fabiotordi

(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Aglio

Anche oggi sono polemico (strano eh?). Oggi con chi ce l’ho? Ma con quelli che mangiano l’aglio. Anche lunedi scorso mi è capitata in negozio una signora che aveva un alito da stendere un elefante. Mamma mia, insopportabile, non le si poteva star vicino.

Cari agliofili, lo so che la scienza e le tradizioni popolari attribuiscono a questo bulbo fantastiche proprietà terapeutiche, ma se state bene voi fate star male gli altri. Forse non ve ne rendete conto, ma si sente a distanza di metri appena aprite bocca. Quindi perdonatemi se in negozio magari sto un po’ distante…


R.Magritte, Tentativo Impossibile, 1928

 

Prenditi quello che sei e non rimpiangerti mai se non ti piaci, vedrai… non cambierai…non cambierai… mai!
Prenditi quello che vuoi e non nasconderti mai guarda le spalle che hai forse ce la farai
Guarda che cielo che hai guarda che sole che hai guardati e guarda cos’hai e…….. guarda dove vai! 

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Servizio Di Area

Mi spiegate perchè quelli delle autostrade ci prendono ancora per deficenti e mettono le scritte al contrario, pensando che uno legga una parola per volta e quindi cominciano dalla prima in basso per arrivare all’ultima in alto? Come il mitico "SERVIZIO DI AREA". Non lo sanno che non siamo tutti cerebrolesi e quindi la gente normale legge dall’alto in basso?

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Bardonecchia

Ieri sono stato a sciare a Bardonecchia, in Val Susa, provincia di Torino. C’ero già stato nel 2006, prima delle Olimpiadi Invernali di Torino. Devo dire che… è rimasto tutto uguale, anche se sono passati altri 4 anni. La cosa che colpisce di più è che ci sono ancora tanti skilift, e le seggiovie sono quasi tutte a due posti (ne abbiamo trovata solo una a 4 posti). Risultato: la giornata era bella e c’era gente, quindi code e file e poi, onestamente, gli ski-lift non li concepisco più, arrivi in alto che sei già stanco. No no no, non ci siamo, se volete valorizzare le vostre montagne dovreste mettere un po’ mano al portafoglio.

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San Remo

Da qualche anno ho scoperto un modo molto divertente di seguire il Festival di Sanremo: con il portatile sulle ginocchia sfogliando il blog di Kataweb, dove una manipolo di critici si mettono, appunto, a criticare in modo molto divertente i cantanti, le canzoni, gli ospiti, ecc.

Quest’anno purtroppo ho scoperto che il blog è stato sospeso, ma per fortuna una delle autrici ha trasformato il proprio blog personale in quello che una volta era l’apposito blog di Sanremo. Eccolo:

http://annalupini.blog.kataweb.it/reality_blog/2010/02/16/perche-il-divano-e-il-divano/

I loro commenti mi fanno piegare, ci sono delle chicche come: "Arisa 5  Pezzo modello BigMac: impossibile che non ti piaccia ma non significa che sia buono." oppure "La mise di Mengoni lascia in attesa dell’ingresso a un certo punto di Batman, che se lo porti via con la bat-corda" o anche "Ditemi che ciò che sto vedendo è frutto della mia fantasia malata, vi prego" (parlando di Pupo & Emanuele Filiberto)

Meritevoli di menzione anche i commenti spassosi dei lettori del blog. Ora vi annoierò coi miei di commenti, alcuni usciti durante una seduta telefonica di megacritiche della premiata ditta di criticoni incalliti Piombini&Tordi:

  • La Clerici se non sa camminare sui tacchi, non li usi.
  • Ma chi cazzo è ‘sto Scanu?
  • Cutugno stecca, che tristezza.
  • Arisa è roba già vista. L’anno scorso è stata formidabile, ma ora stufa un po’.
  • Cassano è più simpatico di quello che pensavo. E riesce addirittura a correggere un errore di italiano alla Clerici, inaudito!
  • Non avrei mai pensato di dirlo (ma neanche di pensarlo): la canzone di Nino d’Angelo quasi mi piace.
  • Emanuele Filiberto ce l’ha un cognome? O si chiama Emanuele di nome e Filiberto di cognome? E ora cosa vorrà fare? L’attore? Che ridere proprio lui che canta una canzone sull’Italia…
  • Qualcuno dica alla Clerici che Morgan non è morto. E soprattutto non è Leopardi, quindi anche se ci risparmia la lettura delle sue liriche fa lo stesso.
  • Povia mi ha rotto i co…siddetti. Sempre uguale. E in tanti anni non ha ancora imparato a cantare…
  • La tipa "btutto anatroccolo" è quasi presentabile. Miracoli dei truccatori.
  • Noooo, i Nomadi a Sanremo? Non lo sapevo, questa si che è una notizia. Noooo, non ci credo ancora, ma come hanno fatto a farsi convincere?

Gli altri non li ho visti o sentiti perchè ero al telefono o perchè avevo cambiato canale…


Canaletto – Il Bucintoro al molo nel giorno dell’Ascensione – 1740 – Torino, Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli

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Che mal di testa

Lunedì sera, la discoteca
Martedì sera, la discoteca
Mercoledì che mal di testa, ma sono andata alla discoteca
Giovedì sera, la discoteca
Venerdì sera non volevo andarci ma Fabio è venuto a cercarmi e allora sono
andata, alla discoteca
Sabato sera, la discoteca
Domenica alla discoteca

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Il più grande

Su RaiDue in questo periodo c’è una nuova trasmissione, uno dei tanti format stranieri, che consiste nel votare il più grande italiano di tutti i tempi. Ci sono 50 candidati, scelti da una società di sondaggi, che spaziono dalla scienza all’arte, dal cinema alla politica.

Alcuni nomi sono quasi ridicoli, ma non perchè sia il personaggio in qestione ad esserlo, tuttaltro, ma non potete certo venirmi a dire che il più grande italiano di tutti i tempi possa essere Lucio Battisti, con tutto il rispetto.

Ho provato a classificare questi nomi, pensando a quale sarebbe quello che voterei io. Ci sono nomi importanti, come Cristoforo Colombo, Dante, Galileo Galilei, Michelangelo, Marco Polo, ecc. Alla fine sono stato indeciso tra due.

Leonardo Da Vinci. Un genio assoluto. Era tutto, tutto: artista, scienziato, inventore. I suoi interessi andavano dall’anatomia alla botanica, dalla pittura all’architettura. E non erano semplici passioni, in ogni campo lui era geniale. I suoi  quadri sono quelli di un grande pittore. Le sue invenizioni sono arrivate in anticipo di centinaia di anni. I suoi studi hanno aperto mille nuove finestre sui cieli della conoscenza.

San Francesco. Un grande uomo per altri versi. Con la sua unicità, soprattutto considerati i suoi tempi (ma lo sarebbe stato in qualsiasi epoca) ha saputo rivoluzionare lo spirito della cristianità. E’ arrivato dove nessuno ha mai avuto il coraggio, l’ardire, l’umiltà e la costanza di arrivare.

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Israele, Europa.

Berlusconi dichiara che il suo sogno è quello di vedere lo Stato d’Israele nell’Unione Europea. Ma questo qui ha dato fuori di matto. Ma ditemi cosa diamine c’entra Israele con l’Europa? Geograficamente nulla di nulla. Politicamente pochissimo. Culturalmente pochissimo.

Ma cosa siamo, uno zatterone su cui il primo che passa può saltare su? Di chi sarebbero in vantaggi di una storia simile? Tutti di Israele: avremmo in casa uno stato in perenne conflitto a cui continuamente dover mandare aiuti militari. Ma pensa te. Ma perchè non allarghiamo l’Unione alla Somalia, al Venezuela o a Timor Est? Come al solito in Italia, per eccesso di buonismo si finisce per fare la figura dei deficenti…

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Agente

Format Distributivi del settore moda abbigliamento in Italia: situazione e prospettive del piccolo punto vendita

Diciottesima puntata

L’agente di vendita non è un dipendente dell’azienda e neppure una sua emanazione, esso è assolutamente autonomo nell’espletamento della sua attività ed offre il vantaggio di sollevare l’azienda da buona parte del lavoro di distribuzione e vendita; questo rapporto è regolato da un contratto che definisce tutti i limiti della sua collaborazione, ha il compito di rappresentarla e di trattare gli affari con i vari clienti abituali e potenziali, ricevendo in contropartita una provvigione. Tra gli aspetti negativi di questa figura distributiva si nota il fatto che l’azienda non detiene il controllo diretto dell’organizzazione commerciale e neppure il contatto diretto con il target; qualora si verificasse una rottura del contratto, l’azienda si vedrà costretta, per un certo periodo e talvolta anche con conseguenze che possono pregiudicarne un futuro reinserimento, a non poter più vendere su quel mercato.


Campionario di un agente di vendita

MATRICE SWOT
Utili Pericolosi
Interni Rapporto privilegiato con la casa madre.
Facilità di approvvigionamento
Limitate possibilità di manovra.
Ancoraggio all’andamento di un singolo prodotto o una singola ditta
Esterni Il cliente pensa di avere a che fare direttamente con la casa madre I competitors sono più flessibili in caso di cambio dei gusti del consumatore

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Incipit

Come al solito il comandante del Millenium Falcon si richiuse nella sua stanza per la notte, solo. Scorrevano tanti pensieri nella sua testa. Si rivedeva bimbo quando aiutava zio Hakab a riordinare le reti da pesca sul molo.  Prese un libro a caso dallo scaffale e provò a leggerne qualche riga. Era un romanzo, di quelli che sembrano tutti uguali. I suoi occhi scorrevano le parole, ma i pensieri volavano per conto loro.  Chiuse le pagine e appoggiò il libro, girandosi nella sua cuccetta. Non prese sonno molto presto. Ripensava a quella volta che cercò di intuire cosa si nascondeva dentro gli occhi di quella donna e gli venne in mente quella strofa della canzone: “io ti cercherò negli occhi delle donne che nel mondo incontrerò e dentro quegli sguardi mi ricorderò di noi…” . In effetti gli era capitato, a volte, di rivedere negli sguardi delle altre donne quegli occhi color acciaio.

Quella notte dormì un sonno breve ed agitato. In fondo era contento di avere poco tempo per se, così non poteva pensar ad altro che al suo lavoro. Era il comandante e la responsabilità sull’equipaggio e sull’andamento della missione ricadeva sulle sue spalle. Sognò sua figlia, piccola creatura che aveva potuto veder solo pochi istanti, prima di essere allontanato. Dopo quel giorno gli fu vietato di vederla e mesi dopo si iscrisse all’accademia navale. Dove sarà  ora? Ha dodici anni, dodici come le fatiche di Ercole. Come saranno le sue mani e di che colore i suoi capelli? Chi chiamerà Papà? Il capitano si alzo con un misto di nostalgia e malinconia per questi suoi pensieri. Ad un tratto suonò l’allarme. Non perse tempo ad abbottonarsi la protocamicia e si diresse di tutta fretta verso la sala comando. Stavano per incrociare un branco di baledonti, enormi esseri viventi che viaggiano ad una velocità prossima a quella della luce. Ormai era troppo tardi per virare. Accidenti, chi era di turno allo spaziosonar? Avrebbe punito duramente il responsabile di questa negligenza, ma ora non c’era tempo, dovevano prepararsi all’impatto. Diede disposizioni di azionare le tute protettive a cercare di raggiungere le scialuppe. Mentre si dirigeva verso la sala dei sottoufficiali, la tecnonave venne scossa in modo violentissimo dallo scontro con uno di quei bestioni. Non fece in tempo a rialzarsi quando un altro colpo lo fece barcollare, e poi un colpo ancora, e ancora un altro: ormai il Millenium Falcon si era spezzato in più punti.

"Solo, la pa loiya Solo!"
"Bone duwa pweepway?"
"Han, ma bookie, keel-ee calleya ku kah."
"Wanta dah moolee-rah…"
"Mon kee chees kreespa Greedo?"
"Han, ma kee chee zay."
"Hassa ba una kulkee malia…"
"Lude eveela deesa…"
"sloan dwa spasteega el was nwo yana da gooloo?"
"Han, ma bookie, baldo nee anna dodo da eena."
"See fa doi dee yaba…"
"Dee do ee deen."
"Ee ya ba ma dookie massa…"
"Eek bon chee ko pa na green."
"na meeto do buny dunko la cho ya."
"Boska!"

 

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Gadget tecnologici

Io, e chi mi conosce lo sa, sono abbastanza appassionato di gadget tecnologici. Ma quali sono i miei preferiti?

  • Lettore DVD/DivX portatile. Troppo comodo, ti butti sul letto, lo apri e ti vedi un film. Qual è il vantaggio migliore? Che è piccolo e puoi vederlo in qualsiasi modo tu stia sonnecchiando.
  • Fotocamera digitale. Sono un patito delle foto e mi piace avere una compatta sempre in tasca pronta a fare foto stupide o semiserie.
  • Cellulare. Indispensabile. Da anni per telefonare uso solo la telefonia mobile. E poi per gli sms, una delle invenzioni più belle degli ultimi anni. E gli MMS, la rubrica, l’agenda, i giochini. E poi l’imprescindibile sveglia.
  • Televisione. La consideriamo un gadget tecnologico? No? Allora aggiungo la navigazione televideo e gli accessori che ho connesso, vale a dire il videoregistratore, il lettore DVD/DivX, e il "cubotto", cioè quel robo che ha dentro un hard disk e lo collego al PC via rete Wireless per pompargli su i film e vedermeli in TV. Non avete capito? Fa lo stesso…
  • Chiaramente il Computer. Ci ho passato e ci passo un sacco di tempo: videogiochi, internet, musica, immagini, film, contabilità, divertimenti, esperimenti, programmazione, ecc. ecc. ecc. Ho sempre e avrò per sempre il mio PC "fisso". Troppo comodo il fisso, ci fai di tutto comodamente. Ma proprio di tutto. E poi ho il portatile: in questo periodo un netbook Asus.
  • Orologio digitale. Odio quelli analogici, mi sembrano così imprecisi
  • Navigatore. Pensate che quando giravo con la mia mitica e mitologica Fiat Tipo pensavo: "la prossima auto la prendo con gli alzacristalli elettrici, così quando devo fermarmi a chiedere la via sono molto più comodo, e non mi devo coricare sul sedile lato passeggero per tirar giù il finestrino a mano". Invece sono cambiati i tempi e col navigatore non hai più bisogno di chiedere.
  • Calcolatrice. Banale ma indispensabile, io non mi fido mai dei conti che faccio a mente. Mai.

Poi in passato ho avuto e tuttora ho tanto altri gadget che magari ora uso poco o niente, perchè sono superati, come la playstation, perchè hanno meno senso di esistere, come il gameboy, il palmare, l’ipod, perchè una volta non ce l’aveva nessuno e adesso è talmente banale da dire, come la chiavetta usb. Tra i tanti del passato: la chiavetta wi-fi per il palmare, l’access point wireless per la rete di casa, il digitale terrestre (e si, io ce l’avevo già due anni fa, poi l’ho venduto, la tv è un sistema poco interattivo per i miei gusti), l’etilometro portatile (una cazzata). Tra gli ultimissimi gadget del 2009: il portachiavi-cornice-digitale, la macchinetta che verifica i soldi, l’hard disk esterno per il portatile, il cubotto (vedi sopra), la internet key (come direbbe Totti: "ma chi??").


Voghera, Piazza S. Bovo

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Avatar

Sono anche io uno di quei tanti italiani (e europei) (e…"mondiali") che è stato al cine a vedere questo nuovo film. I miei soci hanno voluto vedere la versione 3D e proprio di questo volevo parlarvi.

Il film è bello, non c’è che dire, basti pensare che alla fine della proiezione è scattato l’applauso (giuro! …ma siamo in Italia…). La storia è avvincente e, anche se dura parecchio, appassionante.

Il 3D invece lo reputo abbastanza insopportabile. Nei primissimi istanti avevo quasi deciso di togliere gli occhialini e guardarmi il film così, ma mi sono subito reso conto che avrei visto male, come se mi fossi tolto le lenti a contatto. Quindi li ho rimessi. Il secondo aspetto negativo, parlando proprio di lenti a contatto, è stato che mi si sono seccati gli occhi, forse per il maggior sforzo. Infine è subentrato il mal di testa (sintomo comune a molti, ho notato). Insomma, sinceramente se fosse stato "normale" e non "3D" mi sarebbe piaciuto di più.

Volete provare l’esperienza del 3D? Andate a Gardaland, dove il filmino dura 5 minuti: vi divertite, ci appassionatre e la cosa finisce lì. Secondo me le 3 ore di Avatar sono un po’ troppe per il 3D.

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101 cose prima di morire

Mi è stato regalato questo interessante libro, in inglese, che spiega le 101 cose da fare prima di morire. Ve ne elenco alcune assolutamente a caso:

  • "Write a Best-seller". Scrivi un best-seller
  • "Meet someone with your own name". Incontra qualcuno col tuo stesso nome.
  • "Go up in a hot air balloon". Vai in mongolfiera.
  • "Meet you idol". Incontra il tuo idolo, il tuo mito.
  • "See the aurora borealis". Vedi un’aurora boreale.
  • "Get a free upgrade on a plane". Ottieni gratuitamente un avanzamento di classe durante un viagio in aereo.
  • "Throw a dart into a map and travel to where it lands". Lancia una freccetta su una mappa e vai nel posto in cui cade.
  • "Milk a cow". Mungi una mucca.
  • "Make the front page of a national newspaper". Finisci sulla prima pagina di un quotidiano nazionale.
  • "Save someone’s life". Salva una vita.
  • "Drink a vintage wine". Bevi un vino d’annata.
  • "Be an extra in a film". Fai la comparsa in un film

Io di queste non ne ho fatta propriamente neanche una, ma ad almeno 3 o 4 ci sono andato molto vicino. In ogni caso è segno che ho ancora tanta tanta tanta vita davanti per poterle fare tutte e 101 !!!!

Ma voi vi rendete conto che talento che era Bernini? Questa qui a fianco è una delle sue innumerevoli grandi opere, il Ratto di Prosperina, che si trova a Roma alla Galleria Borghese. Immagino che non ve ne freghi nulla o quasi, ma volevo solo farvi riflettere sulla qualità (e oltretutto sulla quantità, Roma ne è disseminata) delle opere del Bernini, per gli amici Gianly. Poi, per gente come me che non riesce neanche a immaginarsi di tirare una riga dritta, è ancora più spaventosamente fantastico scoprire che tali opere sono uscite da una mano umana. Strabiliante. Ma li vedete che paiono vivi? Anzi, più che vivi, esteticamente perfetti. Ok, la smetto, scusate, ma tanto anche l’argomento del post di oggi è abbastanza noioso….

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Aneddoti 12

Entra una signora, mentre il negozio è pieno di gente e io sono da solo e lei, chiaramante, vuole essere servita subito immediatamente.

– Vorrei vedere quella rossa in vetrina.

– Quella rossa… cosa? In che vetrina?

– La cuffia rossa, l’ho vista in una vetrina, non so quale, una vetrina….

Allora io guardo le vetrine e vedo una cuffia rossa, abbinata alla sciarpa.

– Questa?
Le dico indicando la cuffia rossa in vetrina.
E lei, senza muoversi di un centrimetro, e quindi senza poter vedere ciò che stavo indicando, replica un po’ stizzita.
– Ma si, quella rossa in vetrina.

Mi infilo in vetrina e recupero ‘sta cuffia. Ovviamente, come prevedibile, non era quella che voleva la signora, perchè ce n’era un’altra, sempre rossa. Se solo si fosse degnata di indicarmela prima…
Allora mi ributto in vetrina e prendo l’altra cuffia.

– Questa?

– Si, è proprio lei.

– Bene, eccola.

– C’è solo rossa?

-Beh…. si

-Ah no, a me interessava nera, grazie e arrivederci.

Giuro, non è una barzelletta come mi hanno già chiesto, sono tutte storie vere.

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Samsung GT-S5230

Sono un felice possessore di un Non-Nokia, regalatomi a natale. Per la precisione un Samsung GT-S5230., noto anche come Samsung Star. E’ quindi da circa un mese che ci smanetto, ma ho ancora dei dubbi che vi sottopongo, se per caso sapete aiutarmi:

  • Come si tolgono le frecce dai giochi? Quando apro un giochino, anche di quelli in java scaricati, in fondo allo schermo appaiono delle frecce che dovrebbero servire come joypad. Peccato che io prediliga i giochini completamente touch, dove le frecce non servono, quindi vorrei farle sparire. Come si fa?
  • Come si gestisce lo spazio destinato agli sms? Ho a disposizione memoria per 500 sms. Siccome ho istallato una microSD da 4 gB non ho problemi di spazio, quindi come si fa ad aumentare lo spazio destinato ai messaggi?
  • Come si gestisce il multitasking? Io ero (anzi sono, con il mio fido N70) abituto a passare da un’applicazione all’altra senza problemi. Invece qui se sto guardando le foto non posso leggere i messaggi, se sto giocando non posso guardare l’agenda, ecc. Non c’è un tasto "Menu", accidenti??
  • Come si fa il copia e incolla? Una delle cose più banali, ma talvolta indispensabili. Come si fa?
  • Esiste un lettore multimediale un po’ più completo? Come ho detto, non ho problemi di memoria e ho messo tante belle canzoni da ascoltare mentre sono in giro. Esiste un lettore multimediale un po’ più carino di quello preistallato?
  • Come si mette il flash? Quando faccio le foto il flash non esiste, e non lo trovo nel menu. Non c’è??
  • Altra cosa per me molto importante: come si fa ad "insegnare" al T9? Mi spiego meglio: quando scrivo un messaggio e il T9 non mi riconosce una parola, sono abituato a memorizzarla in modo che la volta successiva lui la riconosca. Si può fare anche con i Non-Nokia? Come?

Avrei altri quesiti ma in questo momento non me li ricordo….

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Via Craxi

"Via Craxi", inneggiano i sostenitori dell’ex presidente del consiglio per antonomasia degli anni ’80. Vorrebbero che qualche grande città, per esempio la sua Milano da Bere, gli dedicasse una via.

"Via Craxi", tuonano i militanti del partito di Di Pietro, che assolutamente non vogliono riferimenti ad un uomo politico condannato in via definitiva, come Benedetto detto Bettino.

Si consolino i sostenitori: nessuno mai ha intitolato una via neanche a Benito Mussolini.

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