fabiotordi

(raccolta molto sparsa di pensieri)

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Cocaina

E’ di questi giorni la notizia che davanti al mio negozio, in "Piazza Castello" hanno arrestanto in flagrante un finto parcheggiatore abusivo che spacciava.

In questi anni quella piazza è sempre più degradata, ultimamente poi ci sono stuoli di questi parcheggiatori che chiedono qualche spicciolo a chi parcheggia. Vedo che quasi tutti gli danno qualcosa, per la paura di non trovarsi righe sulla carrozzeria. Prima dell’estate la polizia locale aveva messo un agente fisso a controllare la piazza, ma è durato poco e la situazione è tornata quella di prima. Ora c’à la conferma che ci sono anche episodi di spaccio.

Tutti quei personaggi, forse clandestini, stazionano tutti i giorni nella piazza, sia col sole che col brutto tempo. Ma tutto to questo cambierà a breve. In peggio. Infatti a partire dalla prossima primavera inizieranno i lavori per realizzare un bel parchetto al posto degli attuali parcheggi. Così i pusher potranno spacciare stando comodamente seduti sulle panchine, che potranno utilizzare anche per mangiare, bere e coricarsi. E per i bisognini spero mettano delle belle siepi, in modo da realizzare un parco spacciatori attrezzato come quello davanti all’Esselunga. Io sarei dell’idea di aggiungere anche qualche tavolino e, perchè no, anche delle pensiline per riparare questi loschi figuri dalle intemperie.

Parliamoci chiaro: la realizzazione di un parchetto, in quella zona di Voghera, la vedo male.
Primo perchè toglie uno dei due parcheggi della città. Meno parcheggi = meno possibilità di raggiungere il centro = meno gente in giro per Voghera = meno sicurezza = meno clienti per i negozi = più multe = più sbattimenti. Tra qualche anno ci trasferiremo tutti al centro commerciale Montebello e buonanotte. Manca forse una scuola e una farmacia e poi potrebbero costruirci delle palazzine…
Secondo perchè concede definitivamente una parte del centro storico di Voghera alla microcriminalità. Dite di no? Siete andati recentemente (negli ultimi anni) in piazza Duca d’Aosta a Milano? beh, è terra di nessuno.
Secondo me, se proprio vogliamo togliere i parcheggi, facciamo una bella piazza, ma SENZA parchetti.

 

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C17H21NO4

Domenica sera per caso avevo la tv accesa su Rai3. Dopo Fazio hanno trasmesso il film-documentario "Cocaina" di Roberto Burchielli. Minuto dopo minuto mi sono lasciato coinvolgere dalla trasmissione e… incredibile, dopo poco lasciavo il computer e mi sedevo sulla poltrona ! (Beh, nelle pubblicità riprendevo mouse e tastiera….)

Perchè mi è molto piaciuto? Perchè parla di questo fenomeno, che ormai potremmo definire quasi di massa, e lo spiega anche a chi non vuole o fa finta di non capire. CHi pensa ancora che i "tossici" siano ancora gli eroinomani degli anni ’80, gli sbandati alla ricerca di un’altra dimensione. Invece no, i consumatori di coca sono persone normali: professionisti, muratori, impiegati, operai.
Perchè lo fanno?
Primo
perchè lo fanno tutti. Ormai la bamba ha perso il ruolo di "droga pesante". (E’ quasi "socialmente accettabile" come direbbe Mark Renton di "Trainspotting")
Secondo perchè è una droga sociale. L’eroina ghettizza, se ti facevi le pere eri escluso dalla società. Le droghe "moderne" (tra cui la cocaina) hanno l’effetto opposto, cioè ti integrano nella società perchè ti modellano esattamente come la società ti vuole: brillante, mai stanco, effervescente.
Terzo perchè costa poco. Non è più la droga dei ricchi.
Quarto perchè la trovi dappertutto facilmente.

Il film faceva vedere una squadra di delinq… ehm di poliziotti in borghese (ma a vederli sembravano proprio delinquenti) durante la loro caccia notturna. Ne prendono parecchi ma a cosa serve? Ai clienti va solo una segnalazione in prefettura (cioè una bolla di sapone), ai pusher poca o pochissima galera. Ma a cosa serve? Non sono loro quelli che fanno i miliardi di euro con la coca.

I pusher: quasi esclusivamente stranieri, quasi sempre africani. Gironzolano indisturbati per le vie di Milano con le palline in bocca, pronti ad ingoiarle in caso di retata. Hanno beccato anche una signora sudamericana, dice che lo fa per mantenere i figli. Non si rendono neanche conto che non è un gioco.

I clienti: di tutto. La bella gente di corso Como, che quando vedono gli sbirri si cagano nelle mutande (scusate l’espressione ma calza a pennello). I professionisti (uno addirittura ha comprato mentre era col figlioletto piccolo!) imperturbabili che l’hanno sempre usata e sempre la useranno ("Per me è come bere un bicchiere d’acqua o mangiare un panino") oppure tanti tanti addetti all’edilizia (manovali, muratori).

C’era la storia di un muratore di Brescia che si alza alle 5 del mattino per tornare a casa alle sette di sera. Non mangia neanche, si fa una pista. E quando non ce la fa più, piazza giù un’altra riga e torna sui ponteggi.
Cordoglio per le vittime del lavoro, ma certe volte un esame tossicologico magari chiarirebbe la situazione.

Perchè mi piace questo film? Perchè dice le cose come stanno, non presenta i "drogati" come se fossero persone escluse dal "nostro" mondo. Io in vita mia di gente che si fa (abitualmente o saltuariamente) piste di bamba ne ho conosciuti parecchia, quindi mi rendo conto di quanto è diffusa. Forse proprio in quegli ambienti dove non t’aspetteresti. Forse proprio da quegli ipocriti personaggi che poi fanno le crociate contro le droghe.
Invece ormai la cocaina è vista come una medicina qualunque, una specie di Supradin all’ennesima potenza.

La coca purtroppo fa male. Al cervello principalmente. E al portafoglio. E al Servizio Sanitario Nazionale, che si deve occuare poi di tutti i malanni derivati dall’abuso di queste sostanze. E rende ricchi i malavitosi. Potrebbero venderla liberamente, facendo firmare a chi la compra un foglio dove c’è scritto che se per caso sta male o schiatta non gli vengono pagati neanche i funerali comunali.

Ah, quella del titolo di questo post è la formula chimica !

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Buon compleanno Commodore 64

In questi giorni compie 25 anni. Per una carrellata di giochini, guardatevi il video.

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Audiocassette

C’era una volta… l’audiocassetta. Ci pensate? Le nuove generazioni non sapranno neanche cosa è. Ormai la tecnologia fa talmente passi da gigante che ci sono degli strumenti usati solo da alcune generazioni: mio padre non ha mai usato una cassetta e la mia nipotina mai lo farà !!! Le ho usate solo io, vi rendete conto ??!!!
Da piccolino il mio sogno era quello di avere un registratore a cassette, per poter ascoltare la musica e poter registrare. Me lo sono fatto regalare x Natale quando avevo circa 14 anni. Qualche amico, dotato del mitico "registratore a due cassette", mi aveva copiato le mie prime cassette pirata, tra le quali ricordo "Liberi Liberi" di Vasco Rossi. La mia prima cassetta originale l’ho comprata all’Iper (quando c’era ancora il reparto interno della musica dove dovevi pagare subito, senza passare dalle casse. Preistoria, forse non c’era neanche ancora il self-service dove adesso c’è il MediaWorld… vabbeh lasciamo stare). Dicevo, la mia prima copia originale è stata quella dei Technotronic ( quelli di "this beat is technotronic, this beat is technotronic, this beat is technotronic!" o soprattutto di "Pump Up The Jam" ). Poi avevo preso Jovanotti "For President" e successivamente gli Snap "World Power".
Prima invece le cassette le usavo per il Commodore 64. Il mio primo gioco originale è stato Dragon’s Lair (ovviamente la grafica non è neanche parente di quella del coin-op col laserdisc).

Provate a vedere questo sito, che nostalgia…  tapedeck.org

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Problemi con Poste Mobile

Ragazzi, forse ho una naturale predisposizione a "litigare" con le compagnie telefoniche. O forse, mannaggia a me, sono troppo attirato dalle novità e poi lo prendo… mi trovo male. fatto sta che ho già dei problemi con una compagnia telefonica nata da neranche due settimane.

Ecco i fatti: il 26 novembre, primo giorno di attività, vado all’ufficio postale di Voghera per aderire alla nuova società di telefonia di Poste Italiane. Motivo: la semplice curiosità e la possibilità di collegare la sim alla mia carta PostePay, in modo da poter verificare i saldi, i movimenti e fare operazioni direttamente dal cellulare. Comodo no? Decido quindi di passare il numero che uso in negozio, da Vodafone a Poste Mobile.

Era il primo giorno, quindi l’impiegata ci ha (appunto) impiegato un po’ a terminare la procedura. Chiedo quanto ci vorrà per il cambio opeatore e mi rispondono: una settimana circa.

Dopo 10 giorni chiamo il numero verde, dove mi dicono che dai loro terminali  non risulta assolutamente che io abbia richiesto il passaggio. Inoltre mi spiegano che non è assolutamente possibile chiederlo in un secondo momento: la richiesta va fatta contestualmente all’acquisto della sim. Peccato che io la richiesta l’abbia fatta e il contratto firmato che ho in mano lo dimostra. Il giorno dopo torno all’ufficio postale e spiego il tutto. Dopo qualche ora mi telefona una signora gentilissimissima: non si può fare nulla (a volte la gentilezza degli interlocutori non sopperisce l’inadeguatezza delle strutture) (ma come diavolo parlo??), ci scusiamo, errore nostro, ma irrimediabile. Mi consigliano di spianare quei 15 euro in telefonate e poi eventualmente richiedere un’altra sim. Capito? L’errore è loro, ma a pagarlo sono io. Non vado in fallimento per 15 euro, siamo d’accordo, ma mi sento ancora una volta preso in giro dalla burocrazia. Che palle, non va bene neanche se firmo un contratto, hanno sempre una scappatoia!!!

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Suicidio

Dicono che nel periodo dell’adolescenza sia normale pensare almeno una volta al suicidio. Infatti se non mi sbaglio, la prima o seconda causa di morte degli adolescenti sia proprio il suicidio.
Beh, io sarò anormale ma, giurin giuretta, durante la mia adolescenza (ma neanche prima e men che meno dopo) mai ho pensato al suicidio.

Se invece volete fare come questi qui:
http://erbadelvicino2.wordpress.com/2007/06/01/pensare-al-suicidio-nonostante-un-bellavvenire/

oppure questo:
http://www.letterealdirettore.it/il-suicidio/

oppure come Ciro Eugenio Milani (se non sapete chi è fate un giro su Google)

eccovi qualche metodo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Metodi_di_suicidio

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un qualsiasi inutile tedioso sabato pomeriggio qualunque

La mia unica ambizione è quella di non essere nessuno, mi sembra la soluzione più sensata.

Charles Bukowski

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Google

Da qualche mese a questa parte sto ricevendo un sacco di accessi al mio sito da parte di Google. Per la precisione arrivano da images.google.it, vale a dire il motore di ricerca di immagini. E che parola cercano i naviganti  che finiscono qui? Sembra incredibile: la parola è "google".
Se infatti andate su Google Immagini e cercate "google", al secondo posto troverete il mio sito, per la precisione questa pagina :
http://www.fabiotordi.it/?p=148

Riproviamoci con quest’altra immagine:

Google

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Che forte!

Non è il solito scherzo con sorpresa finale, giuro. Guardate attentamente il puntino in centro. Quando apparirà l’immagine in bianco e nero, la vedrete a colori !!!

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Andiamo a sciare

Finalmente inizia la nuova stagione sciistica. Sul sito dello Sci Club Voghera potete vedere il calendario delle gite 2007 / 2008.

Stiamo allestendo una pagina con le webcam delle località che raggiungeremo con le nostre gite, se avete qualche segnalazione, fatello all’indirizzo info [chiocciola] sciclubvoghera [punto] it.

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Dalai Lama

Prossimamente arriverà in Italia Tenzin Gyatso che, per chi non lo sapesse, è il quattordicesimo Dalai Lama, massima autirità del Tibel in esilio, nonchè Nobel per la Pace.

Ora, il punto è questo: i politiconi italiani hanno paura… o per lo meno sono in imbarazzo nel riceverlo. Perchè ? Semplice:

 – Il Tibet è stato invaso dalla Cina negli anni 50, e il Dalai Lama rappresenta il governo tibetano (illegale secondo Pechino).
 – L’Italia, l’Europa e tutto il mondo occidentale dipendono, e dipenderanno sempre più dalla superpotenza cinese.
 – Il governo cinese si irrita facilmente quando un governo ufficiale riceve il rappresentante di un governo che lei non ritiene ufficiale e perdipiù nemico.
 – Per non indisporre troppo i cari amici cinesi, i nostri politiconi non sanno che fare.

Il dilemma è: ricevere il Dalai Lama e fare incazzare i cinesi? O non riceverlo e fare la doppia figuraccia, quella di snobbare un così insigne personaggio e quella di piegarsi (ad angolo retto) davanti al volere dei Mandarini?

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Le strisce pedonali

Girando per l’Europa ho notato una particolarità molto italiana. Qui da noi le strisce pedonali sono molto snobbate. Chi attraversa sulle strisce sembra domandare: "Per favore, mi fai attraversare?". Infatti, se l’automobilista sta andando veloce oppure non ha voglia, non si ferma, pensando "Si fermeranno quelli dopo di me".

A Londra per esempio, se volevi attraversare fuori dalle strisce rischiavi la morte, ma se solo mettevi un piede sulla zerba…. ZAC ! Qualunque autoveicolo nei pressi si fermava prontamente per farti attraversare. Subito, senza ripensamenti, senza dubbi. Da pedone sapevi che se volevi attraversare non c’era problema, ti avrebbero fattoo passare, tutti e subito.
Qui invece devi stare ben attento a metterlo quel piede giù dal marciapiede. Prima ti avvicini alle strisce e poi stai un bel po’ in attesa che qualcuno ti noti e, con indulgenza ti faccia segno di passare.
Da automobilista mi fa una rabbia quando mi fermo e i pedoni mi ringraziano… grrrr, ma come? E’ un vostro sacrosanto diritto quello di avere la precedenza e un mio dovere quello di fermarmi, non c’è assolutamente bisogno di ringraziare. Questa cultura dovrebbe cambiare.

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THE BELLISSIM' STORY OF RED CAPPUCCETT

Vecchia ma sempre bella:

One mattin her mamma dissed:
"Dear Cappuccett, take this cest to the nonn, but attention to the lup that is very ma very kattiv! And torn prest! Good luck! And in bocc at the lup!".
Cappuccett didn’t cap very well this ultim thing but went away, da sol, with the cest.
Cammining cammining, in the cuor of the forest, at a cert punt she incontered the lup, who dissed:
"Hi! Piccula piezz’e girl! ‘Ndove do you go?".
"To the nonn with this little cest, which is little but it is full of a sacc of chocolate and biscots and panettons and more and mirtills", she dissed.
"Ah, mannagg ‘a Maruschella (maybe an expression com: what a cul that had)"
 dissed the lup, with a fium of saliv out of the bocc.
And so the lup dissed:
 "Beh, now I dev andar because the telephonin is squilling, sorry."
And the lup went away, but not very away, but to the nonn’s House.
Cappuccett Red, who was very ma very lent, lent un casin, continued for her sentier in the forest.
The lup arrived at the house, suoned the campanel, entered, and after saluting the nonn, magned her in a boccon.
Then, after sputing the dentier, he indossed the ridicol night berret and fikked himself in the let.
When Cappuccett Red came to the fint nonn’s house, suoned and entered.
But when the little and stupid girl saw the nonn (non was the nonn, but the lup, ricord?) dissed:
"But nonn, why do you stay in let?".
And the nonn-lup: "Oh, I’ve stort my cavigl doing aerobics!".
"Oh, poor nonn!", said Cappuccett (she was more than stupid, I think,wasn’t she?).
Then she dissed: "But…what big okks you have! Do you bisogn some collir?".
"Oh, no! It’s for see you better, my dear (stupid) little girl", dissed the nonn-lup.
Then cappuccett, who was more dur than a block of marm:
"But what big oreks you have! Do you have the Orekkions?".
And the nonn-lup: "Oh, no! It is to ascolt you better".
And Cappuccett (that I think was now really rincoglionited) said:
"But what big dents you have!".
And the lup, at this point dissed: "It is to magn you better!".
And magned really tutt quant the poor little girl.
But (ta dah!) out of the house a simpatic, curious and innocent cacciator of frod sented all and dissed:
"Accident! A lup! Its pellicc vals a sac of solds".
And so, spinted only for the compassion for the little girl, butted a terr many kils of volps, fringuells and conigls that he had ammazzed till that moment, imbracced the fucil, entered in the stanz and killed the lup.
Then squarced his panz (being attent not to rovin the pellicc) and tired fora the nonn (still viv) and Cappuccett (still rincoglionited).
And so, at the end, the cacciator of frod vended the pellicc and guadagned honestly a sacc of solds.
The nonn magned tutt the leccornies that were in the cest.
And so, everybody lived felix and content (maybe not the lup!).

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Originalità

Ecco il nuovo simbolo del Partito Democratico, partorito dopo tanto pensare dalla fervida mente di Nicola Storto

A, no, scusate, mi sono sbagliato !!! E’ questo:

Sapete com’è, è talmente originale che è impossibile confonderlo !!!

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All work and no play makes Jack a dull boy.


All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy. All work and no play makes Jack a dull boy.

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