fabiotordi

(raccolta molto sparsa di pensieri)

fabiotordi

Vacanze 2007 – 23 luglio 2007 – Toscana

Partenza da Brallo alle ore 9 o 30 circa, per poi prendere la SS 45 della Val Trebbia in direzione Genova. E’ una strada molto antica, c’è da tantissimo tempo. Attraversa, tra gli altri, il paese di Montebruno, anticamente chiamato Castrum Montisbruni. Da Genova in avanti tutta autostrada fino a Rapallo. Chiamiamola pausa pranzo, al solito ristorante sotto i portici vicino al duomo. Dopo un rapido passaggio a casa, di nuovo in autostrada in direzione La Spezia e giù fino a Lucca dove anche solo dalla macchina si possono osservare le sue famose mura. In seguito in strada statale fino a Montecatini. Sono passato davanti alla Dubin, la mitica ditta di abbigliamento da Sci. Sapevo che era in zona, ma non dove fosse di preciso. Montecatini è un simpatico paesone, anche se è in collina, è tutto pianeggiante. Nonostante il caldo afoso in giro c’era qualche persona. Sembra come Salice, ma più grande e più viva. c’è pieno di negozi e quindi c’è vita anche di giorno e non solo alle sera. Dopo una visita alla basilica minore di stile moderno, ancora statale fino a Pistoia.


Montecatini Terme

Grazie agli aiuti di Christian vis SMS chiamo e prenoto un B&B, dopo aver parcheggiato in un parcheggio ai margini del centro. Veramente bello, veramente carino. Sia la città che il posto. Era al secondo piano, in una piazzetta molto caratteristica. Appena dietro c’è la Piazza del duomo, dove facevano le prove di una giostra che ci sarebbe stata nei giorni successivi. Come in una giostra medievale il cavaliere doveva colpire con una lancia il braccio di un fantoccio di legno, anche andando al galoppo. Per niente facile.
In giro i negozi erano quelli di tutte le città d’Italia: Benetton, Stefanel, Yamamay, Guess, Intimissimi, Calzedonia, ecc, ma bastava spostarsi nelle viette laterali per scoprire ancora qualcosa di caratteristico.

Commenti

comments

V-day

Come ogni blogger che si rispetti, anche io voglio il mio bel Vaffanculo Day. Eccolo qua, con tutto il cuore e tutta la passione.

Prodi, ma

VAFFANCULO !

Commenti

comments

Virgin Radio

Vi ricordate la mitica Radio Italia Network? Io me la ricordo ai tempi quando c’era Christian Hornbostel che conduceva "100% rendimento". Bei tempi: la nostra velocità di pensiero è al centopercentoooooooooooooooooooooooo!!!!

Va beh, a parte questo. Qualche anno fa (forse un paio) RIN ha smesso di trasmettere via FM per cedere spazio (e frequenze) a una radio generelista del gruppo RCS, cioè Play Radio, che ha avuto talmente successo che dopo un anno è morta e sepolta.

Al suo posto ora troviamo Virgin Radio, nata da una joint venture tra la Virgin di Richard Branson e Radio105/RadioMontecarlo. Devo dire che mi piace molto. Il direttore artistico è Ringo e la musica che fanno è rock. Il bello è che puoi ascoltare di tutto, ma veramente di tutto. Ogni tanto mettono dei pezzi vecchi e passano dei brani che non capita di rado sentire x radio: Nirvana, Doors, Pink Floyd, Rolling Stones, Van Morrison, Genesis, Springsteen, Dire Straits, U2, ecc.
Come sottofondo è l’ideale, sembra di aver messu su un cd di mp3. Dalle mie parti la si prende sui 104.5.

Commenti

comments

Le sensazioni della musica

Meno di un’ora fa stavo tornado a casa dal negozio. Oggi è stato il primo giorno della stagione 2007-2008 quindi c’è stato un po’ di movimento, gli ultimi sono usciti alle 8 e mezza, poi ci ho messo una mezz’ora per ristabilire almeno un poco le vetrine.

Di colpo il mio iPod, dopo "Canzone per Silvia" di Guccini e "Ay Papi" dei Run DMC, mi spinge nelle cuffie "We need freedom" di A.N.T.I.C.O., pezzo dance dell’estate 1991, quando avevo 17 anni. Che botta di ricordi.

Di colpo ho iniziato non solo a sentire la musica del 1991, ma ho iniziato anche a provare altre sensazioni, mi sembrava quasi di sentire gli "odori" del Kursaal, di vedere la gente, le luci, i divanetti, la pista che in seguito mi avrebbe visto protagonista e che invece mi incuteva ancora timore. Avrei avuto voglia di allargare le braccia e mettermi a volare nei ricordi, ma, dal momento che ero in Piazza del Duomo, mi sembrava eccessivo e così ho solo chiuso gli occhi per qualche istante.

Ero al Kursaal, di sopra, dopo la prima parte della serata passata al Parco a parlare colle ragazze, da Cavanna a prendere un gelato, e poi di sotto in sala giochi a fare un paio di partite. Con un amico stavamo decidendo se valeva la pensa investire duemilalire a testa per prenderci una "birradaquattromilalire", cifra che ci sembrava spaventosamenta alta. Era ovviamente una Ceres, che non mi piaceva (e non mi piace tuttora), ma era l’unica che "faceva figo". Per poi tenerla in mano un tempo lunghissimo, un po’ per uno, e bere gli ultimi sorsi quando ormai è calda.
E poi, quando i più piccoli dovevano tornare a casa, tutti sui divanetti, a ridere, scherzare, provare a ballare (come ho detto andare in pista ci sembrava ancora eccessivo). E il periodo migliore era dopo le undici e mezza, quando metteva la musica che di li a poco avrebbero chiamato "Techno", e "We need Freedom" era uno dei pezzoni, conosciuto da tutti più semplicemente come "fridom". Andavo in discoteca con i pantaloni belli, le scarpette  e la camicia, ma non ditelo in giro: non erano ancora i bei tempi, quelli sarebbero partiti dall’anno dopo, ma di quelli vi parlerò un’altra volta. Il 1992 è un capitolo della mia vita, è una pietra miliare. Le cose che ho fatto le ho fatte "prima del 1992" o "dopo il 1992". Ma come dico, è un’altra storia.

La canzone è finita. Ora il bianco aggeggio di Steve Jobs mi fa ascoltare Bon Jovi, è meglio che me ne torni a casa, sono le nove passate e ho  fame.

ps quella della foto è la copertina del secondo singolo di Antico, a mio parere ancora più bello.

Commenti

comments

Corse estive

Ecco cosa faceva mia mamma, classe 1929, durante le giornate della scorsa estate….

Commenti

comments

Nostalgia canaglia

Ieri mi ha telefonato Maurizio e mi ha fatto notare che era l’ultimo giorno del Notting Hill Carnival, la festa più grande d’Europa! Che nostalgia. Sarei dovuto andare…. Purtroppo sono i tempi condizionali dei verbi che ti fregano. Comunque solo a distanza di tempo mi accorgo che il mio inglese in effetti era migliorato, a Brallo c’era Alicia, una ragazza di Bristol che faceva la baby sitter e ci parlavo benissimo (beh magari se fosse stato un cesso non sarei riuscito ad esprimermi, la necessità aguzza l’ingegno)

Commenti

comments

Lasagne al sugo di tordo

(Lasagne co e turdeire)

Ingredienti per la pasta fresca: 500 g di farina, quattro uova, olio, acqua.

Ingredienti per il sugo di tordo: tre tordi o cesene, un cucchiaio di cipolla tritata, olio, aglio, una carota, cinque palline di ginepro, mezzo bicchiere di vino bianco, sale, pepe, una noce di burro, parmigiano.

Preparazione della pasta: impastare gli ingredienti sulla spianatoia; appena il composto risulta omogeneo fare delle sfoglie con il mattarello o con la macchina, tagliare delle strisce con larghezza a piacere.

Preparazione del sugo: spennare bene i tordi con acqua calda. Tagliare le interiora e bruciare i peli rimasti, lavare con cura. Spolpare i tordi e tritarli a dadini. Soffriggere tutte le verdure, aggiungere i tordi, sfumare con il vino bianco. Cuocere per circa mezz’ora ed alla fine aggiungere le bacche di ginepro.

Cuocere la pasta per dieci minuti in acqua bollente già salata, scolare e condire con il sugo. Mantecare con il burro e un cucchiaio di parmigiano.

Commenti

comments

Quello che mi resta

Quello che mi resta dei tuoi giorni sono queste note tristi che si inseguono nell’aria e disegnano il tuo viso.
Quello che mi resta dei tuoi giorni è quell’ultimo sorriso regalato un momento prima di andare via.
Quello che mi resta dei tuoi giorni è solo la malinconia.
Quello che mi resta dei tuoi giorni è la smania di uscire anche se so che non c’è nessuno fuori che m’aspetta.
Quello che mi resta dei tuoi giorni è la fretta di riuscire a dormire ogni notte senza ripensare a te.
Quello che mi resta è il ricordo dei tuoi baci su di me.
Quello che mi resta dei tuoi giorni è il rimpianto disperato di non averti fermato quando stavi andando via.
Quello che mi resta dei tuoi giorni sono le parole dolci che mi riempiono la gola e che oramai non posso dirti.
Quello che mi resta dei tuoi giorni è il desiderio di riaverti.
Quello che mi resta dei tuoi giorni è il nulla dei tuo scarno addio senza parole senza baci come se fosse normale.
Quello che mi resta dei tuoi giorni è la triste sicurezza che non mi è mai importato nulla di chi di noi avesse torto.
Quello che mi resta dei tuoi giorni è solo il senso d’esser morto

Claudio Lolli – 1972

Commenti

comments

Vacanze 2000 – 7 – Tossa de Mar

Lunedi 28 agosto 2000

Abbiamo saltato un giorno di diario perchè non ci stavamo più dentro. L’altro ieri sera (sabato) abbiamo girato per San Feliu per vedere il posto. Ci è venuta sete ma abbiamo tristemente constatato che in catalano (piccola parentesi: sembra che in Spagna ci siano due lingue: catalano e castigliano) Bar significa "devi assolutamente mangiare, poi, se hai sete, puoi anche bere". Peccato che sulle liste le bevande non siano assolutamente segnate. Ci siamo fermati in un barino a prendere 2 birre e un panino, poi siamo tornati al camping che chiudeva alle 12 per le auto. Ieri mattina ci siamo alzati tardi e per questo motivo abbiamo fatto una colazione leggera (1 litro di latte + nescafè + biscotti a volontà). Abbiamo sistemato (si fa per dire) la macchina e ci siamo pure lavati le magliette. Poi siamo partiti per Tossa de Mar. 23 km di curve sul mare, dove però si prendeva la radio Rai2. Il paesaggio era molto panoramico, appena arrivati ci siamo subito lanciati in una "manolata" scalando gli scogli vicino alla spiaggia. Era pieno di pittori. Dopo aver mangiato in un paesaggio da quadro siamo prima saliti verso un castello che aveva una strana caratteristica: come i paesi dei film western, aveva integra solo la facciata, dietro era com-ple-ta-men-te diroccato. Ci siamo messi a girovagare per il paese alla ricerca di una fontanella e dei risultati di Formula 1 (che tuttora non sappiamo). Infine un mezzo riposino sulla spiaggia e poi siamo tornati al camping. Alla sera siamo andati a mangiare la paellas di carne in una caratteristica trattoria. Il piatto era molto unto anche se buono e l’abbiamo innaffiato con due bottiglie di vino bianco e due bicchieri di Fernet Branca che probabilmente era stato aperto da Cristoforo Colombo. Anche la cuoca lo ha definito "medicinal". A questo punto abbiamo gironzolato x il paese per poi tornare prima della mezzanotte. Qui il terrone italiano gode ancora di stima e rispetto reverenziale: abbiamo incontrato due ragazzini che si stavano accendendo una canna e, quando uno dei due si è accorto che eravamo italiano ha avuto una reazione di paura quasi fossimo stati poliziotti, ha fatto cadere con forza il cannone dalla mano dell’amico.

Commenti

comments

ADSL

Dai primi di luglio sono su a casa al Passo del Brallo, e per collegarmi ad internet uso il portatile utilizzando il tradizionale modem 56k. Oggi sono di passaggio a Voghera e… che bella l’ADSL !! In confronto sembra un sogno. Ormai dopo anni di utilizzo non ci si fa più caso ai vantaggi e avevo dimenticato le lentezze estenuanti della linea tradizionale. Cercare una cosa con Google diventa un’impresa. Leggere la posta (per gente come me che ne riceve un sacco) è un affare da un’oretta. E poi ti accorgi di quanto sono "pesanti" certi siti. Insomma la navigazione deve essere "a colpo sicuro", non puoi permetterti di navigare senza meta, altrimenti dopo 3 ore sei ancora lì e non hai combinato niente….
Invece oggi mi sono letto la posta, ho letto tutte le notizie, ho cercato dei negozi on line che mi interessavano, sto aggiornando il blog, ecc. ecc. Il tutto in neanche mezz’ora!!!
Grazie Fastweb

Commenti

comments

Il trasformista

E pensare che Follini, fino a non molto tempo fa, era addirittura segretario di un partito di centro destra. Secondo logica, il segretario dovrebbe incarnare i valori e le posizioni del proprio partito, tuttalpiù indirizzandolo verso nuovi lidi, ma senza stravolgere quello che è. In passato abbiamo assistito a segretari che hanno modificato anche marcatamente il proprio movimento politico: il PCI che è diventato PDS, la fiamma del MSI che è diventata AN, ecc. Anche adesso sta succedendo col PD.
Altri segretari hanno traghettato i propri partiti da una parte all’altra della barricata, ma si tratta quasi sempre di piccole realtà, partiti quasi monodimesionali. Cosa che l‘UDC non è più. Quando Follini non è riuscito a spostare l’asse di navigazione verso sinistra (era evidente già allora, ora è oggettivamente lampante alla luce dei fatti) se n’è prima andato sbattendo la porta, ha fondato un proprio movimento, ha sostenuto il goveno Prodi. E fin qui tutto – si fa x dire – normale. Ormai siamo abituati (ahimè) a gente che viene eletta da un elettorato e poi, in base ad una loro interpretazione del mandarto elettorale, passano nelle file avversarie. Il problema è che qui stiamo parlando di un personaggio che era un protagonista di primo piano che, stando a capo dell’UDC, non rappresentava solo sè stesso, ma gli elettori di un intero partito. E non ha semplicemente fatto un saltino, è addirittura arrivato a piè pari nella costituente del PD.
Ma come faccio a fidarmi dei politici? Ha ragione Casini a dire che dovrebbe chiedere danni d’immagine. Io, elettore della CDL, come faccio a fidarmi dell’UDC se quando c’era Follini a capo giurava e spergiurava che mai avrebbe fatto il ribaltone e poi adesso me lo ritrovo nel Partito Democratico? Devo dire che per fortuna non è riuscito a portare con se tutto il partito (anzi proprio nessuno), ma la credibilità è minata.

Commenti

comments

alcunluogo

Mi ricordo quanta neve cadeva, sembrava non dovesse mai smettere, andava avanti giorni e giorni. Scendeva bianca, a grossi fiocchi, e si posava dolcemente sui tetti, sulle cime degli alberi, sulla strada, sui prati già tutti bianchi. Faceva freddo lassù in inverno. La temperatura era molto bassa e soffiava un vento che frustava i visi. Le illuminazioni che adornavano le case e i giardini per le feste rischiaravano tetramente la via, e ogni persona sentiva chiaramente dentro di sé quel senso di tristezza che hanno un po’ tutti.

 

E lui era là, nella tormenta di neve, incurante del vento e del freddo. Stava pensando che se ne sarebbe andato, alla fine, però col cuore sarebbe sempre rimasto. Pensava di riuscire a fare qualcosa, pensava di riuscire ad imparare, pensava di riuscire ad insegnare, pensava di riuscire a mettere un piccolo mattone nella megalopoli del mondo. Era molto tempo ormai che ci provava.

 

Forse ci aveva sperato, aveva anche lottato, battendosi contro le sue paure, pensando di essere nel giusto, illudendosi di riuscire a continuare. Non si rendeva conto di aver contro tutti quanti, e accusava quelli che sostenevano che stava sbagliando. Lui rispondeva di essere sicuro, erano loro che si sbagliavano, loro che si nascondevano, lui invece era il più forte. Non si accorgeva di essere il peggiore uomo qualunque, aveva mille progetti, pensava di fare, di realizzare, ma il mondo andava avanti e lui rimaneva indietro. Diceva: "siete dei falliti, vivete per niente" e invece lui era il nulla perché il mondo non si accorge di chi non si integra con il mondo. I suoi sforzi erano inutili perché la gente non ti sente se non fai parte della gente. Non erano loro a vivere male, ma lui che si rodeva nelle sue convinzioni, non capiva dove e come avesse fallito. Ma un giorno finalmente aveva aperto gli occhi e si era detto: "ma che faccio, butto la mia vita ad inseguire un ideale ? perdo i miei anni vivendo lontano dalle idee degli altri, combattendo per qualcosa che potrei avere lo stesso con un po’ di pazienti recite?"

 

E scende ancora la neve, sempre più forte, sempre più forte, la gente viaggia veloce per le vie imbiancate, tutti sorridono per l’arrivo del nuovo anno che, lo sanno tutti, porterà benessere e felicità. Chissà lui dov’è finito, quel personaggio evanescente, quel maledetto Don Chisciotte che tanti mulini a vento aveva combattuto. Sarà sicuramente perito sotto la neve insieme al suo cavallo e al suo scudiero oppure si sarà rifugiato altrove, dove nessuno lo conosce, dove può predicare nel deserto. Oppure è qui fra noi, nascosto sotto pesanti indumenti, che ci spia, impazzito per aver cercato di trovare una piccola soluzione a qualche problema. Magari è cambiato o ha cambiato le sue idee, magari adesso è uno di noi o si è drogato per dimenticare, oppure è morto. La neve tutto copre e coprirà a poco a poco anche il suo ricordo nelle nostre menti.

 

E invece eccolo, è ritornato, è qui. Non si è dato per vinto, ha capito finalmente, ha capito di avere sbagliato. Aveva sbagliato nell’arrendersi, aveva sbagliato nel non impegnarsi abbastanza, nel nascondersi troppo, nel dire "non ce la faccio". Ed ora è nuovamente qui fra noi, è tornato, sì, è tornato, sentivamo la sua mancanza, sapevamo che non aveva la pazienza di recitare, anche se lui non ci conosce neanche. Perché noi non possiamo vederlo, solo sentirlo, solo cercare di intuirlo, perché lui è nessuno, e tutto il resto non conta più, ora che è tornato intende restare per molto tempo, e combattere insieme a noi.

—————
Commento: era il… non mi ricordo… forse il capodanno 1998 o il 1999… giù di li… ero a letto con la febbre e ho partorito questa cosa… tutto qui.

Commenti

comments

Sogno 2004

Mi avevano regalato un sogno.
C’eri tu in quel sogno.
Ogni tanto mi chiedo
perche’ ho dovuto svegliarmi.
E ogni tanto mi chiedo invece
perche’ ho dovuto sognare.
Eri tu quel sogno.
E gia’.
Che strana che e’ la vita.
Comunque anche da sveglio tvb.
Tutto qui.

Commenti

comments

Ricordando Gimpy

Anche oggi un video che ho messo su YouTube. Il 4 agosto a Pregola, frazione del comune di Brallo, i ragazzi del paese hanno organizzato una festa della birra, con grigliata, torte e musica, in ricordo di Giampiero Scabini, detto Gimpy.
Antonello Tagliani ha voluto dedicare una canzone a questo suo e nostro amico. Scusate la qualità del video, ma è stato ripreso col telefonino.

Commenti

comments

In famiglia ci voleva uno che studiasse

Congratulazioni ad Alan che il 16 luglio scorso si è laureato in Economia con 110 e lode!
DOTTOREEE DOTTOREEEE DOTTORE DEL BUS DEL CU VAFFANCU VAFFANCUUUU…

Commenti

comments

Page 148 of 174

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén