su questi ultimi ritrovati della tecnologia. Si calcola che entro qualche anno metà della popolazione mondiale avrà accesso in qualche modo a internet. Non è una cosa da sottovalutare, anzi è uno strumento che sicuramente cambiarà il modo di vivere del mondo intero. Il mondo è diventato più piccolo e diventerà sempre più piccolo: le notizie, le discussioni, i filmati, viaggiano alla velocità della luca da una parte all’altra del pianeta. E tutti quelli che possono accedere possono conoscere, vedere, parlare. E’ uno strumento potentissimo (che infatti fa molta paura agli stati dove comanda un qualsivoglia tipo di regime). Nascono nuove opportunità. Ecco la parola giusta: opportunità. Che è strettamente collegata ad un’altra parola: conoscenza. Con internet chiunque ha la possibilità di trovare le informazioni che vuole, e ci può fare politica, business, divertimento.

Ovviamente internet, come tutti gli strumenti (inermi) può essere utilizzato in modo positivo e negativo. La sua potenzialità può quindi essere sfruttata in modi illeciti, così come quando uno compra un’automobile: può usarla per portare la famiglia al mare, per lavoro, per necessità, ma anche per fare una rapina, per stirare il vicino di casa, ecc. Quindi, come sempre, ci sono i pro e i contro, e così come i pro possono essere estremamente positivi, i contro possono essere molto negativi. Ma non ci si può chiudere nel guscio perchè il mondo ha degli aspetti ahimè negativi, bisogna saperli affrontare. Sfruttando le opportunità.

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Dove finiscono i soldi?

Le tasse aumentano. E’ innegabile. Lo negate? E va beh, allora non potrete negare che il gettito fiscale è alto. Lo stato prende un gran bel mucchio di soldi. Poi ci sono le tasse sulle sigarette, sulla benzina, sulla dogana, ecc ecc ecc. Un altro gran bel mucchione di euroni. Poi volevo farvi notare che sono mesi che ci dicono che la lotta all’evasione ha portato un sacco di soldi nella casse dello stato. Bene. Infine ci vengono a dire che siamo in un periodo di crisi e quindi dobbiamo dimiuire le spese pubbliche. Ok, sono d’accordo. Sono altri soldi guadagnati.

Ma mi sfugge qualcosa… se la matematica non è un’opinione:

SOLDI PRESI DALLE TASSE +
SOLDI RECUPERATI DALLE TASSE EVASE +
AUMENTI DEI VARI BALZELLI +
SOLDI RECUPERATI DALLE MINORI SPESE =
TANTI SOLDI

E dove diamine sono finiti tutti questi soldi ????

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Forza Italia

Stamattina in negozio saranno entrate almeno 15 persone a chiedermi se vendo bandiere tricolori, visto che ne ho una esposta. Purtroppo no, non ho fatto il business delle bandiere…(non perchè io sia contrario, semplicemente perchè non ci ho pensato…)

Noto bandiere dappertutto: sui balconi, alle finestre, nelle vetrine, su facebook. In un certo senso mi stupisce tutto questo senso di appartenenza alla nazione, visto che solitamente agli italiani dell’Italia e dell’italianità gliene frega poco o nulla. Comunque mi fa piacere, spero solo che non sia una cosa di facciata, non vorrei che da domani gli stessi che espongono fieri il loro simbolo di appartenenza orgogliosa a una nazione sii battana per la cancellazione di altri simboli, che magari non accomunano tutti gli italiani, ma sono sempre simboli di cultura e di storia di un popolo: il crocifisso nelle aule pubbliche, il natale, ecc… Li aspetterò tutti questi ipocriti novelli Giano Bifronte.

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